"Mamma,mamma!!!" Urlai con tutte le forze che avevo in corpo "Non lasciarmi,ti prego!!" Caddi sul corpo senza vita di lei lasciandomi andare in un pianto disperato e lacerante; la mamma non poteva avermi lasciato, lei non mi avrebbe mai abbandonata per nulla al mondo.
Sentì una mano maschile e possente posarsi sulla mia spalla destra e una voce di uomo dire "Non preoccuparti piccola starai bene" E detto questo mi accarezzò amorevolmente i capelli "La mamma è andata via, ma io sono qui, saremo una famiglia, tu e io" E mi sorrise, un sorriso pieno di promesse e amore.
Mi asciugai le lacrime col dorso della mano, e guardai John con occhi speranzosi; lui è stato come un padre per me, mi ha dato tutto, e io, gli voglio tanto bene.
Annuì piano e lentamente mi alzai dal letto della mamma, le baciai una guancia e dopo aver dato un ultimo sguardo al suo corpo senza vita, presi la mano di John e uscì dalla stanza.Mi svegliai di soprassalto, sbattei un paio di volte le palpebre prima di ricordarmi degli avvenimenti avvenuti non só quanto tempo prima. Richiusi gli occhi ma poi mi alzai di scatto pentendomene subito; un violento capogiro mi obbligò a distendermi di nuovo su quella che sembrava una lastra di metallo fredda e scomoda.
Cercai nuovamente di aprire gli occhi, ma questa volta piú lentamente, e dopo aver messo a fuoco ciò che mi circondava strabuzzai gli occhi; mi trovavo in un stanza di forma quadrata, con un enorme specchio al centro del muro opposto a quello che si dovrebbe considerare un letto, ai lati si trovavano una porta blindata e un rubinetto e, al centro esatto della stanza si trovava un tavolo di ferro rettangolare con tre sedie, probabilmente molto scomode.Il ricordo del sogno appena fatto e lo shock di trovarsi in un luogo sconosciuto si dissolsero, quando la maniglia si girò e un'uomo e una donna entrarono nella stanza.
L'uomo era sulla cinquantina, ben piazzato, capelli brizzolati, grigi, occhi marroni e un completo scuro, la donna invece era sulla trentina, capelli corti fino alle spalle, bionda, e due immensi grandi occhi verdi, con un completo del colore di un non ti scordar di me.La donna mi rivolse un largo sorriso, ma non ricambiai; quando le persone sorridono non sempre vuol dire che sono delle persone gentili e buone, e spesso nascondono secondi fini, come John.
Rabbrividì, succedeva sempre quando pensavo a quell'uomo, a quella sottospecie di animale.
"Signorina Andromeda, la prego si sieda" e rivolgendomi un'altro largo sorriso mi indicó la sieda che si trovava di fronte a lei e al suo collega.Mi alzai senza fare storie, sapevo come dovevo comportarmi con le persone come loro, alcuni ragazzi me lo avevano spiegato quando ero alla "Tana"; con malavoglia mi sedetti sulla sedia incrociando con determinazione lo sguardo con quello della donna.
"Signorina Andromeda, sono la detective Eminson e lui è il mio collega, il detective Alston" fece una pausa ma vedendo che stavo in religioso silenzio, riprese "Vorremmo farle alcune domande su un certo sir Vinni" si fermó "Lei lo conosce?" La interruppe l'uomo con voce profonda e ghiacciata.Sul mio viso fece capolino un sorrisetto impertinente e scossi la testa per poi incrociare le braccia al petto "So che sapete che lo conosco, quindi perché perdere tempo a domandarmelo?" E gli rivolsi un sorriso sornione nella loro direzione per poi appoggiare i gomiti sul tavolo " è solo una domanda di routine" mi spiegó la donna con gentilezza" alzai gli occhi al cielo "Allora, Andromeda " incominciò lei, ma la interruppi subito "Andy, solo Andy" la detective lanció uno sguardo al suo collega prima di riportare l'attenzione su di me "Ok solo Andy, può dirci cosa faceva sir Vinni?" E mi guardó con insistenza.
Loro sanno cosa faceva, ma volevano incastrarlo e io avrei fatto di tutto pur di sbattere quel maledetto bastardo in cella.
Mi guardai le unghie con fare annoiato ma poi mi decisi a parlare "Sir Vinni organizzava gare clandestine di combattimento tra bambini rapiti, orfani, venduti e chi piú ne ha piú ne metta decidete voi" mi stravaccati sulla sedia e continuai " come penso sappiate ci faceva combattere nell' "Arena" se perdevamo il nostro avversario poteva infliggere al perdente una penitenza, poteva fare qualunque cosa, a parte uccidere o ferire gravemente, gli servivamo per fare i soldoni noi piccoli bastardi" e incominciai a ridere istericamente, come una pazza, dopo un minuto ricomincia a parlare schiarendomi la gola " Vinni ci faceva combattere e dei vecchi porchi pervertiti ricconi scommettevano su di noi, questo è tutto" i due detective addolcirono lo sguardo " E tu sai chi fossero quelle persone ?" Mi domandó la donna "Io non perdevo tempo a guardarmi intorno " dissi sbattendo una mano sul tavolo, alzando di qualche grado il tono di voce " Cercavo di sopravvivere ogni ora, ogni giorno, ogni mese e infine anni in quel posto maledetto e dimenticato da dio" non piangevo, ormai erano anni che non lo facevo, avevo capito piuttosto in fretta che non mi sarebbe servito assolutamente a nulla."E mi dica Andy, che genere di penitenze le infliggevano quando perdeva" mi domandó l'uomo con voce neutrale " Di tutto" risposi in modo vago non andando nei dettagli; non ne volevo parlare, soprattutto con loro, non volevo mostrarmi debole, non volevo rivelare le mie cicatrici sia sul mio corpo sia nella mia anima a due estranei.
La donna annuì solenne "Allora ti faccio un'altra domanda " mi fissò ma io distolsi lo sguardo, ero fottutamente stanca e la testa incominciava a girare "Come mai sei finita in quel circolo?" Li guardai entrambi con ilarità, e mi massaggiai lentamente la fronte "Il mio patrigno mi ha venduto per un bel gruzzoletto di soldi, non só neanche se sia ancora vivo " aggiunsi con una scrollata di spalle "E non me ne frega proprio un cazzo" la donna sospirò "Va bene miss Andy, non abbiamo piú niente da chiederle per il momento" e mi rivolse uno sguardo stanco "per prima cosa dobbiamo trovarle un posto in cui stare, preleveremo un pó del suo DNA per trovare dei parenti che la accettino o in caso contrario in una casa famiglia" sbuffai sonoramente, non sarei stata a mio agio ne in un caso né nell'altro, tutto quello che c'èra stato prima della morte della mamma è stato distrutto dal dopo, e questo mi ha perseguitato giorno dopo giorno.Un rumore di sedie strascicate mi risvegliò dai miei pensieri; i detective si stavano alzando e dirigendo verso la porta, ad un tratto la donna si giró e disse " spediremo quel bastardo in cella miss Andy" e se andó.
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Ciao a tutti spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Alexa💙
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FIGHT
RomanceAndy è una ragazza di 16 che dopo la morte della madre si ritrova da sola col patrigno, che dopo diversi anni di abusi e violenze decise di venderla al mercato clandestino dei combattimenti. Andy si ritroverà a destreggiarsi in un mondo fatto di vio...