20 - traitor

1K 52 24
                                    

Sono passati vari giorni, a casa non ci sono tornata ho preferito stare in un hotel.
Con i ragazzi ho parlato ecetto tom, volevo chiarire da vicino.
Oggi era il "grande giorno", così suona a modo simpatico ma intendo che dovró andarlo a trovare.
Lui ritornerà questa mattina, il pomeriggio ritorno a casa kaulitz.

-

Ero alla reception per pagare e posare le chiavi della mia stanza.
Arrivai davanti alla porta ricordandomi la prima volta che dovetti attraversarla.
<<T/n! >>
urló una voce da dietro di me, vidi Bill.
<<Tom non ti avrebbe mai risposto, probabilmente dorme, entra>>
disse facendo girare la chiave.
Entrai e vidi che andava tutto una favola, erano tornati i ragazzi ed era tutto come prima.
Mentre mi guardavo intorno nello stesso punto della prima volta apparse mia madre, mi fece un segno ma io scossi la testa per togliermi la sua immagine.
Corsi di sopra e spalancai la porta della camera di Tom
<<dobbiamo parlare>>

-

Io e Tom eravamo seduti sul letto, faccia a faccia, ero furiosa ma mi mancavano le sue labbra, le desideravo.
Tolsi i brutti pensieri e mi diedi una svegliata.
<<Questa penso ti riguardi>>
dissi prendendo il foglio dalla mia tasca.
Lo aprì e inizió a guardare attentamente
<<non sono io>>
disse guardandomi negli occhi, il suo sguardo mi ipnotizzava.
<<Tom kaulitz>>
dissi spiaccicando le parole che si trovavano sul foglio.
Si alzó e mise le mani tese sul muro, appoggió anche la testa.
<<T/n da quando sei venuta tu non ho più fatto nulla>>
disse mentre gli scendeva una leggera lacrima sul viso.
<<Sei sicuro? >>
dissi guardandolo
<<Cazzo, non ti fidi di me>>
urló, lo avevo già visto così.
<<Mi fido di te ma >>
non riuscì a continuare, era proprio in quell'istante che mi resi conto di non fidarmi di lui, avevo sempre avuto la paura che potesse centrare, sempre.
<<Bene, se tu non ti fidi, abbiamo chiuso t/n, chiuso>>
disse con gli occhi rossi, cercai di avvicinarmi ma uscì sbattendo la porta, rimasi lì come una cogliona, avevo rovinato tutto.

Tom's pov
Dopo questa le ho viste tutte, t/n non si fida di me, non si è mai fidata di me.
Pensai mentre correvo senza meta, ero distrutto e inciampai su i miei stessi passi.
Ad una certa una voce sottile chiese
<<È tutto ok? >>
e vidi una ragazza porgermi la mano per aiutarmi, era scura ma aveva gli occhi verdi, carina.
Annui e mi alzai pulendo i vestiti, mi chiese se volevo venire a casa sua dato che le mie condizioni non erano il massimo e così feci.

Casa sua era grande, non una novità.
Entrai dentro e lei mi indicó una stanza, andai e mi buttai sul letto.
Era una stanza bianca, c'erano delle tende ricadenti sul verde acqua e una piccola lucina.
<<Dormirai qui, se non hai vestiti prendi quelli nell'armadio, per qualunque cosa sono giù >>
annui e scese di sotto lasciandomi solo.

Cercai in giro se c'erano delle sigarette, ne avevo bisogno e trovai un pacchetto di Marlboro rosse.
Le presi e iniziai ad aprire i casetti per osservare meglio la stanza, non mi sapevo fare i cazzi miei.
Trovai un diario, era carino ma non quanto quello di T/n.
Lo aprì senza ripensamenti e mi pentì del mio gesto, non avrei più dormito tranquillo.
C'erano pagine dove le mie foto in grande ricadevano con sotto delle frasi di morte, oppure altre dove parlavano di me caratterialmente e fisicamente.
Appena sentì dei passi rimisi tutto al proprio porto e chiusi il cassetto.

<<Questa sera non ci saró>>
mi disse la ragazza dai capelli corvino.
<<Se posso chiederti, dove vai? >>
carcai di esprimermi in modo gentile, non avevo altro modo.
<<Ad una festa>>
ci pensó prima di dirlo, quindi consapevole chiesi se potessi venire anche io.
<<Non se ne parla, nessuno ti ha invitato>>
diventó scortese e nervosa, accenai un sorriso e mi alzai, avevo promesso a t/n di non farlo più, e solo Dio sa quanto ci tenga a lei, però adesso era per salvare me e lei, per salvare noi.

<<Brutta puttana, sembri proprio una di quelle zoccole che mi scopavo>>
dissi ridendo, la ragazzina non si scoraggiava, animo libero.
<<Quelle che scopi ancora oggi? >>
chiese mentre una lacrima gli rigó il viso, la paura cresceva in lei ed era impossibile non notarlo.
<<Tu hai ingannato noi!>>
urlai mentre la sollevai per il collo al muro.
Non parlava, non aveva intenzione di rivelare il suo piano oscuro, così strinsi ancora di più la presa.
<<Va bene, non sono stata l'unica, volevano eliminarti per sempre dalla vita di t/n se non potevano eliminare lei>>
dichiaró per non farsi uccidere.

Spazio autrice

È difficile non darvi degli spoiler sul continuo, scusatemi se per 3 giorni consecutivi non ho pubblicato ma sono partita quindi non avrei potuto pubblicare, un bacio💋

You scare me - Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora