𝘴𝘱𝘪𝘯 𝘰𝘧𝘧 - vii.

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Era mattina presto, Saori era appena arrivata alla Hawks Agency e aveva portato la colazione, cornetti caldi appena sfornati e caffè. Bussò alla porta dell'ufficio di Hawks.

"Entra, Saori".

Hawks aprì la porta e salutò la stagista con un sorriso.

"Buongiorno Hawks, in questo quieto sabato mattina mi sono fermata a prendere la colazione".

Dopo quello che era successo agli Heroes, Saori non voleva abbattersi troppo, voleva comportarsi normalmente e continuare a lavorare indipendentemente dal giudizio della gente. Endeavor, il Number One, e Hawks, il Number Two, erano nel mirino del ciclone dopo quanto aveva rivelato Dabi in diretta televisiva nazionale.

Hawks prese i croissant da Saori.

"Buongiorno e grazie, questi hanno un buon profumo. Non vedo l'ora di sgranocchiarli."

Come se le avesse letto nel pensiero, mentre si portava il croissant alla bocca per il primo soffice morso, le lanciò un'occhiata tranquilla.

"Dobbiamo restare forti. Lavoreremo come abbiamo sempre fatto, i Villains non vinceranno sugli Heroes. Non siamo arrivati alla vetta adagiandoci sulla bambagia."

Hawks diede un morso soddisfatto.

"Mmmh, delizioso".

Saori sorrise gentilmente, sembrava che volesse dirgli qualcosa.

"Che c'è?"

"Ecco... Si tratta di una frivolezza che non c'entra niente con il lavoro..." ammise Saori, distogliendo lo sguardo ambrato da lui e concentrandolo sui caffè.

"Okay, dimmi".

"Allora, a Musutafu vogliono organizzare un'iniziativa di commemorazione per le vittime della guerra contro il Fronte di Liberazione dei super poteri."

"Non c'è già stata una cosa del genere?"

"Sì, in via solenne. Questa è un'iniziativa fatta più col cuore... Vogliono anticipare un festival delle Lanterne, come quello che si fa in estate. È un'idea toccante. Faranno volare le Lanterne per chi non può più farlo... Solo per loro. I familiari scriveranno i desideri dei loro cari su Lanterne rosse, e assieme a quelle bianche degli altri cittadini si leveranno in cielo e..."

Saori abbassò gli occhi, per un attimo il pensiero di quelle persone innocenti che non erano riusciti a salvare le fece venire gli occhi lucidi.

Si schiarì la voce e tornò ad assumere un'aria professionale.

"Io voglio andarci."

Hawks l'ascoltò in silenzio, con espressione indecifrabile.

"Okay, lo capisco. Una ragazza sensibile come te non mancherebbe mai" disse con un sorriso.

"E tu? Ci verresti con me?"

Hawks si grattò una guancia, quella con la cicatrice della bruciatura.

"Non so se la gente mi vorrebbe lì, ma ho giurato di continuare a fare del mio meglio per proteggere le persone. Quindi se è per commemorarli col cuore, facendo solo qualcosa di carino come partecipare a un festival in loro onore, perché no".

Saori sorrise rincuorata, poi tornò seria e bevve il suo caffè.

"Ho pensato che dopo tutto il lavoro, dobbiamo anche rilassarci. Ma per ora indosserò la mia Hero suit e verrò di pattuglia con te".

"Sì, staccare la spina fa bene".

"E poi voglio anche passare del tempo di qualità con te."

"Oh, questo non è un appuntamento?"

𝘔𝘏𝘈 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora