VI

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Dopo quell'incontro iniziò a cambiare qualcosa:
Remus aveva l'impressione che Mimi si fosse resa conto solo in quel momento della sua esistenza. Più di una volta si accorse infatti di essere osservato, anche se non era sicuro del perché.

Stava tramando qualcosa contro di lui a causa del litigio alle serre?
Aveva fatto una così brutta impressione? Era consapevole che quando si innervosiva non era più lo stesso.
Ma allora per quale motivo gli aveva sorriso il quel modo prima di andarsene? Si era forse reso ridicolo?
Avrebbe tanto voluto delle risposte.

La ragazza era però sempre circondata dai suoi amici e, concesso che Remus avesse trovato il coraggio di parlarle, sarebbe stato difficile rimanere soli.

Decise quindi che per il momento avrebbe fatto finta di nulla, cercando di attirare l'attenzione su di sé il meno possibile e fingendo nonchalance quando in realtà quegli occhi verdi lo mettevano terribilmente in soggezione.

I giorni trascorsero veloci tra lezioni e compiti fino alla fine del mese. La luna piena di Novembre fu l'ennesimo buco nell'acqua: cercò la lupa nella foresta ma non la trovò.

Forse si era immaginato tutto, probabilmente l'emozione di tornare a Hogwarts all'inizio dell'anno aveva giocato un brutto scherzo.

Rimanevano però le sensazioni, e quelle erano la parte peggiore: generalmente infatti tutta la tensione accumulata nei giorni prima di una trasformazione si scaricava quella singola notte e dopo si sentiva molto meglio. Quella volta però, dopo il suo risveglio, anziché diminuire la sentì aumentare, e più il tempo passava più la situazione peggiorava.

Trascorse a malapena una settimana e fu costretto a discuterne con i suoi amici per cercare di trovare una soluzione.

"Secondo me hai bisogno di scopare" esordì Sirius come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo ridere Peter e alzare gli occhi al cielo James, che lo riprese subito: "Sirius!"

"Che c'é? É vero! É un ottimo modo per alleviare lo stress"

Con un sospiro Remus si lasciò cadere
all'indietro sul suo letto, sfregandosi la faccia con le mani. Non era entrato con loro troppo nel dettaglio di queste "sensazioni" che sentiva, ma non credeva che Sirius si sbagliasse poi così tanto. Solo che non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.

"Propongo una serata a Hogsmeade, é da tanto che non facciamo visita alla nostra cara Strega Orba!" annunciò James balzando in piedi, già elettrizzato, contagiando subito Peter: "Hai ragione! Andiamo ai Tre Manici!"

Anche Sirius sembrò apprezzare l'idea: "Benissimo Signori, questa sera allora si festeggia!"

Remus pensò che forse anche James aveva ragione: alcol e un po' di divertimento erano esattamente ciò che gli serviva per distrarsi.

Si alzò dal suo letto e, con sguardo malizioso, disse ai suoi amici: "Non abbiamo nulla da festeggiare però"

"Questo ci ha mai fermato mio caro Moony?" rispose prontamente James.

"Assolutamente no Prongs" e con queste ultime parole si diressero ad Hogsmeade di nascosto grazie al passaggio segreto del terzo piano.

Madama Rosmerta adorava i Malandrini, erano sempre gentili e non creavano mai problemi nel suo locale: per questo motivo chiudeva spesso un'occhio e li lasciava rimanere ai Tre Manici di Scopa di sera, anche se fuori da Hogwarts durante il coprifuoco

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Madama Rosmerta adorava i Malandrini, erano sempre gentili e non creavano mai problemi nel suo locale: per questo motivo chiudeva spesso un'occhio e li lasciava rimanere ai Tre Manici di Scopa di sera, anche se fuori da Hogwarts durante il coprifuoco.

Anche lei era stata una giovane studentessa e sapeva quanto fosse stressante a volte la vita scolastica: non sarebbe stata di certo la guastafeste che avrebbe negato un po' di svago a dei poveri ragazzi.

Due pinte di birra e un Whisky Incendiario dopo, Remus si sentiva decisamente brillo. Si stavano divertendo ed era molto allegro: avevano chiacchierato con Dixie, l'elfo domestico che lavorava come cameriere, facendogli mille domande a proposito delle bevande, con il solo intento di fargli perdere tempo.

Lui era sempre troppo cortese per lasciarli senza risposta, ma si agitava palesemente quando si rendeva conto che stava venendo meno al suo lavoro, attardandosi troppo con i clienti, e questo rendeva il tutto molto esilarante.

Avevano cantato a squarciagola le canzoni della band che si esibiva quella sera.

Avevano brindato ai Malandrini, programmato nuovi scherzi e pianificato la loro prossima festa in Sala Comune.

James, che reggeva poco l'alcol, aveva poi iniziato un lungo monologo su quanto fosse meravigliosa Lily:

"...ve lo giuro, i suoi capelli sono talmente belli che a volte sogno di accarezzarli... il rosso é proprio il suo colore... e non é un rosso qualsiasi no no... solo lei li ha così... "

Sirius aveva il gomito sul tavolo e si reggeva la testa con il palmo della mano.

"Io credo di preferire le bionde..." mormorò, un po' assente.

"E da quando?" chiese Peter perplesso.

"Eh? Non lo so, ma non sono male..." rispose l'amico pensandoci sù.

"Per me non fa differenza, mi basterebbe avere una ragazza... Remus, te invece?" continuò Peter.

Merlino, avrebbe tanto voluto una ragazza anche lui in quel momento...

Buttò giù in un colpo il secondo Whisky della serata e il bruciore alla gola lo distrasse dalla brutta piega che stavano prendendo i suoi pensieri in quel momento.

"Potreste smetterla di parlare di ragazze? Non siete affatto d'aiuto... sono talmente disperato che di questo passo potrei provarci anche con Rosmerta" disse semplicemente, un po' imbronciato.

I ragazzi impiegarono qualche istante a realizzare cosa avesse appena detto, scoppiando poi in una grossa risata incredula che contagiò presto anche lui.

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora