13 - start

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Erano passate alcune settimane ed avevo prenotato un volo per Milano con l'aiuto di Bill.
In realtà non avrei voluto dato che non avevo abbastanza soldi per prendere il biglietto.
Il giorno della partenza sarebbe stato domani quindi oggi preparai già tutte le valigie, mi dispiaceva lasciare i miei amici, e mi dispiaceva lasciare anche Tom.
Non so per quanto tempo sarei stata lì ma abbastanza tempo per chiarire quello che avevo lasciato in sospeso.

-

Erano le 6 di mattina e mi feci accompagnare da tutti i ragazzi all'aeroporto.
Ci salutammo tutti in un lungo abbraccio, tutti mi dissero parole dolci e calorose.
Quando mi avvicinai a Tom lui mi guardó con gli occhi rossi e infranti, gli accarezzai il volto e lui si incolló a me abbracciandomi.
<<Mi mancherai>>
disse balbettando, non risposi e lo strinsi più forte a me, dopo poco dovetti andare e lo guardai negli occhi.
Mi scollai e iniziai a salire le scale dell'aereo, mi girai svariate volte per vedere le loro facce distrutte.
<<ti amo>>
sentì urlare mentre stavo per entrare definitivamente.
Era la voce di Tom, l'avrei riconosciuta tra tutti.

-

Le ore dopo le passai a pensare a quella parola che mi era stata detta.
Per distrarmi scrissi a mia madre per chiedergli l'indirizzo.

Dopo alcune ore arrivai, scesi dall'aereo e recuperai il mio cellulare per avvisare i miei amici che ero arrivata e stavo bene.
Presi un taxi e arrivai alla presunta casa di mia madre.
Era davvero grande e non so come ha potuto permettersi una casa del genere.
Bussai e mi aprì un uomo con uno smoking e dei guanti.
<<Salve, lei è la signorina T/n? >>
chiese e annui, lui mi fece entrare e prese le valigie dalle mie mani per poi dire
<<Tua madre è impegnata al momento, se vuole può andare in camera sua>>
e mi indicó una stanza.
Andai e aprì la porta, era molto particolare e aveva un pizzico del mio stile.
Le valigie che mi furono portate dal signore le sistemai, l'armadio era molto spazioso ed ero felice di avere spazio per i miei vestiti oversize.

-

La sera bussarono alla porta, entró l'uomo di prima dicendo che mia madre era tornata, così corsi giù incontrandola.
La abbracciai con un po' di imbarazzo e rabbia.
<<Come sei diventata bella tesoro, tutti ti vorranno>>
disse ridendo
<<In realtà uno mi basta e mi avanza>>
affermai ridendo.
Diventai improvvisamente seria e mi guardai intorno
<<Tesoro non fare domande, ora sei qui con me, ti iscriveró nuovamente a scuola>>
disse mia madre vedendomi.
Sorrisi e mamma emozionata mi disse di mettermi il vestito che mi aveva conservato nella camera così che sta sera uscivamo.
Corsi a vedere cosa avrei dovuto indossare e scoprì un vestito nero, lungo con uno spacco che faceva vedere la gamba.
Lo misi e mi feci un trucco leggero dato che non è da me truccarmi in modo pesante, faceva un po' caldo e quindi feci un tuppo basso.
Mia madre urló da giù di fare presto e che lei si stava dirigendo in macchina, prima di scendere presi il telefono e scrissi a Tom che stavo per uscire e che qualunque messaggio avesse mandato non avrei risposto.

Tom's pov
mi arrivó un messaggio da t/n e mi scrisse che stava per uscire, speravo non fosse andata in qualche locale perché sarei stato preoccupato o più che altro geloso.
Stetti sempre in camera tutta la giornata dato che mi mancava fin troppo, non mi aspettavo che mi mancasse così tanto.
Bill mi chiamó per mangiare qualcosa.
Appena scesi mi vide in condizioni pessime assieme anche agli altri ragazzi ma non mi meravigliai delle loro facce.
<<Dovresti riprenderti>>
azzardó dire Bill
<<Dovrei? bene ma non ci riesco>>.
Dissi per poi uscire e starmene fuori casa per un po'.

T/n's pov
Mia madre mi portó in un ristorante di lusso, mi portó li con una macchina stupenda ed il luogo lo era altrettanto.
Ci sedemmo e approfittammo per discutere di tutto quello successo, lei mi spiegó la sua accusa di tentato omicidio che non era altrettanto vera, ma fu uno sbaglio. Dopo quella affermazione mi sentì in colpa per aver dubitato di lei, io gli parlai di come vivevo con i miei amici e di come mi trovavo bene con loro.
Non gli parlai di Tom dato che lei sapeva che avevo sofferto troppo per lui.
La sera poi tornammo e scrissi a Tom un messaggio di buonanotte per poi restare le ore in chiamata con Bill.


You scare me - Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora