31 Addio Jake

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<<Oggi è una giornata bellissima...ho preso un bel voto a scuola, e mamma e papà saranno molto orgogliosi di me... anche se in questi giorni si comportano in modo un po' strano... soprattutto papà.

Sarà sicuramente stressato per il lavoro... è sempre distratto...ed è sempre al telefono.

Stranamente non c'è la macchina di papà parcheggiata fuori... eppure sono le tre del pomeriggio, di solito è a casa a quest' ora...o forse la mamma gli ha detto che oggi era giorno di esami , e essendo certo del mio bel voto , è andato a comprarmi un regalo.

Spero tanto che sia una console per giocare ai videogame... tutti i miei amici ce l' hanno...tranne me. Sono l' unico quattordicenne che non ce l' ha ancora.

Entro, e la casa è stranamente silenziosa... eppure la macchina di mamma è qui...non è ancora andata al negozio. Euforico, getto lo zaino a terra, nonostante alla mamma dia piuttosto fastidio quando lo faccio, ma oggi mi perdonerà sicuramente.

Fischiettando entro in cucina, ho una fame da lupi, ma non sento nessuno profumo di cibo come al solito.

Mentre prendo un succo di frutta dal frigo, sento dei strani gemiti...come se qualcuno stesse singhiozzando... forse è un gatto randagio fuori.

Incuriosito mi avvio verso la sala da pranzo, e seduta su una poltrona, c' è la mamma. Mi avvicino lentamente, quasi spaventato da quello che potrei vedere.

<<Mamma? Che hai?>>

Chiedo con cautela. Non ho mai visto la mamma così...lei è sempre sorridente...lei non è mai triste.

All' improvviso si volta verso di me, con il volto completamente bagnato dalle lacrime...i suoi tratti del viso, così delicati, e solitamente distesi , adesso sono contratti dal dolore...così come i suoi occhi, praticamente uguali ai miei.

Lascio cadere il foglio dell' esame dalla mano, mentre lei con uno slancio improvviso, mi abbraccia forte forte... continuando a piangere.

L' abbraccio anch'io forte , e anche se non dice una parola, io ho capito.

<<È... andato via vero?>>

Chiedo, iniziando a sentire gli occhi bruciare per le lacrime.

Lei mi sistema i ricci ribelli, e mi sorride...mi sorride piangendo.

Mi volto verso il tavolo da pranzo, fissando la sua sedia vuota, cercando di abituarmi a vederla per sempre così.

<<Adesso siamo solo noi due...ma staremo bene...te lo prometto>>

Dice, mentre asciuga le lacrime che inesorabilmente cadono dai miei occhi.

Mi mordo il labbro, guardando il foglio caduto a terra...lo raccolgo, mostrandolo lo stesso alla mamma... magari questo la farà smettere di piangere per un po'.

Lei lo guarda, con gli occhi ancora pieni di lacrime, e poi guarde me, sorridendomi.

<<Oh Connor... sei stato bravissimo tesoro... sono così orgogliosa di te>>

Dice , abbracciandomi poi forte.

Io ricambio, ma senza che lei possa vedermi, il mio sguardo cade di nuovo su quella sedia vuota... dovrò pensare io a toglierla di lì...così forse la mamma non piangerà più.

CONNOR

<<Connor? Connor? Mi senti? >>

Un familiare dejavu, mi riporta lentamente nel mondo attuale, mentre cerco di aprire gli occhi, con tutte le mie forze.

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