vii.

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Lily, o meglio Smiling Hero, guardò il cellulare e poi l'edificio davanti a lei. Doveva essere quello giusto, così diceva il navigatore.

Quel mattino era stata chiamata da Best Jeanist, un Hero giapponese che anni prima aveva ricoperto una posizione molto importante nella classifica dei migliori eroi del Giappone. La contattava per chiederle se poteva aiutare lei e altri colleghi per una missione importantissima e anche segretissima. Non aveva potuto rifiutare. Al momento non aveva intenzione di tornare nella sua città natale quindi avrebbe portato il suo lavoro lì, non vedeva l'ora visto quanto in America si parlasse degli eroi giapponesi. Il grande All Might ad esempio, era giapponese. Lei l'aveva incontrato da piccolina quando lavorava in America, e ne era rimasta affascinata. Suo padre lo elogiava sempre e delle volte avevano anche combattuto insieme. Agli occhi della piccola Lily, All Might era un vero eroe.

Si riscosse dai suoi pensieri ed entrò nell'edificio affiliato all'Agenzia di Best Jeanist, situato in un moderno grattacielo nel cuore della città. Una volta entrati, i vari Pro Heroes venivano accolti in un'ampia hall con un elegante banco d'accoglienza e poltrone comode, dove poter attendere di essere convocati. Il pavimento lucido in marmo nero rifletteva la luce di una grande lampada a sospesione al centro della stanza. Poco distante si aprivano a intermittenza le porte di un ascensore circondato da marmo e acciaio che, veloce e silenzioso, li avrebbe portati all'ultimo piano del grattacielo, dove si trovava la sala riunioni. Qui, un'enorme finestra a tutta parete offriva una vista mozzafiato sulla città.

La sala riunioni era spaziosa e moderna, con pareti in vetro che separavano la stanza dal resto dell'edificio. Un lungo tavolo in legno scuro si trovava al centro, circondato da una fila di sedie in pelle nera, del massimo comfort. Un grande schermo piatto dominava la parete di fronte alla tavola, pronto a mostrare qualsiasi informazione necessaria per lo svolgimento della missione.

Rimase affascintata dalla cura del design interno e poi proseguì verso la porta dove le era stato chiesto di entrare.

Si osservò nella grande vetrata prima della porta.

La sua divisa consisteva in un top rosso che le lasciava scoperta gran parte della pancia. I pantaloni erano neri attillati sulle cosce e larghi sotto, e ai piedi indossava degli stivali con le borchie.

I capelli li teneva sempre legati in una coda di cavallo in modo che non le dessero fastidio durante i combattimenti. Si era sempre piaciuta da matti quando indossava il suo costume da Hero, sentiva di poter conquistare ogni cosa.

Era figlia di un eroe famoso, Lily era nata con quel mestiere nel sangue e se ne innamorava ogni giorno. Amava fare l'eroe, amava vedere i sorrisi della gente quando li aiutava e amava rendersi utile per il suo paese, e per il mondo.

"Oh sei arrivata, entra pure" le disse l'uomo alto che era uscito dalla porta dove lei stava per entrare distraendola dai suoi pensieri.

Aveva i capelli biondi pettinati in modo strano ed eccentrico, le ciglia lunghissime che si intravedevano a malapena perché aveva il colletto della giacca in jeans che gli arrivava fin sopra il naso.

Era tutto vestito in jeans.

Beh da un uomo che si chiamava Best Jeanist non poteva certamente aspettarsi altro.

"Piacere, sono Smiling Hero!"

"Best Jeanist, ma questo lo sai già."

Si strinsero le mani con stette vigorose.

Poi le indicò la stanza.

"Entra pure, io vado un attimo a sbrigare delle cose e poi sono da voi."

Lily annuì ed entrò nella stanza.

𝘔𝘏𝘈 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora