VIII

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"Sempre così pieno di sorprese..." mormorò Mimi andandosi a sedere per terra, ai piedi di una vecchia libreria.

"Come?" domandò incuriosito, vedendola fargli un cenno con il capo indicando lo spazio vuoto al suo fianco mentre rispondeva: "Hai sentito dai, non farmelo ripetere".

Remus prese posto accanto a lei, un po' rigido, e finalmente si decise a dirle: "Non ho potuto fare a meno di notare che ultimamente mi osservi, non l'avevi mai fatto..."

"Chi te lo dice?" lo interruppe.

"Beh, ne sono piuttosto sicuro... ad ogni modo, te e i tuoi amici non dovete preoccuparvi... non sono un'attaccabrighe di solito e, ecco... non ce l'ho con voi, so che Sirius a volte esagera, ma in quel momento non potevo non..."

Lo sguardo di Mimi divenne perplesso, sbuffò divertita e scosse il capo.

"Tu mi incuriosisci Remus Lupin"

Le sue parole lo fecero ammutolire all'istante, si voltò confuso verso di lei, che continuò: "Avevo sentito dire in giro alcune cose su di te, e dopo l'altro giorno ho capito cosa intendevano... nascondi molto dietro quell'apparenza da studente perfetto, sempre così silenzioso e responsabile..."

Remus riusciva a pensare solamente a quanto fosse pericoloso quel discorso, aveva segreti ben più compromettenti da proteggere e suscitare l'interesse di una ragazza così sveglia poteva essere un'arma a doppio taglio.

"Sinceramente ho sempre pensato che fossi solamente un'ombra di Potter e Black ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Ti osservavo perché il modo in cui sei scattato l'altro giorno per difendere il tuo amico mi ha spiazzata"

"Mi dispiace" si scusò lui di riflesso.

"Non dispiacerti, ti sei dimostrato meno noioso di quanto pensassi... soprattutto dopo averti sorpreso stanotte a scorrazzare in giro così palesemente a tuo agio" commentò, facendoli scoppiare a ridere sottovoce.

"Devo chiederti di non farne parola con nessuno, non vorrei mai che rovinassi la mia fantastica reputazione di bravo ragazzo" disse Remus ironicamente, guardandola con un finto sguardo minaccioso.

"Siamo d'accordo" rispose Mimi, allungando una mano verso la sua per stringerla solennemente, sancendo così il loro patto.

"Piacere comunque, anche se non era così che me l'ero immaginato" si lasciò sfuggire, approfittando di quella stretta, e lei non perse l'occasione di chiedergli in un sussurro: "Te l'eri immaginato?"

In un istante nella testa di Remus scattò qualcosa: la sua aria divertita svanì e perse completamente il controllo dei suoi pensieri.

Realizzò quanto fossero vicini in quel momento e quanto la mano che stava ancora stringendo fosse piccola e liscia nella sua.

Fissò intensamente quegli occhi che da sempre lo facevano impazzire e iniziò a sentire il suo cuore accelerare.

Non riuscì ad impedire al suo sguardo di scivolare sulle labbra di lei e fu così che la tutta la pressione che pensava di aver scaricato durante quella notte di festeggiamenti a Hogsmeade tornò come in fiume in piena.

Mimi si avvicinò impercettibilmente un po' di più e lui desiderò ardentemente farla sua lì sul pavimento, in quel magazzino.

"Moony?? Sei qui? Non riesco ad aprire la porta!" una voce arrivò ovattata alle sue orecchie, sia perché proveniva al di là della porta chiusa, sia perché non era concentrato su nient'altro che quelle deliziose labbra che lo stavano attirando come una calamita.

"Moony!!" chiamò nuovamente la voce, che riconobbe solamente dopo come quella di Sirius.

La ragazza si voltò infatti verso quel suono, facendo tornare Remus alla realtà. Nel frattempo che Mimi balzava in piedi lui si prese ancora un'istante per maledirsi mentalmente.

Dei, stavo per... cazzo, sono un coglione

Scosse il capo per ricomporsi e si alzò affiancando la ragazza, sentendola commentare:

"Chi diavolo é adesso questo Moony?!"

Non poté fare a meno di notare una punta di irritazione nel suo tono mentre chiariva:

"Sono io... mi chiamano così i miei amici. Sirius dev'essere venuto a cercarmi... ora esco e lo faccio allontanare così puoi tornare anche tu alla tua Sala Comune"

"Va bene, ok... grazie" borbottò lei.

Si preparò a sbloccare la porta, avvisando il suo amico che era lì e che sarebbe uscito, ma prima di andarsene si voltò nuovamente nella sua direzione per chiederle, un po' incerto:

"Vuoi che ti accompagni? Posso trovare una scusa"

Un ultimo sorriso spontaneo comparve sul suo volto, facendogli perdere un battito: "Torno da sola tranquillo" e dopo una breve pausa continuò:

"Comunque é stato un piacere anche per me...

...Moony"

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora