"Buongiorno Reggie. Scusa per averti fatto svegliare così presto."
Regulus rispose con un mugolio stanco, mentre si sedeva al tavolo del piccolo bar. Pandora si era già accomodata e aveva già una teiera di tè e un vassoio di biscotti ai ribes con panna davanti. Regulus aveva ricevuto una sua chiamata la sera prima. Pandora era stata breve e concisa. Doveva parlargli il prima possibile, quindi gli aveva dato appuntamento quella mattina alle otto a Deer Caffè, un locale piccolo e tranquillo poco distante da casa di Reg.
Regulus si lasciò cadere seduto davanti a lei, camminare di prima mattina per le strade di Verona lo aveva congelato così tanto che non perse nemmeno tempo a togliersi il lungo capotto nero che indossava.
"Che succede?"
"Ti ho ordinato un cappuccino e un croissant, quello al pistacchio."
"Grazie, ma..."
In quel momento arrivò il cameriere con l'ordine di Regulus. Il poveretto aveva sempre il turno la mattina, Regulus lo vedeva spesso andando a scuola.
"Grazie, tesoro."
Pandora sorrise allegra in direzione del cameriere poi fece cenno a Regulus di iniziare a mangiare. Regulus osservò il suo cappuccino con un cuore disegnato sopra e pensò che quella si stava prospettando essere una pessima giornata.
"Cosa succede, Pan? Non ho praticamente dormito sta notte a causa della tua chiamata."
"È una bugia."
"Okay, è una bugia. Ma per dormire ho dovuto rubare un po' dei tranquillanti di mio padre."
Pandora rise, ma a Regulus non sfuggì un lampo di senso di colpa nel suo sguardo.
"Allora." Cominciò. "Ieri stavo facendo i provini per gli altri ruoli, avresti dovuto esserci."
"Lo so, mi spiace, ma avevo lezione di violino. Sai com'è mia madre al riguardo."
"Purtroppo sì. Torniamo a noi. Ad un certo punto sale sul palco questo ragazzo bravissimo e io mi illumino. Era lui, Regulus. Era quello giusto."
"Eh?"
"Però dovevo esserne sicura, allora gli ho fatto leggere il monologo che ho scritto."
"Quale?"
"Quello che ho fatto leggere anche a te, riguardo alla teca di vetro."
"Oh."
Regulus arricciò le labbra, era stata una delle peggiori performance della sua vita. Regulus era consapevole che se non fosse stato per sua madre non sarebbe mai riuscito ad ottenere il ruolo di Romeo.
"E?"
Incalzò Regulus anche se era sempre più sicuro di non voler sapere altro. Non gli piaceva la piega che stava prendendo quella conversazione.
"Avresti dovuto sentirlo, Reg. Ti saresti innamorato."
"Non penso di essere in grado di innamorarmi, lo sai."
"Sei innamorato dell'arte e quel ragazzo era arte. Gli ho dato il ruolo di Romeo."
Regulus a quelle parole sputò assai poco elegantemente il caffè che stava bevendo, Pandora non battè ciglio e si limitò a pulire il tavolo con un fazzoletto. Regulus la guardò indignato e tradito. Era il suo ruolo. Il suo dannato ruolo. Era assolutamente fottuto, completamente e assolutamente morto. Sua madre lo avrebbe ucciso. Anzi, peggio, probabilmente lo avrebbe picchiato fino a fargli vomitare l'anima fuori dal suo corpo e lo avrebbe rinchiuso a vita in cantina.
"No. Non puoi farmi questo, Pan! Mia mamma mi ucciderà se non avrò un ruolo principale, lo sai molto bene."
"Lo so."
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My Romeo to your Juliet || Marauders Era
FanfictionVerona 1978. Pandora, una giovane e famosa regista, vuole mettere in scena Romeo e Giulietta nella città in cui la tragedia è stata scritta. E ci prova con l'aiuto di Remus, Sirius, James, Regulus e tutti gli altri ragazzi. L'arte spesso, però, non...