Cap 17

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Ve la presento, lei è Ann

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Ve la presento, lei è Ann. Alla fine ho deciso di darle un volto. Non so chi sia la modella, ma si sposa perfettamente con la mia idea di lei.

Cominciamo 💜

Seoul 2023

Jungkook

Come ogni santo giorno, da un mese a quella parte ormai, arrivava sempre il momento nella giornata in cui mi ritrovavo nel mio ufficio, da solo, seduto alla poltrona scorrevole voltato verso la vetrata, completamente stravaccato e imbambolato a fissare il cellulare in attesa di un miracolo, un segno... completamente perso nei miei pensieri.
Scorrevo la sfilza di messaggi non visualizzati nella chat con Taehyung, chiedendomi se davvero fosse quella la nostra fine.
Dopo quel giorno maledetto davanti casa sua, non si era mai fatto sentire ed aveva anche smesso di leggere e ascoltare i miei messaggi, arrivati a quel punto, quasi mi sorprendeva non mi avesse bloccato.
Mi ero anche presentato all'uscita del suo luogo di lavoro, ma non ero mai riuscito ad incontrarlo, sembrava fosse sparito nel nulla, ed avrei anche potuto iniziare a pensarlo davvero, se non fosse stato per il mio appuntamento delle 8.00...

Già, perché preda di una mancanza anche fisica, non solo emotiva, non riuscivo più a sopportare tutta quella distanza da lui, mi ero ridotto ad appostarmi all'ingresso dell'asilo, solo per poter vedere, anche se da una distanza considerevole, le due persone che più avrei voluto al mio fianco.

Avrei finito per farmi arrestare.

Non avevo mai provato ad avvicinarlo in quelle occasioni perché temevo una qualche ripercussione sulla piccola, quindi mi limitavo ad osservarli interagire, cercando di lenire tutte le crepe sul mio cuore.

Mi chiedevo quanto avrei resistito, prima di crollare del tutto.

Mentre sconsolato, sospiravo profondamente annegando nella mia disperazione, qualcuno fece ingresso nella stanza, bussando, ma non aspettando minimamente il mio consenso.

Voltai la sedia visibilmente scocciato, ritrovandomi accomodata di fronte alla scrivania Ann, intenta a sfogliare dei fascicoli e parlando a macchinetta.

"Quindi l'ultima firma la metteremo con l'incontro di domani, tieniti libero per le 15.00 mi raccomando, ma l'affare è già ufficialmente concluso! Nessuno mi resiste, non poteva andare altrimenti. Sono stata brava eh?!"

Appariva molto entusiasta, per quanto non riuscissi ad asserle compatibile sul piano privato, ammiravo la passione che metteva nel suo lavoro ed era vero che non sbagliava un colpo.
Le sorrisi debolmente, tornando poi a fissare il telefono con sguardo vuoto.

"Ehi ma che ti prende? Non sei contento? Ti senti male?"

Nel parlare si sollevò dalla seduta, facendo il giro della scrivania e fermandosi davanti a me.
Non sapevo se fosse sinceramente preoccupata per me, ma il suo tono non riusciva mai ad apparirmi sincero, quindi divagai.

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