Capitolo 40

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FEDERICO CHIESA

Il mio cuore batte all'impazzata. Siamo incollati alla televisione del nostro soggiorno, io e la mia famiglia, attendendo con ansia la partenza della MotoGP. Mia madre cammina velocemente, dalla cucina alla sala, per poter portare tutte le bevande, le patatine e i pop corn che ha comprato per l'occasione, aiutata da Lorenzo che si sofferma ogni volta a fissare la nostra televisione alla ricerca di Camilla che non viene ancora inquadrata. In Spagna c'è un sole che spacca le pietre e i giornalisti inviati da Sky raccontano le difficoltà dei vari Team nello scegliere le gomme adatte per la gara di oggi. Adriana sta tamburellando le dita sulla sua coscia, in preda all'agitazione anche
lei, fissando la televisione in silenzio. Mio padre, invece, sta seduto immobile sulla sua poltrona. La tensione è palpabile. <<Quanto manca?>> urla, dalla stanza vicina mia madre, facendoci gridare in coro che mancano ancora dieci minuti, circa. <<Sono nervosa.>> afferma mia sorella, prendendo in mano un bicchiere d'acqua, sorseggiandolo lentamente. <<Darà il massimo, tu non ti preoccupare.>> la rassicuro, sorridendole, immaginandomi Camilla ballare sulle note di Dancing in the Moonlight. È la sua canzone preferita e l'ascolta sempre prima di una gara. Neanche finisco il mio pensiero e viene ripresa proprio la Milla da una dei cameraman in pista. È seduta sulla moto, come sempre, con uno dei meccanici che le sorregge l'ombrello e le cuffiette nelle orecchie. Scuote la testa leggermente e già sento la melodia della canzone dei Toploader nella mia mente. Il mio cuore accelera quando comincia la presentazione della griglia e la canzone dei Queen "Don't Stop Me Now" si diffonde velocemente nel nostro salotto. I ricordi della nostra infanzia, dei giorni trascorsi insieme, mi fanno commuovere. Ho sempre provato una profonda ammirazione nei suoi confronti, fin da bambini, anche quando vinceva lei al calcetto delle nostre famiglie.

<<Prima dentro! Gas a martello! E andiamo! Oh, è partito bene Bagnaia, anche se c'è stata qualche impennata. Il rientro di Marc Marquez. Attenzione, qua questo piccolo confronto tra Ducati!>>

<<Pecco davanti a Camilla.>>

<<Spunta Pecco, ma soprattutto Camilla ha lasciato un cancellino aperto ed è arrivato Marquez come un falco.>>

Camilla prende il via, sfrecciando sull'asfalto. Tengo il fiato sospeso alla prima curva, pregando che non succeda niente di brutto. <<Oh, forza, figlia mia, che sei brava!>> esclama mio padre, poggiando i gomiti sulle ginocchia, avvicinandosi alla televisione. Io ho sempre sospettato che la considerasse come una sua seconda figlia e penso di aver appena raccolto la mia prova inconfutabile. Sorriso solamente pensandoci. Mi incupisco vedendo la bandiera gialla che è segnalata dalla grafica e trattengo di nuovo il respiro. Le orecchie mi fischiano e la cerco nel serpentone dei piloti in testa. Non può essere caduta, no. No, no, no!

<<Gomito – gomito con Quartararo, vediamo se ce la fa. Esterno qua, Mir. Gliela chiude davanti! Gliela chiude davanti!>>

La vedo e caccio un sospiro di sollievo. Mamma mia. Il mio telefono vibra, appoggiato al tavolino da caffè ai piedi del divano e noto, con la coda dell'occhio, che potrebbe essere un messaggio da parte di Benedetta. Non ci parliamo da un po' ad essere sincero. Non saprei definire la nostra situazione adesso e non riesco nemmeno a trovare le parole per potervi spiegare bene come siamo arrivati a questo punto. Che cosa potrebbe volere? Mettere una "fine" definitiva alla nostra relazione? Velocemente prendo il telefono in mano, non riuscendo a contenere la mia maledetta curiosità e leggo l'anteprima del messaggio.

"Fede, dobbiamo parlare."

<<Attenzione perché Marquez suona la sigla, questa volta è arrivato a distanza ravvicinatissima, in staccata. Alla fine del rettilineo ha firmato il giro veloce. È come se avesse cambiato marcia Marquez.>>

"Quanto deve andare ancora avanti questo tuo teatrino? Mi sembra che sia durato abbastanza."

<<Largo, largo! È Miller, è Miller, credo.>>

<<È Miller!>>

<<È Miller che è andato largo.>>

<<Ha sbagliato la staccata probabilmente.>>

<<Che peccato, che peccato. Si rimescolano le carte qua dietro, Aleix Espargaro, attenzione, mette virtualmente un piede sul podio.>>

<<Fede! Metti via quel telefono! Cami è quarta!>> esclama mia sorella, tirandomi una pacca sulla spalla per incitarmi a fare come dice lei. A malincuore, lascio stare il telefono per ora e decido di rispondere – alla mia ragazza? Lo è ancora? – più tardi. Anche se so che questa cosa la farà incazzare parecchio. Tanto, più incazzata di così, non è mi cambia proprio molto.

<<Intanto qua vediamo il sorpasso di Mancini su Espargaro, che va a posizionarsi al terzo posto a soli due giri dalla fine del Gran Premio di Aragona!>>

<<Vedi che ti saresti perso, imbecille?>> mi prende in giro Lorenzo, beccandosi uno scappellotto da mia madre che lo rimette al suo posto. Non gli rispondo nemmeno. Anche perché non voglio ricevere anche io uno scappellotto da mia madre. Quella donna sa dosare molto bene l'intensità con cui colpirti la nuca.

"Hai ragione. Hai esagerato con la tua gelosia, e devi renderti conto che se vuoi stare con me, non hai nessun motivo di temere Camilla. Lei è da sempre una delle persone più importanti della mia vita e rimarrà tale fino alla fine dei miei giorni. Mi hai anche fatto fare una figuraccia davanti a tutta la mia famiglia, la sera della cena e, con onestà, non riesco a scordarlo." le rispondo, digitando sulla tastiera guardando di sottecchi il mio telefono per non essere sgridato nuovamente e non perdermi pezzi della gara cruciali. Non riesco a capire se sono stato troppo duro, ma i suoi messaggi mi hanno innervosito parecchio e se dobbiamo rimettere le cose a posto, i suoi atteggiamenti da fidanzata gelosa e isterica non li posso più tollerare. Se non c'è fiducia da parte sua, per me non esistono le basi per costruire un rapporto sano e maturo.

<<Ci riprova a superare Pecco, Marquez, ma ha il margine per accelerare in uscita! Alla grande! Alla grande! Si infila e giù gas! Non ti impennare! Non ti impennare! Che sfida! Che confronto!>>

Camilla continua a guidare con maestria, lo si vede dalle poche riprese che continuano a fare su di lei, dato il duello fra Marquez e Pecco. Quel ragazzo ha davvero del talento! Ci alziamo tutti in piedi quando l'ultimo giro comincia e la Milla è ancora lì, è terza.

<<Rettilineo di Aragona, Bagnaia davanti e Marquez dietro, l'attacco in curva uno!>>

<<Oh! No! No! No! No! No! No!>>

<<Staccata micidiale per Marquez che rischia di andare largo. È largo! E questa potrebbe pagarla cara! È l'ultimo giro, Bagnaia davanti! Marquez incollato! Attaccato uscirà qui alla 12, Pecco lo sa e ondeggia!>>

<<Ah! Lascialo andare! Lascialo andare!>>

<<È largo Marquez, è larghissimo! Bravo, bravo Pecco! Bravo. Pecco Bagnaia, Pecco Bagnaia, un ragazzino che è diventato uomo in sella, che è partito da Torino. Ha fatto tutto il suo cammino, ha preso tutte le facciate, che bisognava prendere. Si è sempre rialzato in piedi. Elegante come un Hamilton, Pecco c'è! pecco c'è, c'è, c'è! Bagnaia c'è! Bagnaia c'è! Vince davanti a Marquez, ad una bravissima Camilla, che taglia il traguardo su una ruota sola!>>

Esplodiamo in un urlo di gioia, abbracciandoci tutti quanti e saltando come dei pazzi, come se fosse un trionfo personale. Vederla impennare la moto per tagliare il traguardo mi fa solo ricordare il periodo in cui correva con le minimoto e faceva la follie anche allora. E mentre mi immagino il sole tramontare su Aragona, non appena la vedo salire sul podio e salutare tutti quanti, mi ricordo di ciò che sta per arrivare.

La corsa per la vittoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora