Capitolo 3 RAYLAI

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Niente e nessuno è così interessante da farmi distogliere gli occhi dalla lettura. Amo perdermi in altri mondi che non siano il mio.

Non sono normale e a nessuno verrebbe mai in mente di scriverne un romanzo. Non sono quella ragazza che guardi passare e va bene così. Odio immaginare i pensieri dei ragazzi quando mi guardano e per fortuna accade poche volte.

Appena mi accorgo che qualcuno mi guarda gli chiedo se ha bisogno di qualcosa o me ne vado, dipende se quel giorno sono loquace oppure no. Ci sono solo due occhi che non riesco ad allontanare, perché non voglio.

Lui ha quel modo di guardarmi diverso da tutti.

Mi studia a fondo, come se fossi un pinguino e lui un biologo.

Sorrido tra me e me per lo stupido paragone, di certo non sono un pinguino e lui un biologo.

Mi è capitato poche volte di incrociare i suoi occhi di ghiaccio, mi piacciono. Sono taglienti e profondi.

So per certo che apparteniamo a due mondi completamente diversi ed è un vero cliché, ma quando lo scopro a guardarmi vorrei tanto sapere a cosa pensa.

Tipo ora.

Le righe del libro non sono più tanto interessanti.

Il mio cuore inizia a fare rumore, lo sento battere nel petto come se volesse uscire. Ed è il suo sguardo a rendermi così nervosa.

Mi sento stupida a pensarlo perché non voglio essere come le altre, si lamentano che i ragazzi non le rispettano quando in realtà sono le prime a non farlo.

Mi sembra così semplice: rispettati e ti rispetteranno.

È così difficile da capire?

È proprio ciò che cerco di insegnare anche a Selene. In un anno è sbocciata come una rosa, i suoi capelli biondi hanno preso riflessi ancora più chiari, il suo seno ha preso volume e i suoi vestiti sono diventati più provocanti. Tutto questo contornato da naso all'insù bucato con un anellino dorato e un tatuaggio di una rosa sulla spalla. Durante il terzo anno, quando l'ho conosciuta, Selene ed io eravamo molto simili, ma con il passare del tempo le persone cambiano. Le poche volte che esco con lei mi sento invisibile. Ogni occhio è puntato su di lei e sulla sua bellezza delicata.

È quello che voglio, odio stare al centro dell'attenzione.

«Come al solito non sei di molta compagnia» si lamenta appoggiandosi sulle mie ginocchia. La guardo interrogativa e capisco all'istante cosa voglia dire. «Ascolto con le orecchie e non con gli occhi.»

«Dimmi almeno che stai leggendo un erotico.»

«No, mi spiace» le faccio la linguaccia.

«Ma quanti anni hai?» mi dà una spinta per farmi abbassale le gambe. «Dato che ti sta guardando cerca di non sembrare un orso in letargo.»

«Hm?»

«Sì, ciao Raylai! In che mondo sei questa volta?»

Faccio per rispondere ma riesce a bloccarmi. «Non mi interessa, dovresti essere nel nostro in questo momento» indicando Dorian con la testa. Con la coda dell'occhio lo guardo che sta parlando con i gemelli ma con lo sguardo fisso verso di noi.

«Non è possibile che Dorian sia l'unico modo per farti alzare gli occhi dai libri.»

«Che dici? Non è vero.»

Lei sorride sorniona e mi sgomita. Sento le guance avvampare e torno a guardare il libro. «Mi avevi detto di aver fatto certi sogni su di lui...» continua. La colpisco sul braccio. «Ma la vuoi smettere? È stato un secolo fa!»

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