11 La Decisione di Jake

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JAKE

Da quando sono rientrato in casa, mi sono chiuso in camera per cercare di riprendermi dopo quello che ho visto. Qualcuno ha spiato Annie... l' ha fotografata...e mi ha inviato tutto... qualcuno che mi conosce...che sa bene cosa lei rappresenti per me...ma la domanda è...chi? Mi passo una mano sulla faccia per cercare di mettere i pensieri in ordine. Di persone che vorrebbero avermi tra le mani per farmi fuori ne conosco molte. Ma non mi importa di me adesso...il pensiero che Annie sia stata spiata mi manda fuori di testa. Chi lo ha fatto potrebbe addirittura essere ancora lì... magari per farle del male. Mi alzo dal letto prendendo il cuscino per sbatterlo a terra. Sono fuori di me. Ma non posso perdere la testa adesso... Hannah e Lilly non devono essere coinvolte... domani è Natale... l' unica cosa che posso fare è cercare di scoprire qualcosa... per fortuna ho dell' attrezzatura per poterci provare... devo cercare di identificare da dove proviene la foto...o meglio, da chi. Ripenso velocemente agli ultimi anni, e a quante persone poco raccomandabili ho incontrato... ricordo che durante la scomparsa di Hannah, avevano addirittura provato a intercettare il telefono di Annie, per arrivare a me...ma per fortuna avevo previsto tutto, e grazie a Nymos sono riuscita a proteggerla...e se fossero gli stessi di allora? Cosa vogliono da me? Ma soprattutto...come hanno fatto a sapere di Annie? Nella mia mente inizia a farsi strada proprio questa ipotesi...se fossero proprio loro? Il fatto che rafforza la mia ipotesi è proprio il coinvolgimento di Annie... chissà da quanto tempo la stanno spiando...non mi ero sbagliato quando percepivo una strana sensazione di pericolo...solo che non riuscivo a capirne l' origine... adesso lo so... purtroppo. Guardo tristemente fuori dalla finestra, e vedo che ha iniziato a nevicare...alla fine si sta' verificando quello che temevo...io sono solo un pericolo per Annie... questo è solo l'inizio di quello che le potrebbe accadere stando con me...e non è quello che voglio...uno come me non può sperare di amare e essere amato...ma deve vivere in solitudine...come castigo per aver fatto scelte sbagliate, dettate dagli eventi della vita. Adesso non si tratta più di me...ma della persona che amo... devo proteggere Annie, da qualsiasi cosa voglia farle del male... anche da me stesso se necessario... l' unico modo per non mettere in pericolo Annie sarebbe sparire...ma come potrei farle questo, dopo tutto quello che è successo? Non ha fatto altro che aspettarmi in questo anno... nonostante non sapesse nemmeno che faccia avessi...ha sofferto a causa mia...e adesso dovrei distruggerla completamente e sparire? Mi si forma un nodo in gola... anche volendo, non potrei mai andare via sapendo che potrebbe correre dei pericoli qui... l' unica cosa che posso fare al momento è cercare di scoprire chi c'è dietro a tutto questo...e se fosse necessario andare via per scoprirlo, lo farò...con il cuore a pezzi...ma lo farò...non prima però di assicurarmi che lei sia al sicuro, e protetta... per qualsiasi evenienza. All' improvviso prende forma un piano nella mia mente...non so perché all' improvviso mi sia venuto in mente...ma se mai decidessi di andare via per indagare su chi mi sta' seguendo, ci sarebbe una sola persona a cui affiderei Annie...una persona il cui passato assomiglia così tanto al mio...una persona che non vedo e sento da tanto tempo... guardo il cellulare appoggiato sul letto indeciso sul da farsi... domani è Natale...non posso sparire adesso...ma posso iniziare a capire se il vecchio detto che gli amici si vedono nel momento del bisogno, valga ancora... quindi faccio un respiro profondo, e afferro il telefono...non so nemmeno se il numero sia sempre lo stesso...ma se non provo, non lo saprò mai... finalmente mi decido, e compongo il numero, e con mia grande sorpresa, squilla. Emetto un sospiro di sollievo... anche se non so chi mi risponderà dall' altra parte...nel tempo può succedere di tutto...uno squillo...due squilli... cammino avanti e indietro nervosamente, sentendomi un idiota... sto' per riattaccare, ormai rassegnato, quando finalmente al quarto squillo ottengo risposta. Mi fermo sul posto.

<<Chiunque tu sia, spero sia una questione di vita o di morte, visto il momento inopportuno>> risponde una voce scocciata e rude. Sorrido. È lui. All' improvviso mi sento più leggero. Resto in silenzio ancora qualche minuto, e dall' altra parte sento dei brontolii di fastidio.

<<Allora? Sei una donna con cui sono stato? Non rivedo mai nessuna, quindi sparisci>> dice seccato, e mentre sta' per riattaccare, mi decido a parlare, prima che sia troppo tardi.

<<Aspetta, sono io...non mi riconosci?>> Chiedo nervoso. Attendo risposta, ma sento solo rumori confusi...poi ad un tratto, una risposta sorpresa.

<<Jake? Sei ...sei tu?>> Mi chiede sorpreso. Mi ha riconosciuto. Non avrebbe mai potuto dimenticarsi di me... annuisco, anche se non può vedermi.

<<Si... sono io... è passato tanto tempo... troppo>> dico sinceramente. Purtroppo le circostanze della vita hanno voluto così. Decido di andare dritto al punto, anche se un po' troppo bruscamente.

<<Ricordi quando mi dicesti che anche se non ci fossimo più visti, saremmo rimasti per sempre amici? Beh... vale ancora?>> Chiedo triste. Dopo qualche secondo, risponde.

<<Una delle cose che abbiamo sempre avuto in comune è la capacità di andare dritti al punto...non so te, ma a me è servito con le donne>> dice serio. Alzo gli occhi al cielo. Non è cambiato per niente.

<<Beh...a me è servito in altre cose>> dico serio a mia volta. Sento una specie di risata... almeno credo.

<<Come te la passi Jake?>> Mi chiede.Non posso certo parlargli di certe questioni al telefono... devo chiedergli dove si trova in questo momento, visto che come me, non sta' mai fermo in un posto per troppo tempo.

<<Dove ti trovi in questo momento?>> Dopo qualche secondo mi risponde.

<<Ti andrebbe di venire a trovare un vecchio amico...per due chiacchiere?>> Lui sa bene come comunicare in codice al telefono...e infatti, capisce al volo. La nostra complicità non è cambiata.

<<Ti sei ficcato nei pasticci con qualche signorina?>> Chiede serio.

<<In un certo senso>> rispondo. In fondo è vero. Ride sommessamente.

<<E dimmi, dove dovrei venire esattamente?>> Mi chiede curioso. Sorrido, e con un linguaggio in codice, gli spiego che mi trovo a Duskwood...lui per fortuna, afferra subito.

<<È un bel po' lontano da dove mi trovo ora...deve esserci davvero una ragione legittima per scomodarmi>> dice pigramente.

<< Non ti avrei mai disturbato lo sai>> dico sinceramente. Anche se non lo dimostra, è felice di sentirmi.

<<Quando potresti raggiungermi?>> Gli chiedo speranzoso. Lui pare riflettere un attimo.

<<Una settimana. Di meno non posso>> dice. Una settimana. Mi deve bastare. Annuisco deciso.

<<Può andare. Ti darò le coordinate esatte...poi ci incontreremo dove ti dirò io al momento.

<<D' accordo, come vuoi>> risponde.

<<Sentiamoci al momento opportuno.>> Dico. Meglio non stare troppo al telefono.

<<Ti terrò aggiornato sui miei spostamenti... adesso ti saluto se non c' è altro>> per fortuna non mi sembra troppo infastidito da questa chiamata improvvisa.

<<No per adesso non c'è altro...a presto>>

<<A presto Jake>> e riattacca. Finalmente faccio un respiro profondo di liberazione. Spero che accetti di aiutarmi...e soprattutto... spero che Annie capisca. Adesso devo comportarmi normalmente...lo devo alle mie sorelle... questo potrebbe essere il nostro primo ed ultimo natale insieme.

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