Cap 13

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Seoul 2023

Taehyung

Avevo passato la notte in bianco, non potevo fare a meno di pensare a tutte le ultime cose successe.
Jungkook aveva definitivamente annullato il fidanzamento ed aveva parlato di me alla sua famiglia.
Mi aspettavo lo scoppio di una guerra fredda, siamo onesti, ero una persona umile con diversi lavori per sbarcare il lunario ed una bambina da crescere, per non parlare del fatto di essere un ragazzo, un maschio!
Loro, una famiglia ricca, con un'azienda propria, potere economico, voglio dire, la Corea ancora ci reputava "malati", come minimo immaginavo obblighi matrimoniali, discorsi d'onore e tutte quelle cose da classico k-drama!
Invece mi avevano totalmente stupito.
Ciò nonostante, incontrarli significava in un certo senso ufficializzare le cose.
Ero davvero pronto a farlo?
E se conoscendomi non mi avessero reputato all'altezza del loro figlio?
Quei pensieri mi avevano tenuto sveglio la notte accompagnandomi anche durante il giorno, mentre portavo mia sorella all'asilo e tornavo a casa, così decisi di distrarmi pulendo a fondo tutto l'appartamento.
Ero talmente assorto da non rendermi conto delle ore passate e stavo rischiando di far tardi all'uscita di Liz. Recuperai un paio di buste, in modo da fermarmi al supermercato al ritorno ed uscii di casa.

Tra uno scaffale e l'altro mi fermai nella sezione cereali notando che il tipo preferito di mia sorella fosse esaurito, quindi ne presi un altro e mi voltai alle spalle convinto di trovarla lì.

"Tesoro, prendiamo questi va bene? Quelli delle fatine sono fin..."

Non c'era... Eppure era lì un attimo fa!
Mi guardai freneticamente intorno, sentivo già di starmi agitando, dov'era?!
Lasciai immediatamente la confezione, senza badare neanche al dove, ed iniziai a vagare per i reparti.

"Liz! Liz dov'è sei? Non è il momento di giocare, Liz??"

Non riuscivo a calmarmi giravo come una trottola, ma non ero in grado di trovarla, ad un certo punto incrociai un addetto.

"Mi scusi! Ha visto una bambina alta più o meno così, capelli neri, una maglietta viola con un orsacchiotto ed un berretto bianco?"

Ci pensò un attimo, per poi negare e scusarsi di dover tornare al lavoro.
Dove diavolo era finita?!
Stavo per dirigermi alle casse e chiedere di chiamarla al microfono quando, voltando l'angolo, la notai in piedi davanti ad un espositore, intenta a fissare qualcosa di troppo alto per la sua statura.
Mi portai una mano al petto cercando di recuperare la calma, presi un respiro profondo e mi avvicinai a lei piegandomi sulle ginocchia.

"Amore, mi hai spaventato, non devi allontanarti senza avvertirmi te l'ho detto un milione di volte!"

Sembrava non sentirmi neanche, continuava a tenere lo sguardo alto, gli occhi spalancati e le labbra socchiuse.
Mi incuriosii e cercai di capire cosa stesse osservando con tanto trasporto, mi alzai seguendone la traiettoria e notai che sullo scaffale c'erano una miriade di tazze di varie tipologie e grandezze.

"Liz mi dici cosa stai fissando così intensamente?"

Le appoggiai una mano sulla testa e lei sembro ridestarsi

"Oppa..."

Sollevò le braccia per farsi prendere in braccio, così la assecondai e quando la tirai su, la vidi raggiungerne una cilindrica in ceramica con il manico grande, molto simile a quelle che usavamo a casa.
La osservò per poi aprirsi in un grande sorriso e voltarla verso di me.
Sullo sfondo bianco c'era ritratto un simpatico coniglietto rosa che sollevava un peso da palestra.
Non dirmi...

"Koo!! Oppa è Koo!! La prendiamo? Per favoreee"

Stava lì a guardarmi speranzosa tenendo stretto quell'oggetto nelle sue piccole manine ed avvicinandosela al petto quasi abbracciandola

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