18 Quello che gli occhi non vedono

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ANNIE

Forse Mary ha ragione quando dice che sono troppo sentimentale, penso, mentre sono ferma a pochi passi dalla casa di Connor. Osservo il contenitore che ho tra le mani, chiedendomi come mi sia potuto saltare in mente di portargli da mangiare. Sospiro. Fino ad ora ogni mio gesto gentile, è stato brutalmente calpestato... perché stavolta dovrebbe andare diversamente? Jake... perché mi hai lasciata in un mare di guai? Faccio un respiro profondo. È il momento meno opportuno per mettermi a piangere. Da lontano, vedo che le luci sono accese. Sentendo il coraggio venire sempre meno, mi incammino a passo deciso, verso quello che probabilmente sarà l' ennesimo inevitabile disastro. Arrivata alla porta, un improvvisa sensazione di paura mi avvolge. Ritraggo la mano, sentendomi improvvisamente agitata. Non mi era mai capitato in vita mia di provare tanta angoscia nell' incontrare qualcuno. Scuoto la testa, sentendomi una perfetta stupida. Ormai dovrei essere abituata ai trattamenti che mi riserva Connor. Finalmente busso, prima che le ultime briciole di coraggio vadano a farsi benedire. Guardo l' ora...sono solo le dieci di sera... che stia dormendo? O forse non è nemmeno in casa. All' improvviso sento dei passi avvicinarsi alla porta, sto' per prepararmi alle solite occhiatacce e grugniti, quando la porta davanti a me si spalanca, lasciandomi a bocca aperta.

<<Si? E tu chi saresti?>> Mi chiede una donna mezza svestita, con i capelli rossi in disordine, chiaramente infastidita dal mio arrivo inopportuno. Incapace di aprire bocca, mi guardo intorno, assicurandomi di non aver sbagliato casa, ma no, non ho sbagliato... questo è l' appartamento di Connor. In questo momento vorrei essere rapita dagli alieni. La donna mezza nuda continua a guardarmi infastidita, quando all' improvviso sento dei passi pesanti, avvicinarsi a noi. Come di consuetudine alzo la testa, all' arrivo di Connor, che si trova più o meno nelle stesse condizioni della donna. Stringo il contenitore che ho tra le mani, pregando che un fulmine mi colpisca.

<<Si può sapere chi accidenti è questa qui? Non fa altro che starsene lì impalata>> si lamenta la donna, mentre continua a lanciarmi occhiatacce. Finalmente prendo il coraggio per guardare Connor, e lui è lì, immobile, che mi fulmina. Stavolta non posso dargli torto, vista la mia visita inopportuna. L' unico modo per uscire da questa situazione imbarazzante, è fuggire.

<<Ehm ecco io...>>

<<Sparisci>> tuona improvvisamente Connor, mentre è intento a rivestirsi davanti a me, come se niente fosse. La donna dai capelli rossi mi lancia uno sguardo soddisfatto, felice di potersi finalmente liberare di me. Se già normalmente Connor mi detesta, non oso immaginare in questo momento cosa debba provare. Ingoiando il groppo che mi si è formato in gola, finalmente riesco a destarmi dallo shock.

<<Ecco io...mi dispiace...non volevo disturbarti... vado via subito>> dico in fretta, girandomi velocemente, desiderando di avere le ali per tornare velocemente a casa.

<<Non parlavo con te>> tuona all' improvviso. Resto un attimo interdetta, chiedendomi se abbia sentito bene. Mi volto lentamente, e lui è lì,che mi fissa come di consueto, mentre la donna dai capelli rossi inizia a realizzare con orrore che Connor si riferiva a lei.

<<Cosa? Vorresti forse dire che stai cacciando me??>> Urla isterica, continuando a lanciarmi occhiatacce velenose. Santo cielo. Forse avrei dovuto insistere con Mary, affinché venisse lei al posto mio... avrebbe sicuramente saputo gestire meglio la situazione.

<<Non fartelo ripetere due volte... sparisci>> tuona Connor, con una calma da mettere i brividi. A testa bassa, lancio uno sguardo veloce alla poverina, che chiaramente delusa, sembra stia per piangere. Guardo di nuovo Connor, e come sempre, i suoi occhi sono duri e privi di qualsiasi sentimento. All' improvviso mi fa cenno di entrare, mentre la povera malcapitata, continua a raccogliere i suoi vestiti, continuando sempre a fulminarmi, e a tirare su col naso. Imbarazzata, resto più immobile possibile, pregando con tutto il mio cuore di diventare invisibile. In tutto ciò, lui è impassibile, e come se niente fosse, si accende una sigaretta, completamente disinteressato del fatto di trovarsi mezzo nudo davanti a me. All' improvviso si accorge che lo stavo fissando, e sorride compiaciuto. Chiudo gli occhi, non sapendo dove voltarmi, visto che dalla parte opposta, c' è ancora la donna dai capelli rossi, mezza svestita anche lei. In tutto ciò, ho ancora il contenitore tra le mani, come una perfetta idiota. D' un tratto la donna sparisce sbattendo la porta, non prima di avermi lanciato un ultima occhiataccia.Sospiro, grata che sia finalmente finito questo momento imbarazzante. Mi volto, e Lui è lì, seduto sul divano, e mi sta' fulminando. Stavolta non credo di uscirne viva. Vergognandomi a morte, Abbasso la testa, grata ancora di averla, viste le circostanze. Suppongo di dover essere io a parlare per prima, essendo in torto.

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