14 settembre 1971
Era il primo giorno di scuola media. James aveva undici anni ed era assolutamente entusiasta. Avrebbe avuto nuovi compagni di classe e nuove maestre. Peter e Marlene sarebbero rimasti al suo fianco però. Erano di nuovo per il nono anno di fila in classe assieme.
Euphemia quella mattina lasciò tutti e tre davanti all'enorme cancello dell'edificio, augurò a tutti buona fortuna con un bacio e restò lì finché non entrarono nella scuola. Una gentile signora li accompagnò fino alla loro classe al primo piano. James si sedette in ultimo banco. Mentre Marlene e Peter si sedettero uno accanto all'altro nei posti davanti a lui. James non vedeva l'ora di incontrare il suo nuovo compagno di banco. La campanella suonò e la maestra iniziò a presentarsi e il banco accanto a James rimase vuoto e man mano che i minuti passavano James perdeva sempre di più le speranze: quel posto sarebbe rimasto vuoto e lui solo per tutto l'anno.
Ma poi, mezz'ora dopo l'inizio della lezione, la porta dell'aula si spalancò ed entrò drammaticamente un ragazzo. Era vestito elegantemente, ma tutti i suoi vestiti erano sgualciti, in disordine e sporchi di polvere. James notò con stupore che aveva la cravatta, ma la teneva annodata male e messa di traverso, era spettinato e aveva il viso arrossato. Quel ragazzino sembrava reduce da una lotta con un procione o qualche altro animale selvatico.
A James per qualche ragione quel tizio fu subito antipatico.
"Sirius Orion Black."
Chiamò indignata la professoressa non appena lo vide. James aggrottò le sopracciglia ancora di più. Che nome da aristocratico. Sembrava quasi latino. Il ragazzo, Sirius, si infilò le mani in tasca e si incamminò verso la cattedra con un'espressione corrucciata. Marlene, seduta davanti a James, si voltò indietro e si sporse verso di lui, James si avvicinò per ascoltare e Peter fece lo stesso.
"Ho sentito dire che quel ragazzo è stato bocciato ed espulso dalla sua vecchia scuola. Andava in quel ricco collegio in centro città."
"Bocciato?" Chiese curioso James, voleva dire che Sirius Orion Black aveva un anno in più di loro. Strano, era piuttosto basso.
"Espulso?" Domandò con orrore Peter, pareva spaventato.
"Sì." Confermò Marlene. "Si dice che abbia ucciso un suo compagno e che abbia picchiato un insegnante e che..."
"Io abbia dato fuoco alla scuola, sì lo so."
Aggiunse improvvisamente una voce dietro Marlene. Sobbalzarono tutti e tre e alzarono lo sguardo. Sirius Black era in piedi dietro Marlene, con lo zaino appeso solo su una spalla e lo sguardo un po' vuoto. Non lo avevano assolutamente sentito arrivare. Peter raddrizzò improvvisamente la schiena e si voltò di nuovo verso la lavagna. Marlene gli rivolse un'occhiataccia e poi sorrise:
"Se vuoi farlo anche qui, chiedimi aiuto."
James si limitò ad alzare una mano in cenno di saluto. Sirius stirò le labbra in un sorriso tirato, poi fece una smorfia come se sorridere gli facesse male alla faccia e si lasciò cadere seduto accanto a James.
James rimase in silenzio per un po'. Quel ragazzo lo incuriosiva terribilmente, a guardarlo così da vicino non sembrava pieno di sé e né fastidioso. Forse non era poi così antipatico come gli era sembrato.
"L'hai fatto davvero?"
Domandò curioso James poco prima che l'ora finisse. Sirius si voltò verso di lui di scatto, sorpreso che qualcuno gli stesse rivolgendo la parola.
"No... Più o meno. Non ho ucciso nessuno, ho fatto a botte con un paio di indecenti e infidi miei coetanei, però, e ho 'accidentalmente' appiccato fuoco a un banco."
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My Romeo to your Juliet || Marauders Era
Fiksi PenggemarVerona 1978. Pandora, una giovane e famosa regista, vuole mettere in scena Romeo e Giulietta nella città in cui la tragedia è stata scritta. E ci prova con l'aiuto di Remus, Sirius, James, Regulus e tutti gli altri ragazzi. L'arte spesso, però, non...