CAPITOLO 3

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Pov Mark

"Che cazzo stá succedendo?!!" Urlai facendo irruzione nella stazione di polizia, sbattendo la porta.
"Cos'era quella chiamata? Qualcuno me lo può spiegare?" Insistetti cercando di diminuire i battiti accelerati.
"Signor Devaro, si calmi" mi disse una giovane donna con gli occhi azzurri e un completo colore non ti scordar di me," Se abbiamo chiamato una persona del suo...rango " e detto questo storse il naso " È per una buona ragione, ve lo posso assicurare" e detto questo mi fece segno di seguirla.

Che tipetta pensai; poteva dire tranquillamente MAFIOSO senza usare mezzi termini, tanto tutti lì dentro mi conoscevano o per dirla tutta cercavano di sbattermi al fresco, che illusi.
"Che cosa volevate comunicarmi di tanto urgente da non potermi parlare da telefono?" Chiesi alla donna svoltando a destra introducendo un lungo corridoio, per poi entrare in una stanza degli interrogatori "Non mi state mica sbattendo dentro?" Dissi con Fare provocatorio, ma la donna rimase seria; che cazzo sta succedendo? Cos'è tutto questo mistero?
"Quello che sto per dirle forse lo sciocccherá un pochino...." E mi guardó, per poi continuare "Ieri abbiamo fatto irruzione in un covo illegale di combattimenti tra minorenni e abbiamo trovato una persona....." un'altra pausa, incintai la donna con lo sguardo "Signor Devaro Abbiamo trovato sua figlia" la guardai scioccato; io avevo una figlia, ma era al passato, mi è stata portata via, da dei bastardi.
"No, credo che abbiate sbagliato persona detective, mia figlia è morta" e deglutí; rabbassai lo sguardo ricordando la lettera che mi avevano mandato quei depravati che diceva che mi avevano ucciso la mia donna, mia moglie e anche la mia bambina.
La donna sospirò "Signore, abbiamo un centinaio di ragazzini di là, e sono stanca, quindi se vuole seguirmi" e si alzó imboccando un'altro corridoio.

La seguí con le mani in tasca perso nei miei pensieri; non potevo crederci, mia figlia poteva essere davvero viva, MIA FIGLIA POTEVA ESSERE ANCORA VIVA, alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti a una porta che l'agente aprí.

Di fronte a me c'era una ragazzina dai capelli marroni, legati in due trecce attaccate alla testa, due occhi azzurro cielo e l'aria selvaggia; la guardai piú attentamente e vidi che aveva anche una cicatrice che partiva da sopra il sopracciglio, passava attraverso l'occhio fino ad arrivare a metá guancia, notai anche che aveva un labbro tagliato da cui usciva un pó di sangue.
"Che gli è successo?" chiesi alla detective ma lei mi zittii "Andy, c'è una persona per te" e fece una pausa "Tuo padre, il signor Mark Denaro è venuto per portarti a casa" e mi indicó; la ragazzina sgranó gli occhi e mi fissó "Io ,non ho un padre" e lo disse senza nessuna emozione in volto "Andy, questo è tuo padre risulta dal test, e tu devi andare con lui" e detto questo riaprí la porta e fece segno di seguirla con un cenno della mano.
Andromeda, si perché il nome della mia bambina era Andromeda, si alzò e senza proferire parola seguí la detective senza rivolgermi neanche uno sguardo.

Pov Andromeda

Non incrociai gli occhi dell'uomo quando passai accanto a lui per seguire la detective, ma lo avevo osservato prima; era sulla cinquantina capelli grigi con delle ciocche nere qua e là, ciglia lunghe e folte che avrebbero fatto invidia a tutte le donne, mascella squadrata e dura, e un leggero accenno di barba, i suoi vestiti erano bellissimi e assolutamente costosissimi.
Non ero riuscita a decifrare il suo sguardo sembrava felice, sollevato ma anche triste.
Non poteva essere mio padre, veniamo da due mondi cosí differenti, vicini ma distanti; l'uomo mi affiancó e solo allora decisi di voltarmi verso di lui.
Aveva i miei stessi occhi, e anche la mia stessa bocca, gli assomigliavo perfino nella camminata, ma come era possibile che fosse lì? E solo adesso!! La mamma mi aveva detto che l'aveva abbandonata, lasciata dopo pochi anni dalla mia nascita per un'altra donna, e adesso e qui per portarmi via, sono molto confusa.

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MI TROVO IN UN FOTTUTO JET PRIVATO, MI TROVO IN UN FOTTUTO JET PRIVATO!!!!
Quell'uomo è veramente ricco,forse i soldi gli escono pure dal culo.
"Va tutto bene Andromeda?" Mi chiese l'uomo; lo guardai scioccata la donna non aveva detto il mio nome per intero nella cella; intuendo il filo dei miei pensieri disse "Só qual è il tuo nome perché tu sei mia figlia" rimasi imperturbabile, non potevo cascarci, non potevo e non dovevo, questi fottuti bastardi ricconi sanno manipolarti.
Girai la testa verso la finestrella "Sono stata rapita da degli agenti armati, costretta a stare per un giorno in una centrale di polizia e partire per non so dove con uno sconosciuto, Come puoi vedere stó benissimo" dissi il tutto senza nessuna emozione in viso e con calma innaturale.

L'uomo sospiró e si sedette su uno dei sedili del jet "Riposati, ci vorranno un paio di ore per arrivare" detto questo tiró fuori un computer dove incominciò a scrivere; mi girai e cercai una posizione comoda per trovare sonno e dopo un pó morfeo mi accolse nelle sue braccia.

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