Den

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Nda. Sì, prometto che non riempirò i capitoli di postille, ma questa è doverosa. Come noterete, andando avanti con la storia ci saranno molti (sottoscrivo, moooolti) punti in cui determinate scene saranno descritte in modo molto esplicito e mi riferisco a diverse tematiche che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno. Giusto per dare un'idea, stiamo parlando di violenza fisica e psicologica, dal sangue alla depressione, droga, accenni al suicidio e soprattutto scene a sfondo sessuale. Non metterò alcun avviso a inizio capitolo perché anticipare quello che succede non mi sembra corretto per chi vuole la sorpresa, ma volevo solo essere chiara per chi sapesse di essere sensibile riguardo temi del genere. Quindi ecco, fate un po' voi... Ciao ciao ❤️



Miguel's pov

Vengo svegliato da uno strano brusio di sottofondo. È un borbottio, credo... Però io ho ancora sonno e mi viene molto più facile ignorarlo.

C'è odore di disinfettante e lattice. Per fortuna quella schifosa puzza tipica del Downtown sembra essersene andata.

Che bello sarebbe se fosse stato tutto un incubo? Risvegliarmi nel mio letto, come se niente di tutto ciò fosse mai accaduto...

"Oh, è cosciente!"

Mi giro dalla parte opposta di chiunque abbia appena parlato.

"Lyla... Di' che sono morto... E che richiami più tardi..."

"Sei in ospedale, ragazzo."

Ah. Beh, di certo questa non è nemmeno la voce della donna che abita con me.

Apro gli occhi con estrema fatica. La luce sul soffitto è incredibilmente fastidiosa...

A quanto pare stavo dormento sul tavolo operatorio di un ospedale e... Sono praticamente nudo, fatta eccezione per la maschera alzata fin sopra la punta del naso. Mi auguro non mi sia stato fatto nessun esperimento strano.

Cerco di fare mente locale, ma... Come sono arrivato sin qui?

Ricordo solo di essere svenuto in un vicolo e... Cos'è, profumo di orchidee quello che mi sembra di percepire? Bah... Che strano. Ma poi, che ne so io di che odore hanno le orchidee? È come mischiare insieme la fragranza del sapone di Marsiglia e miele. Fresco e dolce, ma intenso.

Tralasciando le mie pessime inclinazioni verso la botanica, devo ammettere che mi sento molto meglio, immagino sia perché queste persone col camice sono intervenute in tempo.

...E a proposito di tempo.

Io mi sono svegliato giusto in tempo per alzare le chiappe e andarmene. Ogni volta che metto piede in un covo di scienziati, la mia vita finisce per stravolgersi in qualche modo imprevisto. Quindi, grazie, ma no, grazie. Me ne vado.

"Stai facendo una follia! Non dovresti alzarti!"

I medici tentano di trattenermi, ma ovviamente stanno solo sprecando fiato. Recupero il resto del mio costume, morbidamente appoggiato sullo schienale di una seggiola vicino al lettino, mentre la dottoressa Morrow non fa che ripetere quanto sia da incoscienti uscire nelle mie condizioni.

Ma mi hai visto bene? Ti sembro uno sano di mente? Certo che sono un incosciente o non andrei mica in giro conciato in questa maniera, ti pare?

"Collasserai subito! Dovresti stare a riposo per le prossime ventiquattr'ore!" La donna col camice mi raggiunge preoccupata, intanto io alzo la finestra e ci balzo sopra coi piedi. "Ti abbiamo trovato con le costole rotte, i polmoni pieni di liquido, contusioni multiple! Non puoi andartene come niente fosse!"

"Sì, beh... Me la caverò." Rispondo con una smorfia, perché l'odore di questa discarica ha investito il mio olfatto appena mi sono affacciato sull'esterno.

Hogar  || Miguel O'HaraxOC ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora