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Sconfitto il Nomu, Kira corse nella hall a curare i civili feriti. Saori, rimasta sola, crollò di nuovo sulle ginocchia e non riuscì a fermare delle lacrime di rabbia e dolore mentre, con una mano, cercò di sfilarsi le schegge dal braccio.

Hawks stava camminando nella sala accanto, tra le macerie e i feriti di cui Kira si stava occupando col supporto di Shoto, e richiamò qui e là le piume a sé, comprese quelle che aveva prestato alle due Hero. Sul viso, tra lo zigomo e la parte sotto l'occhio sinistro, aveva un brutto taglio.

Le piume rosse delle sue ali vibrarono e come sempre captarono la presenza delle persone vicine. Le vibrazioni gli suggerirono che qualcuno stesse provando dolore fisico, a giudicare come il suo corpo tremava. Hawks si affacciò sulla soglia e vide Saori seduta per terra, sulle ginocchia, con la schiena rivolta verso di lui e a capo chino. Stava visibilmente piangendo mentre si estraeva con rabbia delle schegge di vetro dal braccio, facendo colare più sangue.

Lei guardò assorta l'ultima scheggia e sussultò quando sentì qualcosa avvolgerle il braccio. Hawks aveva usato alcune delle sue piume per fasciarglielo.

"Non volevo che mi vedessi così" ammise senza guardarlo e cercando di asciugare subito le lacrime. "Scusami, è stato tutto un fallimento".

"Anche questo fa parte del gioco" rispose lui, andandole incontro.

Saori scosse il capo, arrabbiata con se stessa.

"Avrei dovuto fare di meglio. Shoto mi aveva concesso del tempo prezioso e io l'ho sprecato".

"Non essere troppo dura con te stessa" ribatté lui, riferendosi soprattutto al tormento che si stava infliggendo da sola, non facendosi curare dal quirk di Kira.

"Non volevo deluderti".

Hawks socchiuse un attimo gli occhi e poi si piegò sulle caviglie, al lato di lei, osservando prima il suo profilo e poi il braccio fasciato dalle sue piume.

"Ehi, signorina" l'apostrofò con tono duro, di rimprovero. "Forse dimentichi che tu sei la mia stagista. Sono io che devo tutelare te, non il contrario".

Aprì le ali in modo che sembrassero quasi richiuderla dentro come in un bozzolo, infatti lei si guardò intorno disorientata, riflettendo sulle sue parole.

"Se non avessi mandato Kira da me, non so come sarebbe finita" ammise pensierosa, toccandosi la spalla appena sopra la ferita sul braccio.

Lo sguardo di Hawks si fece duro e assorto. Poi si riscosse e mise su un sorriso più mesto e amichevole.

"Non pensiamoci ora. Andiamo a curare le nostre ferite".

Saori guardò il taglio sul viso di lui e fece un cenno, alzandosi in piedi e seguendolo nella parte di hall non crollata, dove i soccorsi erano arrivati e stavano finalmente evacuando i civili.

Si avvicinarono a Kira, che li guardò stanca e preoccupata. Tese una mano intrisa di calore, per far capire loro che li avrebbe curati.

"Prima tu" disse Hawks a Saori, mandandola avanti. Le poggiò una mano contro la schiena per spingerla verso Kira, e nel farlo notò come un fugace cambiamento nel suo marchio, i cui centri concentrici violetti sembrarono per un attimo più lucidi e luminosi.

Tolse la mano e non notò altro di strano, ma era certo di non averlo solo immaginato. Le piume rosse liberarono il braccio di Saori e tornarono al loro legittimo proprietario.

Kira curò il suo braccio, poi lanciò un'occhiata a Hawks. Lui sorrise allegro e fece un passo avanti, chinandosi verso di lei.

"Temo di aver bisogno del tuo tocco angelico anch'io!"

𝘔𝘏𝘈 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora