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Il reporter riprese dall'alto, su un elicottero, le immagini sensazionali dei quattro Pro Heroes che, una volta portata a termine la prima fase della missione, ovvero proteggere i civili e sconfiggere le orde di Nomu, erano passati alla seconda fase. C'era stato un momento di ripresa e ristoro generale, in cui alcuni di loro avevano curato come meglio potevano le loro eventuali ferite, poi si erano diretti all'interno della centrale nucleare semi distrutta per disattivare il reattore danneggiato e evitare ulteriori esplosioni.

Il reporter, dai capelli castani e un cappellino arancione senza visiera sulla testa, cercava di non perdersi neanche una delle mosse, mentre il suo collega commentava in diretta la scena.

"Stiamo assistendo a qualcosa di fenomenale! Shoto, il figlio del grande Endeavor, sta utilizzando il suo quirk per creare una barriera di ghiaccio attorno al reattore, isolandolo dalla restante parte della centrale! Fullmetal Magnet si libra in aria, e a giudicare dalla luce verde emessa dalle sue mani, sta usando il suo magnetismo per rilevare eventuali fughe radioattive e tracciare la sorgente delle emissioni!"

L'elicottero cercò di mantenere una posizione di privilegio sulla scena, riprendendo in diretta nazionale quelle immagini. "Riprendi questa scena, presto! Signori, Dynamight e l'eroina americana Smiling Hero stanno usando a loro volta i loro quirk! Il primo con le sue esplosioni, la seconda con quello che sembra un arco e delle frecce scarlatte plasmate col sangue, stanno mirando strategicamente ai detriti in prossimità del reattore, per allontanarli e diminuire la pressione del reattore!"

Il team di eroi riuscì a lavorare in sincronia e con efficacia, riuscendo infine a spegnere il reattore e a scongiurare il pericolo: la città era salva.

Furono acclamati dalla folla mentre cercavano di farsi strada verso il punto raccolta allestito, e da vari giornalisti che tentavano di comunicare con loro. Bakugou camminava con espressione soddisfatta e superba, non sembrava nemmeno stanco. Riza, al contrario, iniziava a sentire la pressione, ma con l'adrenalina ancora in circolo e, soprattutto, per non sfigurare rispetto al compagno, continuò a sorridere alle telecamere e aggiustarsi di tanto in tanto i capelli verdi con una mano. Bakugou le lanciò un'occhiata maliziosa.

"Siamo alla resa dei conti, Riza. Quanti ne hai fatti fuori? Io undici".

"Mi hai battuta, lo ammetto. Ne ho fatti fuori solo nove".

Bakugou la guardò improvvisamente in cagnesco.

"Col cavolo che ne hai fatti fuori nove! Quanti te ne sei aggiunti?"

"Cinque" rispose incurante lei.

"Cinque?! Questo significa che ne hai fatti fuori solo quattro!" le abbaiò ancora contro lui.

Shoto camminava affianco a Lily non facendo caso agli occhi dei report su di lui. Salutò tutti con la mano sempre nella sua posa rigida, ma rispettosa. Al contrario Lily salutava a destra e a manca energicamente con un sorriso stampato sul viso. Era sfinita, ma la soddisfazione che provava una volta che aveva salvato vite riusciva a mettere da parte qualsiasi cosa.

Tutti e quattro in piedi, al tavolo delle conferenze, con sopra delle bottigliette d'acqua sigillate, risposero alle prime interviste, mentre venivano anche inondati da una marea di flash per le fotografie. Era appagante essere un eroe e salvare vite, sul serio, e a volte era persino divertente essere al centro dell'attenzione e avere a che fare con l'esaltazione della folla. Era bello, era un riconoscimento. Significava che le persone erano grate per quello che gli eroi là fuori facevano per proteggerli, per salvaguardare la loro sicurezza, per fargli dormire sonni tranquilli. Significava che li capivano, che all'occorrenza li perdonavano, e che si fidavano. Questa sensazione di fiducia, di senso di comunità e l'idea di prendersene cura, era ciò che maggiormente riscaldava il cuore di Riza. E poi, be', sì, c'era anche il combattimento. Non poteva negare che la furia della lotta le incendiasse l'animo e il sangue nelle vene. Aveva sempre avuto un lato particolarmente competitivo, da qualche parte doveva pur uscire e trovare il suo sfogo. Non ai livelli di Bakugou, comunque, che alla fine di uno scontro sembrava sempre così rigenerato e soddisfatto, con quel sorrisino trafelato che chiunque gli aveva visto sulle labbra appena prima di una battaglia, soprattutto i suoi sfortunati avversari.

"Dynamight! È stato difficile farsi strada tra tutti quei Nomu?"

"Per chi mi hai preso? Erano villain di bassa lega. Di fatto, ho annientato ben undici di loro, da solo" dichiarò con espressione superba. Poi lanciò un'occhiata a Riza, in piedi accanto a lui, che se ne stava con la schiena dritta e una postura quasi rigida. "E tu, Fullmetal Magnet, quanti ne hai mandati K.O?" le chiese con un sorrisino, conscio della loro sfida e della sua vittoria.

Infatti lei rispose senza guardarlo.

"Io ne ho messi K.O nove".

Bakugou le ringhiò di nuovo contro.

"Come no! Ne hai sconfitti quattro!"

Riza spalancò la bocca, oltraggiata da quel tradimento ignobile.

"Vogliamo parlare di quando sei andato nel panico perché quel villain ti ha fatto diventare temporaneamente sordo?!"

"Non ero andato nel panico! E poi vorrei ben vedere come hai reagito tu quando è successo a te, peccato che non c'ero!"

Shoto fece un sorriso gentile.

"Io c'ero, se Riza vuole posso raccontartelo".

Riza si voltò di scatto verso di lui.

"No che non voglio!"

Lily li guardò stordita, pensando che stessero facendo più casino durante la conferenza che durante l'intero scontro contro i Nomu. Un reporter si rivolse proprio a lei, avvicinandole microfono e gatto, mentre in sottofondo rimasero uno Shoto con aria composta e Bakugou e Riza che ormai si urlavano in faccia per fatti loro, persi nella loro discussione.

"Smiling Hero! È la prima volta che partecipi a una missione in team con dei Pro Heroes giapponesi, cosa ne pensi del vostro operato? Ti sei trovata bene o hai vissuto particolari difficoltà? Avresti dei suggerimenti da dare ai tuoi compagni?"

Lily si ritrovò tre paia d'occhi puntati addosso: quelli bicolore di Shoto, che restavano seri ma con un'evidente scintilla d'interesse verso quanto aveva da dire, quelli verdi di Riza che le regalò un sorriso incoraggiante a trentadue denti, e quelli rossi di Bakugou, che sembravano lanciarle un avvertimento ma anche una sfida.

"Avevo grandi aspettative sugli eroi giapponesi, sapete sono cresciuta con il mito di All Might, il numero uno del Giappone. Direi che i miei colleghi le hanno pienamnte soddisfatte e superate. Bakugou, nonostante il suo carattere particolare ben noto, é un eroe di tutto rispetto. Forte, sicuro di sé e sempre pronto all'azione. Riza é un eroina versatile, agile e sempre disposta a tutto per aiutare i compagni in difficoltà. Mentre Shoto é davvero un eroe straordinario. Analizza la situazione con razionalità e trova sempre una soluzione. La padronanza che ha dei suoi due quirk é a dir poco spettacolare. In più nonostante l'apparenza che potrebbe sembrare fredda, non pecca mai di empatia per questo sa sempre come aiutare civili e colleghi. Davvero, loro sono stati pazzeschi." concluse con gli occhi che le brillavano.

Tutti esplosero in grida ed applausi rumorosi continuando con le loro domande che sembravano infinite.

Probabilmente per settimane non si sarebbe parlato d'altro.

Bakugou guardò con la coda dell'occhio Lily ma non disse nulla, Riza invece le mandò un bacio volante per ringraziarla delle belle parole.

Shoto si avvicinò e le mise una mano sulla spalla stringendola.

Lily alzò lo sguardo su di lui, e per un attimo tutto il rumore circostante sembrò svanire. Lui era lì, bello come un principe, che la guardava sorridendo sincero. Era esausto anche lui, però i suoi occhi erano trasparenti e si poteva leggere gratitudine e dolcezza. E quel sorriso, quel sorriso era tutto per lei, e lei era stata una scema se pensava che con un uomo così potesse finire tutto in una notte.

Quella notte non era stata la fine, era stato sicuramente il loro inizio. 

𝘔𝘏𝘈 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora