Ann aveva perso ogni riferimento temporale con la realtà.
I giorni erano trascorsi tutti nello stesso modo e non aveva consapevolezza nemmeno di come l'avessero trasferita nel nuovo luogo di prigionia.
Notò, ma non da subito, che la stanza in cui si trovava non era più il tugurio che ricordava, ma era pulita e con qualche suppellettile.
La novità principale della sua camera-cella non le fu subito evidente, forse per via del suo stato mentale alterato o della luce che stava più spenta che accesa o, e questo poteva essere il vero motivo, per l'angoscia che quell'individuo le provocava. La novità, nell'angolo della camera, era la presenza di un lavandino e di un water.
Nonostante questo, la povertà dell'arredamento e la mancanza di una finestra non rendevano comunque il locale degno di note positive.
Purtroppo per lei, vi era un altro dettaglio che con un sottile e sadico eufemismo si sarebbe potuto definire negativo: quello della lunga catena che fissata al muro terminava in un anello stretto attorno alla sua caviglia.
Ann non aveva potuto contare i giorni, ma aveva trovato un modo rudimentale per segnare lo scorrere del tempo. Di giorno la luce, almeno negli ultimi periodi, era sempre accesa. O perlomeno, lei si immaginava che quel chiarore corrispondesse al giorno e poco importava se la realtà fosse diversa.
Ricordava con angoscia quando quella luce rimaneva spenta per ore interminabili o quando si accendeva all'improvviso mentre lei dormiva. Ora il suo organismo era riuscito a regolare i propri ritmi circadiani con quella fottuta luce.
E c'era un altro aspetto che mitigava in parte le sue pene: lui non appariva più con l'arrivo dell'illuminazione. Questo le evitava che l'angoscia l'attanagliasse ogni volta che quel maledetto filamento di tungsteno diventava incandescente. Le restava però un'attesa dove lei cercava poi di ignorare quello che sarebbe accaduto: l'arrivo di lui. La sua paura latente cominciava quindi a crescere, in modo inesorabile.
Lui le portava il cibo una volta al giorno, sempre, verso la metà della sua giornata di chiaro.
Erano questi eventi che scandivano il ticchettio del suo orologio mentale: la luce che si accendeva, lui col cibo, la luce che rimaneva accesa e la luce che si spegneva... la luce che si accendeva, lui col cibo, la luce che rimaneva accesa e la luce che si spegneva...
Doveva solo stare attenta a una cosa, evitare di impazzire.
Negli ultimi due giorni quell'uomo non si era mostrato, aveva solo passato il cibo dalla porta semiaperta. Ann non sapeva dire se fosse una cosa positiva, ma pensava che subirlo a piccole dosi non fosse il male peggiore.
Quella mattina si svegliò presto, così pensò lei, perché tutto era ancora avvolto nel buio.
Ormai non provava più a cercare di accendere la lampada. L'impianto veniva attivato e disattivato dall'esterno, continuare ad agire sul pulsante di accensione era inutile e poteva far rimanere spenta la luce qualora la corrente fosse tornata.
A tentoni, cercando di non sbattere contro qualcosa, cercò di andare verso il water. Il silenzio era quasi assoluto, rotto solo dal tintinnio lugubre degli anelli della catena e dal suo respiro.
Urinò, seduta sulla tazza, e quasi si compiacque di aver aggiunto un altro rumore a quel silenzio insopportabile.
La luce si accese mentre stava ancora facendo i suoi bisogni. I battiti del cuore le salirono subito. Sapeva che doveva essere di primo mattino e non era ancora arrivato il momento che lui le portasse il cibo, ma sapeva anche che poteva succedere qualsiasi cosa.
Quegli attimi di angoscia erano i suoi fedeli compagni, arrivavano, la tormentavano, ma poi in qualche modo riusciva a cacciarli.
Appena fu di nuovo tranquilla andò davanti al lavandino e si guardò nello specchio che non c'era.
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B&B - BAD BREATH
Misterio / SuspensoPer quattro ragazzi, una tranquilla vacanza in una località montana non sarà come l'avevano immaginata. Il B&B prenotato in realtà si rivela come un luogo... insano. L'uomo che li riceverà diventerà presto il loro incubo.