CAPITOLO 11

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"Lasciami andare!! mettimi subito giù!!" urlai dimenandomi dalla presa ferrea dell'uomo.

Dopo essere stata trascinata in auto piuttosto bruscamente, ed aver visto in faccia la morte a causa dell'elevata velocità a cui andavamo, arrivammo davanti al cancello di villa Devaro; mi guardai attorno alla ricerca di una via di fuga e come ultimo disperato tentativo cercai di aprire la portiera, senza successo visto che era bloccata.

Sbuffai rassegnata e mi accasciai sul sedile dell'auto guardando fuori del finestrino, cercando di mettere a posto i pensieri che affolavano la mia mente; improvvisamante la portiera si aprì "Scendi" disse freddo l'uomo guardandomi dritto negli occhi.

Incrociai il suo sguardo, sfidandolo "No" dissi distogliendo lo sguardo e incrociando le braccia al petto.

In un secondo mi ritrovai a testa in giù a guardare delle chiappe fasciate da un pantalone aderente nero; l'uomo infatti mi aveva trascinato fouri dall'auto, poi mi afferrato per le gambe e mi stava trasportando in spalla verso la porta d'ingresso.

Incominciai a calciare, e a tirare i pugni, ma invano "Lasciami andare!! mettimi subito giù!!" urlai incazzata nera "Non lo farò quindi smettila di agitarti" disse lui aprendo la porta d'ingresso e avviandosi su per le scale; sbuffai esasperata, anche questa volta il mio tentativo di fuga era fallito clamorosamente, di conseguenza d'ora in poi sarà molto difficile riuscire ad andarmene, visto che quasi sicuramente Mark metterà qualcuno a sorvegliarmi H24.

L'uomo arrivò davanti a una porta, e dopo aver bussato, entrò; anche a testa in giù riuscivo a riconoscere l'immenso studio di Mark, e notai pure che era molto affollato; tutti i fratelli erano li e mi guardavano con sguardi sorpresi, probabilmente a causa del fatto che mi trovavo a testa in giù "Liam, adesso puoi metterla giù" disse Mark serio; a quelle parole Liam mi mise giù delicatamente, per poi mettersi a fianco di mio padre.

Tutti mi fissavano torvi e con sguardi calcolatori, ma io li ignorai tutti, l'unica persona a cui prestavo attenzione era Mark "Siediti" ordinò lui, indicando la sedia di fronte a me; senza fare obiezioni lo feci "Andromeda, quello che hai fatto è stato molto grave" disse passandosi le dita tra i capelli "Andromeda, capisci che avresti potuto mettere in pericolo te stessa e anche noi, con il tuo gesto avventato?" e guardò uno a uno i suoi figli "Adesso, tu mi dici perchè l'hai fatto" e appoggiò i gomiti sulla scrivania in ascolto "Non è successo niente, volevo solamente andarmene " dissi incrociando gli occhi con Elijah e Cole "Certo!! non è successo niente,chissà cosa sarebbe potuto succedere, se Liam non ti avesse trovato subito" disse sbattendo una mano sulla scrivania.

Non sobbalzai, ci voleva ben altro per smuovermi "Perchè mai sarei dovuta essere in pericolo? Sei stato tu a dirmi che sarai stata al sicuro qui, con voi" dissi in tono duro sporgendomi leggermente in avanti "Purtroppo, ci sono cose che non posso controllare" disse Mark appoggiandosi allo schienale "Liam accompagnala fino in camera sua, e Andromeda, non potrai andare in giro per casa da sola, dovrai essere sempre accompagnata da almeno uno dei tuoi fratelli" e detto questo mi congedò con un gesto della mano.

Con le mani tremanti dalla rabbia me ne andai sbattendo dietro di me la porta; ma che cavolo! adesso ero diventata pure una prigioniera, tra poco mi avrebbero messo in isolamento?

"Da una prigione all'altra!Magnifico" dissi alzando le mani al cielo "In che senso da una prigione all'altra?" mi chiese Liam afferrandomi per un braccio; lo guardai allibita, che gli era preso tutto d'un tratto? "Liam, che ti è preso?lasciami andare per favore" lentamente e con sguardo severo lo fece.

Appena arrivammo davanti alla mia stanza, aprì la porta e con un gemito stanco mi lasciai cadere sul letto "Andromeda, mi dispiace per tutto quello che è successo, ma se non ti avessi trovata e portata subito a casa, saresti potuta finire in un brutto guaio" disse Liam avvicinandosi di poco.

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