Regulus non si aspettava di uscire dal conservatorio e trovarsi davanti suo fratello. Eppure eccolo lì. Sirius era seduto in una delle nicchie che costeggiavano la parete dell'edificio. I capelli spettinati e l'espressione sconvolta. Regulus lo fissò un istante, poi proseguì per la sua strada. Non aveva idea di cosa ci facesse Sirius lì, ma sicuramente non era venuto lì per lui. Erano passati mesi dall'ultima volta che Sirius era venuto a prenderlo dopo le sue lezioni di piano.
"Reggie."
Chiamò Sirius. Regulus si voltò verso di lui perplesso.
"Sirius?"
Sirius balzò giù dalla nicchia e si avvicinò. Pareva davvero sconvolto. A Regulus bastò una semplice occhiata per rendersi conto che Sirius non stava bene, gli bastò un istante per tornare ad ottobre, quando Sirius viveva ancora con lui e non avevano ancora litigato. Istintivamente Regulus aprì appena le braccia e Sirius crollò contro di lui nascondendo il viso nel suo collo. Regulus si irrigidì, poi con un sospiro strinse Sirius tra le braccia.
"E così mi vieni a cercare solo quando hai bisogno di me?"
Si lamentò seccato. Sirius mugolò una risposta confusa e Regulus gli diede una pacca sulla spalla. "Dai su."
"Ho fatto un casino."
"Oh, abbiamo un talento per questo."
Rispose Regulus con una semplice alzata di spalle. Decise di rimandare la ramanzina a più tardi. Si allontanò da Sirius e lo prese per un polso. Sirius non protestò mentre Regulus lo trascinava attraverso la piazza davanti alla chiesa di Sant'Anastasia e si intrufolava in una delle vie accanto alla chiesa, diretti verso il fiume.
Regulus trascinò suo fratello fino in un vicolo, una piccola stradina dove delle scalette portavano in riva al fiume. Lo spinse seduto su un gradino.
"Aspettami qui."
Intimò. Sirius non rispose. Regulus si allontanò di qualche passo poi un pensiero improvviso lo fece voltare e tornare indietro. Si piazzò davanti a Sirius e gli puntò un dito contro.
"E non provare a buttarti nel fiume. Sappi che se lo fai lo farò anche io."
Sirius fece una risata rauca e annuì. Regulus si allontanò di nuovo. Poco distante c'era un piccolo negozio che vendeva dolci. Regulus comprò due cartocci di frittelle calde e tornò da Sirius. Walburga li aveva cresciuti con una dieta severa. Le calorie di ogni loro pasto era sempre perfettamente calcolate. Spesso però, lui e Sirius, sgattaiolavano fuori da casa e si intrufolavano in piccoli negozi che vendevano dolci o cibi ipercalorici a basso prezzo. Quello lì era uno dei loro posti preferiti. Non appena Sirius lo vide tornare con le frittelle rilassò un po' le spalle. Regulus gli rifilò un cartoccio di frittelle e si sedette accanto a lui.
"Mangia."
"Hm."
"So che hai saltato il pranzo, ti giuro che non è avvelenato."
"Come sai che ho saltato il pranzo?"
"So tutto. Ora mangia."
Regulus addentò la sua frittella e soppesò Sirius con lo sguardo. Pensava che le cose tra loro, dopo la litigata di novembre, sarebbero cambiate e che il fastidioso legame tra loro due si sarebbe rotto. Si era sbagliato. Nonostante tutte le cose orribili che si erano detti a vicenda, le cose erano rimaste le stesse. Si capivano senza parlare e per qualche ragione non riuscivano ad odiarsi. Sirius diede un morso alla frittella con aria triste. Regulus sospirò e sbattè il ginocchio contro il suo.
"Ora smettila di tenere il broncio perché le cose con il bel ragazzo con la cicatrice stanno andando male."
"Sai troppe cose, Reggie."
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My Romeo to your Juliet || Marauders Era
FanficVerona 1978. Pandora, una giovane e famosa regista, vuole mettere in scena Romeo e Giulietta nella città in cui la tragedia è stata scritta. E ci prova con l'aiuto di Remus, Sirius, James, Regulus e tutti gli altri ragazzi. L'arte spesso, però, non...