XXVII

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"Dei... tu vuoi farmi perdere la testa..." stava mormorando Remus tra un bacio e l'altro, con entrambe le mani immerse nei suoi capelli.

I piedi di lei toccavano nuovamente il pavimento, ma non aveva ancora nessuna intenzione di separarsi dalle sue labbra.

"Dirmi una cosa del genere così all'improvviso... dopo quello che é appena successo per giunta..."

"Posso ritirare tutto, se preferisci" propose Mimi divertita "A proposito... sei stato incredibile prima"

"Non pensarci nemmeno, anzi devi ripetermelo all'infinito... non mi stancherò mai di sentirti dire che mi ami"

Remus avrebbe volentieri continuato a baciarla in mezzo a quel corridoio per ore, ma la ragazza sembrò di colpo realizzare qualcosa.
In un attimo la sentì irrigidirsi completamente e l'espressione sul suo viso divenne tremendamente seria.

"Scusa, ma ora devo andare a tranquillizzare una persona e fargli sapere che la mia vita non é affatto in pericolo..." annunciò lapidaria "...al contrario della sua"

Colse Remus talmente alla sprovvista che impiegò qualche istante a rendersi effettivamente conto di quello che avesse appena detto.

Erano successe talmente tante cose che quasi aveva rimosso quel piccolo dettaglio: qualcuno aveva scoperto il suo segreto e l'aveva spifferato a Silente.
A quanto pareva però Mimi sembrava aver intuito l'identità dello studente in questione, per questo motivo ora stava correndo via.

Cazzo, sta correndo via

"Ehi! Aspetta un attimo! Dove stai andando??" le urlò dietro, tentando di raggiungerla.

Era tremendamente veloce: dovette inseguirla per mezzo castello, cercando di non perderla di vista fino a quando raggiunsero i sotterranei.

La vide sguainare la bacchetta appena prima di entrare come una furia nella sua Sala Comune.

Anche Remus si intrufolò all'interno, giusto in tempo per sentirla urlare:

"Mulciber! Brutto stronzo!!"

Il Serpeverde era seduto su uno dei divani al centro della sala: il suo sguardo sorpreso scattò su di lei mentre si alzava in piedi.

"Mimi...?"

Quando Remus capì che la colpa fosse di quel bastardo sentì l'impulso di mettersi in mezzo e dargli una lezione una volta per tutte, ma presto fu chiaro come il sole che non ne avrebbe avuto affatto bisogno: lo spettacolo della sua ragazza che lo prendeva a calci in culo sarebbe stato altrettanto soddisfacente.

E poi sembrava avere la situazione decisamente sotto controllo.

"Stupeficium!" lo attaccò senza esitare.

Fu scagliato contro la parete alle sue spalle e gli studenti intorno a loro esplosero in un coro di incitamenti, applausi ed imprecazioni.

"Ciao Lupin, che bello averti tra noi... ti godi lo spettacolo?" disse Evan affiancandosi a lui, distraendolo appena da Mimi che nel frattempo tornava all'attacco.

"Dovremmo fermarla?" domandò tranquillamente Barty dall'altro lato.

"Non hai più tanta voglia di parlare ora, non é così!? Come ti sei permesso..." si era avvicinata a Mulciber, sputandogli addosso tutta la sua rabbia e il suo disgusto.

Mentre la osservava sentì Evan rispondere: "Da queste parti nessuno farà la spia, soprattutto se si tratta di Mimi... l'unico che ha osato tanto ora ne sta pagando le conseguenze, quindi direi di no, tu che dici Remus? Sei d'accordo?"

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora