Capitolo 57 - Dorian

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Le nostre mani combaciano perfettamente.

I nostri corpi combaciano perfettamente... pezzi di un puzzle persi e ritrovati. Nonostante la stanchezza faccio fatica ad addormentarmi, voglio godermi fino all'ultimo istante la sua presenza.

Sono sdraiato di schiena, mi fa ancora male ma resisto. Mi addormento quando il cielo inizia a schiarirsi mentre il dolce respiro di Raylai mi tranquillizza.

Adesso ho davvero tutto ciò che ho sempre desiderato.

Quando apro gli occhi, il viso di Raylai è davanti al mio, ha i capelli un po' spettinati e non immagino nemmeno come siano i miei. Allungo una mano verso di lei e le accarezzo la guancia.

«Buongiorno.» le sussurro.

Sorride sprofondando il viso nel cuscino e sospira in silenzio.

Me la stringo addosso, le mie mani sono indomabili più dei miei capelli. Le accarezzo le gambe ferme su di me, i fianchi e la schiena. So di averlo già duro ma non mi imbarazza, anzi. Spero che i suoi genitori stiano ancora dormendo perché voglio entrare in lei di nuovo.

É questo che voglio.

Non mi interessa la squadra e nemmeno il college.

Mio padre ha sempre avuto torto.

Amare non fotte. Amare ti salva.

Lei appoggia il mento sul mio petto, ci disegna dei cerchi con le dita.

«Non riesco a crederci.» ammette guardandomi.

Nemmeno io. Te, nuda su di me.

«Non riesci a credere a tutto questo?» le indico il mio corpo e ridacchio divertito.

Lei mi colpisce sul petto, poi me lo bacia fino al centro.

«Sfacciato!» mi sgrida continuando a baciarmi fino all'ombelico.

Così mi fai impazzire.

Le prendo la nuca con le mani afferrandogli poi i capelli e la attiro verso il mio viso. «Ti voglio sopra.»

Nei suoi occhi passa un guizzo di eccitazione, poi arrossisce.

«C'è troppa luce ora.»

«Lo so, ti voglio sopra proprio per questo.»

«Come fai ad essere così?»

«Così come?»

«Sfacciato, semplice... sincero»

Lo sono solo con te, piccola. Sono stato un bugiardo, un codardo e un bastardo per troppo tempo. Con tutti, te compresa. Ma ora è finita. Ho te. Sei mia.

E voglio godermi tutto ciò che fa parte di te.

Dirle questo? Troppo sdolcinato per me.

«So ciò che voglio, ecco perché. E ora...» mi alzo lentamente per il dolore alla schiena e mi metto sopra di lei, tra le sue gambe, le sfioro l'apertura e le inserisco due dita senza darle un preavviso.

Le tappo la bocca con la mia per non farla urlare, la preparo di fretta perché non vedo l'ora di stare dentro di lei. Mi afferro l'asta e la penetro con una sola spinta, rimango dentro di lei per poco ed esco. Fermo la testiera del letto con una mano e con l'altra mi tengo sul materasso e la faccio mia una volta per tutte. Non riesco a fermarmi, non riesco a trattenermi e questo è incredibilmente eccitante. Averla nuda, sotto di me, che si chiude la bocca con una mano per non fare rumore. Dire che la scopo sarebbe troppo riduttivo e poco romantico. Ma è quello che sto facendo.

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