Reverse

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Candra's Pov


Esco dalle fondamenta dell'edificio e salgo sul tetto appena in tempo per vedere la figura di Spiderman che si allontana all'orizzonte. Si muove rapidamente, spara una ragnatela dopo l'altra tra palazzi e impalcature per risalire pian piano in superficie.

Non si è più girato da quando sono uscita, eppure sono sicura mi abbia visto...

Interessante.

Anche per me è il momento di tornare a casa. Utilizzo lo stesso metodo del ragno per dondolare fino alla mia abitazione. Atterro sul cornicione del terrazzo e mi volto ancora una volta per guardare indietro. Per la precisione, lo stesso punto in cui ho visto allontanarsi l'uomo in costume.

Non credo che tornerà a cercarmi dopo ciò che gli ho fatto.

Mi tolgo il bavaglio e lo ripiego tra le mani scrutando l'imbocco più grande per uscire dal Downtown.

Ho raggiunto il mio obiettivo...

Abbasso gli occhi sul fazzoletto sbiadito e lo stringo con rabbia.

E allora perché mi sento uno schifo?


Rientro sbattendo la porticina dietro di me e scendo le scale a passo pesante.

Volevo invogliare Spiderman, costringerlo a cedere a questi cazzo di impulsi che si manifestano quando entriamo in contatto, indurlo a scoparmi mentre in giro ne succedono di ogni... Ho sempre pensato che sotto la maschera si nascondesse quel tipo di persona, ma invece... Invece...!

"Fanculo!" Tiro un calcio al muro che, oltre a bottarsi, mi ha sicuramente rotto un paio di dita del piede. "Vaffanculo...! Merda!" Mi accuccio a terra e sbatto la fronte contro la parete su cui mi sono sfogata.

Fottute converse! Se avessi avuto i miei scarponi anziché queste ridicole scarpe di tela, non mi sarei fatta un cazzo di niente!

Sento dei passi in avvicinamento. È una corsa aggraziata, intuisco con facilità che si tratta dell'andatura di Jennifer.

"Candra!"

Infatti.

"Ma che stai-"
"Sto bene!" La interrompo serrando i pugni. Sono furiosa e voglio stare da sola. "Scusa per il muro... Lo sistemerò io." Scandisco digrignando i denti. Poi, mi rialzo in piedi e zoppico nella direzione opposta alla rossa.

"Oh, tesoro..." La sua voce si ammorbidisce, scommetto che ha inclinato la testa da una parte e sta monitorando la mia schiena con la solita espressione apprensiva che riserva ai bambini quando hanno bisogno di essere consolati. "L'appuntamento è andato male?"

Mi fermo sul posto e incasso la testa tra le spalle.

"Non era un fottuto appuntamento, Fer!" Agguanto la maniglia della porta e sguscio in camera mia senza rivolgerle nemmeno mezza occhiata. "Non voglio stracazzo di appuntamenti con nessuno, è chiaro?" E chiudo la porta con violenza. "Ora lasciami stare!"

Mi appoggio al legno e picchio la nuca sulla superficie tiepida.

Dio... Me la sono presa con lei di nuovo...

"Fer..." Stringo i denti e sbuffo. "Scusa."

La sua risposta tarda qualche secondo ad arrivare.

"Candy..." La sua voce è più nitida di quanto mi aspettassi. Immagino sia dietro l'ingresso... "Posso fare qualcosa...?"

Dolce e affettuosa, come sempre...

"Ho solo bisogno di riflettere per un po'..." Sospiro lasciando scivolare le scapole sulla superficie liscia e mi siedo sul pavimento. "Stasera passo la cena... Scenderò più tardi e laverò io i piatti. Grazie, Fer..."

Hogar  || Miguel O'HaraxOC ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora