Cap 2

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Seoul, 2023


Jimin


Mi stavo godendo il mio momento della giornata preferito, mochi alla fragola e una tazza di caffè americano sul piccolo terrazzo del nostro appartamento, la quiete della mattina era un toccasana dopo lo stress che il lavoro al locale mi procurava, quando sentii la porta di casa venir aperta ed un "Minni sono a casa!" Pronunciato dalla mia seconda persona preferita in assoluto, il primo posto era occupato da uno scricciolino che mi arrivava a malapena al ginocchio.

"TaeTae, buongiorno! Com'è andato l'inserimento all' asilo di Liz?"
Gli domandai continuando a sorseggiare la mia fonte di energia giornaliera.

"Direi bene... appena si è resa conto che avrebbe passato la giornata insieme ad altri dieci bambini, si è anche dimenticata di salutarmi. Inizio a credere che non le piaccia poi così tanto stare con me"
il broncio che gli comparve sul viso, mi intenerì il cuore.
La piccola Liz era in assoluto la sua ragione di vita.
Sorrisi spinto dall'immenso affetto che provavo sia verso il maggiore che la minore

"Tae, non fare il melodrammatico... sai che Liz stravede per te, ma è normale, è sempre con noi, sarà felice di passare del tempo con altri bambini."
Lui mi guardò per qualche istante, con uno sguardo che mostrava tutta la sua insicurezza, quando ad un tratto la sua espressione cambiò, mostrando quel ghigno che conoscevo fin troppo bene...

"Sai, oggi lo ha fatto dinuovo. Ci siamo fermati nella caffetteria vicina alla scuola e come al solito mi ha preceduto entrando di corsa mentre cercavo un tavolo dove sederci. Mi ha spaventato a morte"

Disse alzando gli occhi al cielo

"È tremenda, con quegli occhietti da cucciolo, ha convinto l'ennesima vittima a comprarle dei dolci"

Ridacchiammo entrambi, quella piccola peste era davvero un'ammaliatrice.

"Sarebbe in grado di sciogliere il cuore più duro"

lo vidi annuire alla mia affermazione, ma quell'espressione che continuava involontariamente a mostrare, non me la raccontava giusta.

"Tae, per caso c'è altro che devi raccontarmi?"

Trascorsero dei secondi di silenzio, in cui sembrava perso nei suoi pensieri...
la mia curiosità stava iniziando a sentirsi frustrata.

"Beh, effettivamente... sai, la sua ultima conquista, a quanto pare, si chiama JungKook."

Ok, stavo seriamente per strozzarmi col mio amato americano!
Si riferiva davvero a QUEL JungKook?
Avevo notato che durante la sua esibizione si fosse incantato con lo sguardo intrecciato al moro seduto al tavolo destro della sala, per quello gli avevo riferito le innumerevoli volte in cui era tornato al locale, palesemente con la speranza di rivederlo, ma lui sembrava totalmente contrario a qualunque mia allusione.

"Sei serio?! Lo hai davvero incontrato per caso? Wow immagino che quel ragazzo sarà su di giri, sembrava davvero disperato ieri! Quando gli ho detto che sabato ti saresti esibito ha avuto una reazione così tenera!"

Cercavo di parlarne in maniera tranquilla, senza rendere troppo palese la buona impressione che JungKook mi aveva fatto, sembrava davvero interessato a lui, ma sapevo bene come la mente di Tae ragionava da due anni a questa parte

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