XII

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Mulciber era una grandissima testa di cazzo.

Fin dal suo primo anno a Hogwarts si era rivelato uno dei Serpeverde che Remus odiava di più, secondo solamente a Piton, e infatti i due sembravano aver fatto amicizia da subito: alla fine tra coglioni ci si intende.

Aveva perso il conto di quante volte i Malandrini, per un motivo o per l'altro, avevano avuto problemi con lui.
Ma per quanto Mulciber fosse da sempre un insopportabile perfido montato mai Remus l'aveva detestato come in quel momento: seduto al tavolo dei Grifondoro poteva infatti vederlo dall'altro lato della Sala Grande accanto a Mimi, intento a sussurrarle all'orecchio chissà cosa per farla ridere.

Era ormai da quasi una settimana che non parlava con la ragazza: era riuscito a salutarla un paio di volte da lontano e lei aveva ricambiato, ma oltre a quello era sicuro lo stesse evitando, fingendo di non vederlo o sfuggendogli quando la intercettava in giro per il castello.

Sapeva che fosse a causa delle parole che le aveva rivolto durante la loro uscita a Hogsmeade, chissà quale idea si era fatta di lui dopo quel giorno.

Beh, se ci era rimasta male sembrava essersi consolata velocemente.

Non aveva mai visto lei e Mulciber rapportarsi così spesso come in quel periodo: il modo in cui lui la guardava e rendeva così palese il suo interesse lo faceva incazzare. Anche se doveva ammettere che tutto quello che faceva se si trovava troppo vicino a Mimi lo faceva incazzare.

Complice anche l'avvicinamento della luna piena, Remus iniziò a sentirsi ogni giorno sempre più irritabile e di pessimo umore.

"Perché non posso essere anche io così?" borbottò quella mattina.

Lui e Peter si trovavano in cortile, ripassando per la lezione successiva, quando gli occhi di Remus avevano visto Mimi a qualche metro di distanza mentre si dirigeva con i suoi amici in classe. Il fatto che con loro fosse presente anche Mulciber gli fece storcere il naso, soprattutto notando il modo in cui gongolava portando in spalla la cartella con i libri di lei.

"Perché tu non sei un coglione" rispose semplicemente Peter con un'alzata di spalle.

Aveva ragione, Mulciber era un gran coglione. Pero doveva ammettere che con un po' della sua faccia tosta magari a quest'ora sarebbe stato al suo posto.
Invece a lui la vita, invece della faccia tosta, gli aveva donato le paranoie.

"Ragazzi! Eccovi, vi stavamo cercando! Questa la dovete proprio sentire!!" urlò James raggiungendoli di corsa insieme a Sirius.

"Amici miei, ho un annuncio da fare" disse Sirius con aria solenne, ancora con il fiato corto "Domani sera andremo ad una festa, siamo tutti invitati"

"Sii più preciso" consigliò Remus.

"Già Pads, sii più preciso" sghignazzò James dandogli una gomitata.

"Le Serpi danno una festa e, ecco... Pandora mi ha chiesto di andare" disse allora l'altro un po' imbarazzato, mentre l'amico al suo fianco li guardava con aria stralunata: "Vi rendete conto?!"

"Non pensavo che una sola frase potesse contenere così tante assurdità" commentò Peter scoppiando a ridere.

"La stessa Pandora e le stesse Serpi che fino all'altro giorno detestavi? Ma non mi dire" sorrise Remus.

"Sì, beh, abbiamo stipulato una tregua! E poi dicono tutti che le feste dei Serpeverde sono pazzesche, perché non approfittarne? Ci divertiamo e con la scusa studiamo il nemico" cercò di giustificarsi.

James e Peter furono subito d'accordo, impazienti di poter finalmente partecipare ad una di quelle famose feste.

"Non credo che per me sia il caso... la notte dopo ci sarà la luna piena" disse però lui, smorzando tutto l'entusiasmo.

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora