CONNORL' ultima volta che non ho avuto voglia di alzarmi dal letto, è stato quando tornai a casa dopo la riabilitazione in ospedale, penso, mentre guardo il sole ormai alto nel cielo, dalla finestra della camera da letto.Da Quando sono diventato così patetico? Ah già, quando ho pugnalato il mio migliore amico, innamorandomi della sua ragazza, che a sua volta pare provare qualcosa per me. Cristo. All' improvviso ho la sensazione di non essere solo...ma probabilmente sono solo gli strascichi della sbornia di ieri sera.
<<Buongiorno vostra altezza>>
Dice all' improvviso una voce tristemente familiare. Impreco mentalmente, chiudendo gli occhi, per poi aprirli subito dopo, e voltarmi verso Mary, che se ne sta seduta a terra, con le braccia incrociate, mentre mi fissa con disappunto. Mi passo una mano tra i capelli, immaginando benissimo cosa sia venuta a fare. La predica.
Ma nonostante il fastidio che provo, per questa ennesima intrusione inquietante, non ho comunque le forze per arrabbiarmi. Le lancio un ultima occhiata svogliata, per poi ricadere sul materasso.
Lei si alza, facendo il giro il letto.
<<Sai qual' è la differenza tra te e un barbone?>>
Mi chiede, mentre tira fuori la solita scatola di caramelle rosse e blu. Se crede che le separi, si sbaglia di grosso.
<<La differenza tra te e un barbone, è che tu hai un tetto sopra la testa, razza di idiota ubriacone! >>
Dice urlando, mentre mi indica tutte le bottiglie di birra che sono sparpagliate in camera. Cristo, sembra mia madre. Al suo ricordo, mi rendo conto che mi manca molto... forse le chiederò di poter tornare a vivere con lei... magari in sua compagnia potrò evitare di suicidarmi.
<<Cosa sei venuta a fare? Vattene, voglio stare solo>>
Dico, affondando di più la faccia nel cuscino. Non mi è nemmeno permesso di soffrire in pace, Cristo.
<<Sono venuta ad appurare quanto tu sia ritardato da uno a dieci!>>
Dice, mentre sale sul letto, in piedi.
La fulmino, tentando di buttarla giù con i piedi.
<<Scendi subito dal mio letto, e sparisci>>
Dico, mentre inizio a vedere nero. Ma lei non demorde, e nonostante per un attimo perda l' equilibrio, riesce comunque a restare in piedi, mentre mi sorride trionfante.
<<Che cosa volevi fare?! Ti rendi conto di come tu ti sia comportato con Annie?? Era distrutta razza di cavernicolo!>>
Dice, mentre mi dà un calcio sulla spalla. Al suono del suo nome, e al ricordo della sera prima, un dolore mi colpisce in pieno petto. Non dimenticherò mai i suoi occhi carichi di delusione.
<<Quale sarebbe il tuo piano geniale sentiamo? Raccontarle un mucchio di fandonie, per farle credere che non ti importi niente di lei??>>
Continua Mary, dandomi un altro pestone. La guardo, riflettendo sul fatto che nonostante tutto, lei venga sempre in mio soccorso quando ne ho bisogno...ma stavolta è diverso... stavolta non può fare niente... nessuno può.
<<Come ti è saltato in mente di dirle quelle cose orribili?? L' hai ferita profondamente, l' hai umiliata, proprio adesso che ha capito che...>>
All' improvviso si ferma, sbarrando gli occhi, e toccandosi la bocca. La guardo perplesso, mentre cerco di non farle notare quanto mi feriscano le sue parole.
<<Insomma...cosa credi di ottenere così? Stai solo peggiorando una situazione già complicata>>
Dice triste, mentre mi dà un altro calcio. Mi sistemo i capelli, cercando di non rispondere in malo modo.
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Duskwood Story
Fiksi PenggemarÈ passato un anno da quando Annie, una normale ragazza di 20 anni, è rimasta coinvolta in un'indagine su un misterioso e inquietante rapimento..... Hannah è scomparsa all'improvviso nel nulla..... senza lasciare traccia....ad aiutare Annie c'è Jake...