Cap 16

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Seoul 2023

Taehyung

La sera precedente ero letteralmente crollato, addormentandomi stretto a Liz sopraffatto da quella giornata terribilmente pesante e carica di brutte emozioni, ma non era durato molto, dopo poche ore mi ero svegliato completamente sudato e con gli occhi grondanti.
Gli incubi erano tornati, catapultandomi indietro di più di due anni.

Pensare che quella mattina mi ero sentito così felice...

Feci un profondo sospiro e mi voltai al mio fianco dove, ormai libera dalle mie braccia e praticamente in diagonale sul materasso, si trovava la mia piccolina nel pieno di un sonno profondo.
Respirava tranquilla, sollevando quel piccolo corpicino nel movimento.
Se solo pensavo che le sarebbe potuto succedere qualcosa, sentivo l'aria mancarmi.
Controllai il mio orologio da polso e nonostante fosse ancora molto presto, decisi di alzarmi, avevo bisogno di un pò d'aria, così mi recai in cucina, aprii il piccolo balconcino e mi sedetti sul pavimento.
La sensazione di fresco mi avvolse, così mi rilassai distendendo le gambe e poggiando la schiena al muro, osservando il vuoto difronte a me.
Ed era proprio così che mi sentivo... vuoto.
In meno di 24 ore ero stato risucchiato via dalla mia speranza di felicità ed il senso di colpa per averci iniziato a credere davvero, mi comprimeva lo stomaco.

Ero solo un'egoista.

Ero tornato a vivere per Liz, promettendo di renderla la mia priorità e di proteggerla per il resto della mia vita, ma ero stato sconvolto da due pozze scure e sincere che mi avevano fatto annegare al loro interno, portandomi a riaccendere una piccola luce in quell'angolo di cuore che credevo abbandonato.
E per rincorrere quella felicità, avevo trascurato i miei doveri.
La situazione con Liz era ancora un pò precaria, certo con il passare degli anni andava migliorando, ma essendo lei così piccola ed io così giovane, venivamo sottoposti periodicamente ad alcuni controlli, per assicurarsi che mia sorella fosse ben accudita.

Ed io avevo osato rischiare.

Come avrei potuto perdonarmi il fatto che mentre lei era in pericolo, io mi sentissi completo?

Le immagini di me e il corvino mi si materializzarono davanti, facendomi sentire in un frullatore di sentimenti, oppressi dal senso di colpa.
Avvicinai le ginocchia al petto, inspirai profondamente per poi rilasciare l'aria lentamente, riuscendo almeno a raggiungere la sensazione di avere quantomeno i polmoni liberi.
Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione, ma fu la voce del mio migliore amico a ridestarmi.

"Buongiorno Tae, non hai freddo là fuori?! Dai vieni dentro che ti preparo un pò di latte caldo"

Lo osservai dal basso mentre si preparava a fare quanto detto.
Ero stato cattivo con lui, faceva così tanto per me ed io non mi ero neanche preoccupato di chiedergli come stesse.
Calai lo sguardo sulle sue gambe scoperte, notando solo allora le numerose escoriazioni intorno ad un considerevole cerotto sulla coscia destra.

Il senso di colpa continuava a crescere.

Mi sollevai lentamente e mi avvicinai alle sue spalle, avvolsi le mie braccia intorno alla sua esile vita e poggiai la testa fra le sue spalle.

"Mi dispiace tanto Chim, non avrei dovuto prendermela con te. Ti sei fatto anche male per colpa mia."

Sentivo gli occhi tornare ad inumidirsi mentre le sue piccole mani paffute si sovrapponevano alle mie, carezzandole delicatamente.

"Tae... non dire così, non è colpa tua. E per la reazione è tutto ok, va bene? Ti perdono, non preoccuparti."

Si voltò verso di me e mi lasciò un bacio sulla fronte, per poi sgranare gli occhi.

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