Cap 3

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Seoul, 2023


Taehyung

Il suono del campanello mi avvisò che la baby-sitter era arrivata.
Non mi piaceva lasciare Liz con degli estranei, ma quando dovevo andare al locale, lavoravo nelle stesse ore di Jimin, quindi ero mio malgrado costretto.
Fortunatamente la signora Lee era una persona davvero gentile e disponibile, quindi con il tempo, avevo iniziato a fidarmi e la cosa mi pesava meno... giusto un pochino, oltretutto sembrava piacere molto a mia sorella.
Aveva su per giù l'età che avrebbe avuto mia madre e la cosa mi suscitava sentimenti contrastanti.

"Buonasera signora Lee, Liz ha già cenato quindi basterà farle un pò di compagnia e poi metterla a letto.
Io cercherò di tornare il prima possibile, appena avrò terminato la mia esibizione"

"Stia tranquillo, quella bambina è un tesoro, quindi non ho alcun problema a stare con lei. Dovrebbe prendersi anche del tempo per lo svago oltre che a lavorare, ogni tanto"

"Non si preoccupi per me, Liz ha la priorità" risposi serio.
Lei annuì sospirando e si diresse nella cameretta della mia sorellina.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio, avevo optato per un look piuttosto semplice: una camicia bianca molto morbida e leggera con una fila di bottoncini che arrivavano all'altezza del petto lasciando libere le clavicole di cui andavo particolarmente orgoglioso, abbinata a dei pantaloni a palazzo neri.
Quello scollo mi sarebbe potuto tornare utile...
Recuperai le chiavi e la giacca, baciai mia sorella e mi diressi al locale.
Ero stranamente su di giri.

Al mio arrivo notai come la sala fosse ancora piuttosto libera, mi diressi in camerino per lasciare i miei effetti personali, spostandomi poi al bar per ordinare il mio nettare divino, un buon calice di vino rosso era la cosa che prediligevo prima di cantare.
Mentre aspettavo che la mia ordinazione mi fosse consegnata, notai il ragazzo seduto di spalle, ad uno dei tavoli al lato del palco, intento a guardarsi intorno, sembrava agitato, faceva quasi tenerezza.
Scacciai immediatamente quel pensiero e decisi di osservarlo mentre sorseggiavo il bicchiere appena ricevuto.
Sapeva sicuramente farsi notare, indossava una camicia nera che, a differenza della mia, lo fasciava alla perfezione, la sua posizione mi permise di notare l'ampiezza della sua schiena ed i muscoli che guizzavano al di sotto del tessuto. Teneva le maniche arrotolate fino ai gomiti, lasciando scorgere il braccio destro cosparso di tatuaggi.

"Mmh, questo è un dettaglio interessante"

Avevano un potere afrodisiaco per me, così recuperai il vino e decisi di avvicinarmi.
Con passo tranquillo mi diressi al suo tavolo e appena gli fui accanto gli rivolsi la parola.

"A quanto pare sei tenace, eh?"

Il suo viso scattò immediatamente verso di me, gli occhi sgranati mi squadrarono poi dalla testa ai piedi. _Credo proprio che sarà divertente _ pensai e dato che non sembrava intenzionato a parlare continuai io

"Posso sedermi o aspetti qualcuno?"

Lui sembrò ridestarsi,annuì col capo e si schiarì la voce

"No no! Cioè, voglio dire, certo accomodati, non sto aspettando nessuno."

Ridacchiai accomodandomi sulla sedia difronte alla sua

"E io che credevo aspettassi me"


Jungkook


Cavoli non riuscivo ad accendere i neuroni, non mi aspettavo che si avvicinasse di sua spontanea volontà, non ero pronto! Accidenti!
Cercai di darmi un contegno, anche se il modo in cui mi guardava e quella camicetta che mostrava sempre più parte di pelle, mi rendeva le cose difficili, sembrava perennemente sul punto di provocarmi e che la cosa lo divertisse non poco.
Sia quando lo avevo visto esibirsi che mentre si rapportava alla sorellina, pareva avvolto da un'aura piena di dolcezza, ma adesso sembrava più un cacciatore.
Questa dualità mi faceva impazzire.
Mi feci coraggio

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