Nda. Piccolo consiglio: provate a leggere questa parte iniziale del capitolo (il pov di Miguel, per capirci) ascoltando "Men I trust - Girl", possibilmente con le cuffie per apprezzare meglio i suoni. È la colonna sonora che ho immaginato per la scena, a voi la scelta... Buona lettura ❤️
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Rientro nel mio appartamento che è piena notte e mi butto di peso sul divano senza nemmeno accendere le luci.
"Bentornato, Miguel." La donna olografica di casa mi accoglie con il tono mansueto di sempre.
"Ciao, Lyla..." Sospiro sfilandomi la maschera e accascio la nuca allo schienale.
La mia olo-segretaria si staziona alla fine dei cuscini e mi sorveglia con le mani giunte dietro la schiena.
"Preparo il bagno?" Domanda.
Già, effettivamente di solito è la prima cosa che voglio fare dopo essere tornato dal Downtown.
"Sì, certo..." Accetto chiudendo le palpebre e mi prendo qualche altro minuto per rilassarmi.
La giornata non è stata tra le più impegnative, tranne la battaglia contro quello strampalato di Mutant, però... Dio, mi sento a pezzi.
Faccio un bel respiro e riapro gli occhi sul soffitto.
Continuo a pensare a quella merdosa città... O meglio, alla sua vigilante locale.
Abbasso lo sguardo sul palmo della mia mano e la scruto come se non mi appartenesse.
Ho in mente quel piccolo e insignificante momento prima che me ne andassi senza dare mezza spiegazione. Ho stampata in testa quell'immagine vivida delle dita pallide della bionda che sfiorano le mie per passarmi la piccola lucciola, così che anch'io possa ammirarla da vicino. Però, oltre a quel piccolo coleottero, ho fin troppo nitido anche il ricordo di Makura che mi tiene addosso i suoi grandi occhi. Di celeste avevano ben poco ormai, l'iride era stata quasi completamente inglobata dalle pupille. Non so se sia accaduto per la mancanza d'illuminazione della città o per il contatto tra le nostre mani, ma quell'espressione mi ha completamente frizzato il cervello.
È stato un micro attimo, ma è successo.
Un micro attimo in cui ci siamo avvicinati, fissati negli occhi in quell'intima oscurità sulla collina, l'olfatto saturo del profumo dei nostri corpi, i feromoni a mille.
Sono sicuro se ne sia accorta anche lei, ma quel breve istante ha fatto scattare di nuovo gli impulsi che abbiamo cercato di tenere a bada da quando ci siamo incontrati sul tetto dell'ospedale.
Cazzo... A proposito di ospedale...
Abbandono di nuovo la testa sullo schienale e sprofondo un po' di più tra i cuscini, affondando con le spalle e divaricando le ginocchia.
Ho scordato i vestiti all'ospedale... Saranno ancora appallottolati in quel bozzolo di ragnatele nello stanzino del secondo piano... Spero che nessuno li trovi prima che io torni a recuperarli domani.
Abbasso gli occhi sul mio corpo avvolto dalla tuta scura con il disegno rosso del teschio stilizzato.
Mi torna alla mente una parola che ho udito molte volte nell'ultimo periodo.
Esibizionista.
Mi osservo roteando la nuca sul cuscino e schiocco la lingua sul palato.
Sono seduto da una manciata di minuti e i miseri pensieri su quella ragazza hanno già scatenato delle conseguenze.
Ci deve pur essere un modo per risolvere questa condizione... Non so quale, ma sicuramente ne verrò a capo. Deve esistere un metodo per sopprimere l'effetto esagerato di quegli ormoni.
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Hogar || Miguel O'HaraxOC ☽
Fiksi PenggemarMiguel O'Hara x OC ☽ In un certo senso, volteggiare tra i palazzi come fosse la cosa più naturale del mondo, come fossimo ragazzini che giocano a rincorrersi, mi fa sentire fottutamente bene. È la cosa più normale nell'anormale e Dio, solo adesso mi...