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"CI SONO!!"

I Malandrini si trovavano nella loro sala comune e stavano tutti, o quasi tutti, cercando di terminare un compito di Astronomia.

Peter sembrava però aver appena avuto un'illuminazione: lo guardarono con aria interrogativa, Remus alzando lo sguardo dalla sua pergamena, mentre James e Sirius interrompendo i loro lanci di palline di carta.

"Ho capito chi é il lupo!"

Peter era spesso un po' tonto, ma a volte le sue idee erano tra le migliori.

"Non pensate che la Bulstrode sia molto sospetta?"

Peccato che quella non fosse affatto una di quelle volte.

"Sei serio!? Il fatto di essere talmente terrificante da sembrarlo, non la fa diventare automaticamente un lupo mannaro Pete" commentò James.

Maledetto Peter: nel profondo, per un breve istante, Remus aveva davvero creduto che l'amico avesse avuto un'intuizione decisiva.

Era trascorso ormai quasi un mese, la luna piena era nuovamente alle porte e l'identità della ragazza ancora un mistero.

"Ragazzi, a proposito... stavo pensando che forse sarebbe meglio che il lupo la cercasse da solo questa volta, senza... erm, distrazioni" propose Remus, preparandosi mentalmente alle loro lamentele.

"Stai scherzando spero" sbottò subito Sirius.

"Non ti lasceremo vagare da solo per la foresta Moony, chi si assicurerà che farai ritorno alla Stamberga? Non vorrei dire, ma da lupo di solito non sei molto responsabile" aggiunse James.

"Lo so ragazzi... ma non avrò la possibilità di trovarla se vi sentirà nei paraggi" spiegò "E poi l'ultima volta vi ho quasi ammazzati, potrebbe essere pericoloso"

Sapeva anche lui quanto fosse rischioso, ma non vedeva alternative.

Sirius sbuffò, già preoccupato, ma quello che disse mise alla fine tutti d'accordo, sembrando la soluzione migliore:

"Moony facciamo così, ti accompagneremo nella foresta e aspetteremo a debita distanza fino a poco prima dell'alba... e se non dovessi tornare verremo a recuperarti, anche a costo di trascinarti indietro con la forza".

Alla fine la seconda luna piena dell'anno giunse dopo qualche giorno ma, sfortunatamente, non andò secondo i piani di Remus

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Alla fine la seconda luna piena dell'anno giunse dopo qualche giorno ma, sfortunatamente, non andò secondo i piani di Remus.

Questa volta aveva pochi e vaghi ricordi di quella notte, e per la maggior parte si trattava di sensazioni: percepiva ancora la frenesia del lupo nel cercare la sua simile, la delusione del non riuscire nemmeno a fiutarla nell'aria e la rabbia dovuta al suo fallimento, accompagnate da quel familiare senso di mancanza con cui ormai conviveva da un mese.

Della lupa nemmeno l'ombra: iniziò quindi a pensare che forse davvero non era una studentessa della sua scuola. Poteva essersi trattato di un incontro casuale, un caso isolato.

Sicuramente non l'avrebbe più rivista.

Nei giorni successivi si sentiva un fascio di nervi, perennemente nervoso e pronto ad esplodere di rabbia alla minima parola sbagliata o contrattempo.

Scaraventò contro la parete tutti i suoi libri di Aritmanzia dopo aver avuto alcune difficoltà a risolvere un esercizio, causando un gran caos.

Prese a calci la porta del bagno del loro dormitorio perché Peter lo stava occupando più del dovuto.

Rispose male ad un paio di studentesse del secondo anno che cercavano solamente una scusa per rivolgergli la parola.

Litigò con Sirius almeno una decina di volte, suscettibile ancora a causa di Pandora.

In quel periodo anche quest'ultimo era nervoso, e quando Sirius aveva un problema la sua principale valvola di sfogo erano sempre i Serpeverde. In questo caso alcuni erano pure amici della ragazza che detestava, quindi... l'ideale.

Quel pomeriggio si trovavano dietro alle serre di Erbologia, coricati sul prato a fumare erba.
Ultimamente era una delle poche cose che riusciva a calmare un po' Remus, aiutandolo a rilassarsi e staccare il cervello per qualche ora.

Udì alcune voci sempre più vicine, probabilmente qualche studente di passaggio, ma non ci prestò attenzione fino a quando Sirius commentò ad alta voce:

"Oh no! Anche questo posto ormai é frequentato da brutta gente... ragazzi, ci toccherà trovarne un altro!"

Ci risiamo pensò Remus.

"Lo sai... dicono che chi disprezza compra, rockstar" sentì la voce di Pandora rispondergli a tono mentre era ancora coricato ad occhi chiusi, tentando disperatamente di ignorarli e concentrarsi solo sulla sua canna.

"Sicuramente te e la tua amichetta ci sperate" ribatté il suo amico ridacchiando.

Amichetta?

Con quella frase si decise ad aprire gli occhi e prestare più attenzione: inquadrò prima Pandora e, successivamente, notò che era in compagnia di Mimi e degli altri due ragazzi.

Rosier e Crouch si fecero avanti in un secondo, sfoderando le bacchette, istigati dalle parole di Sirius:

"Come ti permetti"

"Ripetilo se hai le palle"

Sembravano essere molto protettivi nei confronti delle ragazze, forse di Mimi in particolare, che era rimasta in disparte dietro di loro.

Avrebbe ammazzato Sirius: perché tra tutte le persone in quella scuola doveva attaccare briga proprio con queste?

Si mise seduto con uno sbuffo vedendo il suo amico alzarsi e imitarli, già pronto per un duello. Era una testa calda ma aveva decisamente talento con la bacchetta, quindi in realtà non era preoccupato per la situazione.

Cambiò presto idea quando vide Rosier andargli incontro e dargli una spinta, cogliendolo di sorpresa e facendolo barcollare all'indietro.

Immediatamente Remus fu al suo fianco, James dietro di loro: Sirius se l'era cercata, ma non avrebbe lasciato che li affrontasse da solo, soprattutto se volevano una rissa.

Tra i Malandrini era lui l'unico ad usare d'istinto prima le mani, piuttosto che la bacchetta.

"Cosa saresti tu... il suo bodyguard?" lo istigò Rosier, ridacchiando.

In modo rilassato Remus si avvicinò a lui con le mani in tasca, superando Sirius. Lo guardò dall'alto in basso, sorridendogli di rimando e rispondendo:

"Oh, ma lui non ha bisogno di un bodyguard, come sono sicuro nemmeno loro..." fece un cenno con il capo verso le ragazze, sentiva i loro occhi addosso "...voglio solo divertirmi un po' in realtà" concluse con un'alzata di spalle.

Lo stava sfidando ad attaccarlo per primo, a commettere nuovamente l'errore che aveva appena fatto con Sirius.

Si rese conto che probabilmente desiderava che lo facesse: cominciava a sentire il sangue ribollire di adrenalina, le mani che pizzicavano e tutti i suoi sensi all'erta, in attesa di una sua mossa.

"Evan" la voce di Mimi interruppe qualsiasi cosa Rosier stesse pensando di dire o fare, richiamando la sua attenzione e anche quella di Remus che si voltò verso di lei. Con un semplice sguardo la ragazza convinse i suoi amici ad allontanarsi.

Prima di andarsene gli lanciò un'ultima occhiata e, per un breve istante, un sorrisino divertito comparve sul suo volto: il cuore di Remus perse un battito.

"Vigliacchi"

Il borbottio di Sirius lo destò dal suo stato di incredulità momentanea, riportandolo con i piedi per terra e ricordandogli che ora avrebbe potuto prenderlo a calci in santa pace.

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora