-Capitolo 2-

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Il giorno seguente presi l'aereo e andai in Corea del Sud, a Seoul.

Arrivata presi una macchina della mia agenzia, che lasciano macchine qua e là nel mondo per chi deve fare le missioni.

Vidi una macchina arrivare vicino a me. Era una Ferrari Roma, verde acqua, senza il guidatore segno che è la macchina che avevo preso.

Feci una faccia soddisfatta e sali dentro e l'accessi <<Benvenuta Noemi Hurt nella Ferrari Roma, io sono Smery e sarò la tua aiutate nella guida>> l'auto mi accolse e mise subito il navigatore.

<<Smery destinazione agenzia discografia JYP Entertainment>> dissi mettendomi la cinta portando in seguito le mani sul volante.

Il navigatore si attivò e cominciai a guidare per le strade di Seoul.

Mentre passava per i palazzi pensai quanto potesse essere interessante quanto oscura questa città.

In lontananza vidi l'edificio che cercavo così cominciai a cercare posto <<signorina Hurt vuole che trovo io il parcheggio per lei e lei va intanto dentro l'agenzia?>>mi chiese Smery, guardai dritto di me e annuì.

<<grazie Smery mi raccomando però vetri oscurati e non mi chiami Noemi o signorina Hurt... nessuno apparte noi deve sapere come mi chiamo... davanti le persone sono Fortuna...però quando c'è qualcuno che oltre a me non parli per nessun motivo>>dissi guardando lo schermo che mi stava ascoltando.

<<va bene Fortuna... la lascio qui...>> disse lasciandomi proprio davanti al entrata per poi andarsene.

La segui con lo sguardo fino a quando non girò l'angolo, mi sistemai i vestiti ed entrai in agenzia con un paio di occhiali da sole ancora addosso.

Arrivai davanti al bancone presente davanti al entrata e cominciai a suonare il campanello che era appoggiato sul ripianò, dopo qualche minuto arrivo una ragazza in divisa.

<<mi dica pure?>>mi chiese guardandomi sorridendo, ovviamente falso perché era infastidita dalla mia presenza.

<<voglio parlare con il presidente di questa agenzia>> dissi portandomi gli occhiali sulla testa guardandola nei occhi.

Lei sembrò sussultare appena incontro il mio sguardo.

Sono così brutta? O gli faccio paura?

<<S-senza un a-appuntamento non posso farla e-entrare>> mi comunicò prendendo i fogli sulla scrivania e stava per andarsene, ma passai dietro al balcone bloccando la porta.

<<ho detto che voglio parlare con il presidente di questa stupida agenzia>> dissi con tono serio, lei deglutì e mi accompagnò nel ufficio del presidente.

Appena arrivate alla porta lei scappò ed io bussai alla porta.

<<Avanti!>> senti al interno dello studio, era una voce maschile.

Che cominci lo spettacolo

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