XXV

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La schiena di Mimi toccò la parete, intrappolata dal corpo di Remus di fronte a lei e dalle sue braccia appoggiate all'altezza della testa.

"Stasera infrangi le regole, mi istighi, dici bugie... mi fai venire una gran voglia di punirti per questo" continuò lui, bloccandole i polsi per lasciarla completamente esposta.
In quel momento l'acqua le arrivava appena sotto i fianchi e la sua pelle bagnata non faceva che alimentare tutte le sue fantasie.

Iniziò a baciarle una spalla, risalendo poi verso il suo viso lentamente mentre la sentiva commentare: "Non mi sembra tanto male come punizione"

"Lo sarà quando ti porterò al limite e dovrai implorarmi di toccarti" le sussurrò Remus all'orecchio, facendole venire i brividi "Quando sarai talmente bisognosa da pregarmi di fare qualsiasi cosa pur di soddisfarti"

Fece una leggera pressione con i denti sulla sua mascella, facendola sospirare e chiudere gli occhi. Arrivò ad un passo dalle sue labbra, leggermente schiuse, e la guardò allungarsi d'istinto verso di lui per baciarlo. Remus però glielo negò, sorridendole soddisfatto prima di tornare sul suo collo e poi più sotto, leccandole lascivo un capezzolo.
La sentì inarcare la schiena, continuando con quella lenta tortura per minuti interi.

"Ora ti lascerò i polsi, ma voglio che rimani immobile per me... lo farai? O hai intenzione di disubbidirmi?" chiese.

Lei lo guardò storto, malgrado fosse già un po' provata. Ma Remus l'aveva resa ipersensibile, e quando morse appena il suo capezzolo le fece subito cambiare atteggiamento.

Le scappò un gemito "Va bene! Starò ferma!"

"Ecco la mia brava bambina..." la liberò per potersi occupare con lente carezze del resto del suo corpo.

Prese a stuzzicarla ripetutamente arrivando ad un passo dalla sua intimità, allontanatosi subito dopo. Sempre più vicino... ma mai abbastanza.

Mimi aveva piegato la testa da un lato e chiuso gli occhi, completamente concentrata sul movimento delle sue mani e sui suoi baci tentatori. Anche la sua bocca infatti si stava dando da fare, tappezzandole la pelle di segni rossi che non facevano altro che farla fremere maggiormente.

Quando finalmente passò un pollice sul suo clitoride la sentì trattenere il fiato bruscamente.

"É questo che vuoi?" domandò iniziando a stimolarla in quel punto così sensibile.

Lei aprì gli occhi e annuì subito, impaziente.
Non protestò quando la fece voltare così da dargli le spalle: con una delle mani tornò a tormentarla in mezzo alle gambe, mentre con l'altra raggiunse il suo seno, ma il suo piacere divenne presto insoddisfazione quando si rese conto che Remus non aveva intenzione di darle di più.
Le sue dita infatti questa volta la stavano toccando nel punto giusto, ma non abbastanza in profondità: si fermava appena prima di penetrarla, facendola impazzire nell'attesa.

Sentendola quasi piagnucolare le disse in modo seducente all'orecchio: "Sei così disperata... non é vero?"

Mimi appoggiò la schiena al suo petto e la testa sulla sua spalla, decisamente in difficoltà.

"Parla bambina, dimmi quello che vuoi"

"Te..."

"Dovrai essere più precisa, te l'ho detto..."

"Io ho... bisogno di sentirti di più..."

"Così?" Remus infilò all'improvviso due dita dentro di lei, facendola gemere ad alta voce.

Era così eccitante averla in pugno in quel modo che a malapena riusciva a trattenersi dal mandare tutto all'aria e prenderla subito, ma si sforzò di avere ancora un po' di pazienza.

Mentre la masturbava lei si strusciò ripetutamente sul suo membro duro ansimando, rischiando di distrarlo dal suo vero obiettivo.
Riuscì però a resistere e portare invece lei al limite, fermandosi di colpo quando fu proprio ad un passo dall'avere un orgasmo. Non gliel'avrebbe ancora concesso: quella sera voleva davvero renderle le cose difficili, almeno fino a quando...

"Perfavore..." la sentì mormorare appena.

Ecco esattamente quello che stava aspettando.

Non perse tempo: rimpiazzò le dita con la sua erezione, allineandosi alla sua entrata, facendo una leggera pressione.

"Pregami ancora e ti darò tutto quello di cui hai bisogno, te lo giuro" promise Remus.

Mimi a quel punto si voltò leggermente lasciando che la guardasse in viso: capelli scompigliati, guance arrossate e occhi lucidi di piacere. Era irresistibile, e quando parlò con quel tono così sottomesso lo divenne se possibile ancora di più.

"Ti prego, scopami... farò la brava... ti prego"

Scivolò dentro di lei in un'unico movimento veloce, stringendo i suoi fianchi con entrambe le mani e cacciando gli occhi al cielo per la scarica di piacere intensa che lo investì come un treno.

Attese qualche secondo prima di iniziare a muoversi sul serio, dando il meglio di sé. In quella posizione poteva godere di una visuale perfetta dei suoi glutei mentre finalmente la soddisfava come si deve.

Le diede una sculacciata e si spinse a fondo ripetutamente, facendola urlare e tremare le gambe.

"Cazzo, sì... fammi sentire quanto ti piace..."

Era talmente preso da lei che sarebbe andato avanti tutta la notte: lo prendeva così bene, era così perfetta, godeva solo al pensiero che fosse completamente sua.

Forse perse la cognizione del tempo, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.

Sapeva solo che alla fine raggiunse l'orgasmo anche lui, chinandosi in avanti e circondandola con le braccia.

I muscoli di Mimi cedettero poco dopo e fortunatamente Remus fu pronto a sorreggerla: la prese in braccio e si immerse nell'acqua calda per farla finalmente rilassare.

Rimasero in silenzio abbracciati per qualche minuto, godendosi quel benessere.

"Stai bene?" sussurrò Remus accarezzandole la schiena.

La testa di Mimi era abbandonata sulla sua spalla e senza nemmeno muoversi rispose: "Ora sì... mi mancavi"

Si rese conto che non le aveva mai sentito pronunciare quelle parole da lucida, in modo così serio. Gli fece venire le farfalle nello stomaco e, in un moto di tenerezza, la strinse ancora di più a sé, baciandole la fronte.

Malgrado lei lo avesse rassicurato che stava bene era evidente quanto fosse stanca, così poco più tardi Remus decise di riaccompagnarla fino alla sua Sala Comune nei sotterranei.

"Grazie per la sorpresa comunque, l'ho apprezzata molto" commentò quando raggiunsero la loro destinazione nel corridoio deserto, tenendosi per mano.

"Si, ho notato... mi sto ancora chiedendo come hai fatto a resistere così tanto prima di... ecco... con la luna piena imminente dovrebbe essere difficile controllarti in quel modo" cercò di spiegarsi.

"Beh, sono un lupo mannaro con un'incredibile forza di volontà... e in quel momento ero decisamente motivato" la guardò dall'alto in basso, ammiccando.

Mimi alzò gli occhi al cielo, per poi chiarire: "Mi vendicherò, lo sai vero?"

"Certo, e non vedo l'ora... ma nel frattempo vai a riposarti" si sporse in avanti per baciarla "Sogna tanti bei modi per torturarmi, miraccomando"

"Lo farò" disse lei allontanandosi di poco con la testa per evitarlo.

Si sfidarono con lo sguardo, entrambi seri.

"Lo spero proprio" ultimò Remus, ma poi gli sfuggì un sorriso quando aggiunse "E mi auguro di fare anch'io lo stesso sogno"

Scoppiarono a ridere a tempo e Mimi colmò la distanza che li separava concedendogli il suo bacio della buonanotte, borbottando dolcemente:

"...stupido alfa"

Fu una serata perfetta, ad eccezione di un piccolo dettaglio: non notarono la figura nascosta a pochi passi da loro che per caso aveva sentito tutta la conversazione.

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora