Capitolo 10 - La tempesta

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Nubi scure coprivano le cime delle montagne che guardavano verso sud e un vento di brezza scompigliava i capelli delle due ragazze.

Leyla e Ann scendevano in silenzio lungo il sentiero. A tratti incrociavano gli sguardi, ma sembravano volersi evitare.

"Forse dovevamo restare con loro."

Ann si fermò e fissò la compagna, "Io volevo tornare... tu potevi restare."

"Certo, ma non mi sembrava il caso che tu lo facessi sola."

La bionda svedese sembrò ammiccare con un mezzo sorriso, "Quindi hai pensato di venire tu."

Leyla le passò davanti, "Vai a quel paese."

"Sola o sarai sempre tu ad accompagnarmi?"

L'altra si fermò di colpo, "Sei proprio una stronzetta!"

Per tutta risposta Ann riprese a camminare, sempre col suo sorriso strafottente.

Uscirono dal fitto degli abeti ed entrarono in un'ampia radura erbosa. Una di seguito all'altra, nel silenzio rotto solo dal lontano stridere di un falco.

Nella cupa boscaglia, dove poco prima erano appena passate, qualcuno non le aveva mai perse di vista. Le schifose puttanelle pensano di essere sole solette... ma non è così. Una risata grottesca risuonò tra le ombre delle conifere.

Leyla si fermò.

"Cos'hai questa volta?"

"Nulla, mi era parso di sentire..."

"Cosa?"

"Una risata."

Ann scoppiò a ridere, "Come questa?"

"Stupida! Era... non so come definirla, lugubre, ecco."

"Sarà stato un animale."

"Certo... sarà stato un animale."

Ripresero il cammino. Non dissero nulla per molto tempo e scesero spedite, senza fare soste.

Il sentiero cominciò a essere scosceso e il fondo a diventare irregolare per la presenza di numerosi sassi.

Ann non indossava scarponcini che proteggevano la caviglia, ma semplici scarpe da ginnastica. Quando il malleolo del piede sinistro strusciò contro una pietra, sentì un dolore lancinante e perse l'equilibrio.

Finì riversa in avanti con le mani protese. Nella caduta lei riuscì ad attenuare l'impatto col terreno, ma questo non gli evitò di picchiare su un fianco.

"Ann!"

La svedese si rialzò quasi subito, "Non è nulla, ho solo preso una botta al piede e ho perso l'equilibrio."

Leyla la guardò e avvicinò una mano verso di lei, "E questo cos'è?"

Indicava un punto del braccio dove, da un'escoriazione usciva del sangue.

La ragazza sbuffò, "È solo un graffio."

"Sì, ma è un graffio che sanguina."

Ann fece un gesto di insofferenza, "La smetterà."

"Tieni", L'amica le porse un fazzoletto ripiegato, "Prendilo."

La risposta fu un'espressione con un broncio.

"Anzi, lo uso io."

Leyla aprì il fazzoletto e lo avvolse attorno al braccio e lo fissò con un nodo.

Ann la lasciò fare.

"Credo possa bastare, almeno fino al B&B."

"Direi di sì", un sorriso spontaneo, e forse autentico, comparve sulle labbra della svedese.

B&B - BAD BREATHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora