30 Fuori controllo

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CONNOR

Ho immaginato e sognato questo momento tante di quelle volte, che anche adesso, non sembra che stia accadendo davvero, penso, mentre assaporo ogni secondo di questo bacio.

Lei mi affonda sempre di più le mani nei capelli, rendendomi difficile tenere le mani a posto, per quanto possibile. Cristo... devo assolutamente tornare in me, ed evitare di commettere una sciocchezza ancora peggiore... già questo non doveva succedere...ma quando mi ha detto che...il muro che avevo faticosamente costruito, si è sgretolato.

Mi stacco da lei, cercando di recuperare un po di lucidità...e lei è lì, che mi guarda con gli occhi lucidi, e le labbra gonfie per i miei baci non esattamente gentili.

<<Perché ti sei fermato?>>

Mi chiede, delusa.

La guardo sorpreso, chiedendomi se sia la stessa ragazza timida e riservata che ho conosciuto mesi fa.

Non so come, ma con quel poco di forza di volontà che mi è rimasta, mi stacco da lei, assicurandomi di essere in condizioni almeno decenti.

All' improvviso fa davvero caldissimo, mentre mi sistemo i capelli umidi di sudore. Sono un vero idiota...non avrei mai dovuto lasciarmi andare così...non sono certo un ragazzino incapace di contenere gli ormoni.

Eppure non si tratta solo di quello...come si può definire la sensazione del cuore che sembra fare capriole nel petto? Forse dovrei chiedere a Mary.

Mi volto verso di lei, che è ancora distesa sul letto, mentre mi guarda delusa, per questo distacco improvviso. Se fino a qualche mese fa mi avessero detto che sarei stato capace di fermarmi in queste circostanze con una donna, sarei scoppiato a ridere...ma adesso non è il momento di ridere.

<< Io... è stato un errore...non sarebbe dovuto accadere>>

Dico duro, mentre mi domando dove trovi il coraggio per parlarle così... quando in realtà non vorrei altro che tornare tra le sue braccia.

Lei mi guarda triste...e delusa.

L' ho delusa di nuovo.

Ho deluso le due persone che amo di più al mondo.

Lei si risistema sul letto, dandomi una visuale perfetta di tutto ciò che vorrei. Cristo. Mi passo entrambe le mani nei capelli. Devo andarmene subito.

<<Fa conto che non sia mai successo... dimenticalo>>

Dico, cercando di risultare più duro possibile.

Nonostante cerchi di non farlo, mi volto a guardarla...e forse delle coltellate avrebbero fatto meno male.

Delusione, dolore e tristezza.

Ma nonostante questo, la consueta dolcezza nei suoi occhi non manca mai...e questo mi fa sentire ancora più miserabile.

<<Come puoi parlare in questo modo, dopo esserci praticamente detti che...>>

Si ferma di colpo, abbassando la testa, probabilmente per evitare di piangere.

Cristo ti prego fa in modo di non farmi cedere di nuovo, e andarla ad abbracciare, dicendole che quello che ho detto è la verità.

<<Ti ho detto di dimenticarlo, non significa niente, hai capito o no?>>

Dico, alzando la voce più del dovuto. Appena possibile mi prenderò a pugni da solo, cercando di farmi più male possibile.

Lei mi guarda di nuovo, sostenendo il mio sguardo senza problemi. Sorrido dentro di me, ripensando ai primi tempi, quando questo mio sguardo la terrorizzava.

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