XXI

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A partire da quel giorno parecchie cose iniziarono effettivamente a cambiare.

Triplicarono le possibilità di essere rintracciati da altri lupi in giro per Hogwarts dopo che anche Grace smise di prendere la pozione e, ben presto, cominciarono ad attirare l'attenzione.

Mimi aveva notato più volte alcuni sguardi incuriositi nella sua direzione, mentre Grace era già stata fermata in corridoio da una Tassorosso del quarto anno. Successivamente un Grifondoro di un anno in meno rispetto a Remus trovò l'occasione giusta per parlargli in Sala Comune.

"Comunque piacere, sono Oliver" si presentarono dopo la spiegazione di Remus "Ancora non ci posso credere... é assurdo!"

Ad ogni studente veniva raccontata tutta la verità, tra cui la cosa più importante: non erano soli come quella scuola voleva fargli credere.

Gli veniva offerta la possibilità di essere accolti per aiutarsi a vicenda, o anche solo per avere compagnia.
Ognuno di loro poteva scegliere, nessuno era obbligato, ma ovviamente tutti sceglievano il gruppo.

Perché sì, in breve tempo conobbero una decina di studenti di ogni casata ed età: erano tutti così diversi tra loro che sembrava quasi strano trascorrere del tempo insieme, ma gli veniva talmente naturale che ben presto smisero di farci caso.

Oltre a Remus, Mimi e Grace c'era Oliver: il classico ragazzo alto e di bell'aspetto. Anche Natalie, la Tassorosso, era affascinante e spiritosa. Benjamin era un Corvonero riservato dai lunghi capelli neri, mentre Tom, sempre Corvonero, era tutto l'opposto. Entrambi frequentavano il terzo anno.
C'erano poi Isobel e Gordon, Tassorosso rispettivamente del quinto e del sesto: la prima aveva gli occhi azzurri e un caschetto tinto dello stesso colore, il ragazzo invece la carnagione scura e la testa rasata.
Infine c'era Darcy, una piccola Serpeverde sia di età che di corporatura: era del primo anno, la più giovane tra loro.
Mimi, a cui tra l'altro la ragazzina somigliava molto, la prese fin da subito sotto la sua ala, malgrado fosse sempre taciturna e diffidente, o forse proprio per quel motivo.

Avevano interessi ed aspetti completamente differenti, ma tutti erano accomunati dalla stessa maledizione: ogni luna piena si trasformavano in creature selvagge e pericolose, e per questo motivo venivano rinchiusi.
A ciascuno era stata assegnata una stanza, una cantina, una cella, o qualsiasi struttura potesse contenerli con le dovute precauzioni.

Nel Mondo Magico nessuno conosceva a fondo la loro natura, né tantomeno a qualcuno importava abbastanza per approfondirla: purtroppo le ripercussioni di quel trattamento prolungato erano evidenti sulla loro pelle, in tutte le loro cicatrici, ma anche invisibili perché marchiate a fuoco nelle loro anime traumatizzate.

Non avrebbero più permesso che l'ignoranza e il menefreghismo avessero la meglio, avrebbero combattuto per una vita migliore.

I primi giorni furono dedicati alla ricerca di un luogo sicuro per evitare di destare sospetti quando stavano insieme:

"Che ne pensate della Foresta Proibita?" propose una sera Isobel.

"Troppo pericolosa" Remus bocciò a malincuore quella nuova idea "Durante le lune é un conto, ma le altre creature non tollerano la presenza umana nel loro territorio"

"Il bagno delle ragazze del secondo piano? É sempre fuoriuso" disse Tom.

"É infestato... e non molto entusiasmante come prospettiva... é letteralmente un cesso!" ridacchiò Natalie.

Tutto quel discutere di gabinetti fece venire un'illuminazione a Remus: la Stanza delle Necessità.

Peter l'aveva scoperta per caso un paio di anni prima mentre se la stava facendo sotto e la Stanza gli aveva dato esattamente ciò di cui aveva bisogno in quel momento.

Avrebbe potuto trasformarsi in qualsiasi cosa, addirittura la stessa foresta di cui parlavano solo un attimo prima.

"Merlino... ma é perfetto!" sbottò Remus perso nei suoi pensieri.

"Cosa? Il cesso?!" chiese Natalie già preoccupata.

"Il cos...? Oh, no, diamine no!" si affrettò a chiarire.

"Quello che ho in mente é decisamente meglio... vedrete" concluse sorridente, lasciandoli con grandi aspettative.

Inutile dire che adorarono la sua idea: quando le porte della Stanza si aprirono su un'enorme spiazzo verde e un meraviglioso cielo azzurro rimasero tutti a bocca aperta.

Anche Mimi entrò in quella radura con un'espressione meravigliata sul viso, affiancandosi a lui per commentare: "Come conoscevi questo posto?"

"Sono pieno di sorprese" commentò ironico con un'alzata di spalle, citando proprio la frase che lei stessa gli aveva rivolto diverse volte in passato.

Da quel momento cominciarono a trascorrere nella Stanza delle Necessità gran parte del loro tempo libero: non si trattava più semplicemente di essere a proprio agio insieme, era ormai un vero e proprio bisogno istintivo.

Si divertivano, ridevano, parlavano, si sfidavano e si confrontavano ogni giorno in un ambiente diverso grazie alle possibilità illimitate che offriva il loro rifugio.

Remus fu di parola e smise sul serio di stuzzicare Mimi. In quel periodo era fortunatamente distratto abbastanza, ma i suoi desideri non erano variati: lei continuava ad essere il suo chiodo fisso.

Sirius, James e Peter nel frattempo si offrirono di programmare un vero e proprio piano di fuga per la luna piena imminente: con la loro esperienza nell'infrangere le regole sarebbe stato un gioco da ragazzi. Così almeno sostenevano loro.

Sarebbe stata la prima luna tutti insieme, la vera e propria prova del nove, e Remus si sentiva un po' sotto pressione.

Quando arrivò il momento crearono una barriera protettiva intorno ad un'ampia area della Foresta Proibita: il gruppo venne liberato dalle proprie prigioni dai Malandrini con l'aiuto di Pandora, Evan e Barty, e poté raggiungere indisturbato il punto prestabilito prima della trasformazione. Nel frattempo gli amici rimasero di guardia, assicurandosi alla fine che tutti facessero ritorno in tempo per i controlli mattutini.

Se Remus aveva creduto che trasformarsi insieme ad altri suoi simili sarebbe stato meno doloroso, purtroppo si sbagliava di grosso.

Assistere alla sofferenza altrui poi, fu anche peggio: l'ultima cosa che vide fu proprio Mimi contorcersi in preda agli spasmi, stringere i denti per soffocare le urla, voltarsi verso di lui, puntando gli occhi gialli nei suoi...

E poi il buio.

Palam et clam - Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora