12 - Eeeeee Remus è un drogato

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Tw: questo capitolo è abbastanza pesante, si parla molto di salute, medicine e trattamenti sbagliati. Se questi sono temi un po' difficili per voi fate attenzione per favore.

Remus stava cadendo a pezzi. Stava cadendo a pezzi, ma in qualche modo si tratteneva dal crollare mentre era seduto su un autobus quasi deserto, mentre stava camminando verso casa con la cartella in spalle, mentre passava davanti alla casa di Luca sperando di non essere notato. Remus stava cadendo a pezzi. Avrebbe voluto fermarsi, prendere in mano la situazione e pensare logicamente. Ma la sua mente era piena solo della voce di quell'uomo. Quell'uomo dagli occhi resi gialli dal fumo e il sorriso di chi non sa più dove sta la felicità. Remus aveva letto di personaggi del genere in molti romanzi, aveva scritto persino qualche testo su uomini simili. Li aveva odiati e li aveva capiti.

Fenrir Greyback.

Era sempre stato solo un nome nella sua mente. Una manciata di lettere, nessun viso e solo una vecchia auto un azzurro scolorito. Nulla di più. Ora il suo carnefice aveva un volto e una voce, una voce che si era insinuata prepotente nella mente di Remus. Quell'uomo lo aveva investito di proposito, quell'uomo voleva ucciderlo, quell'uomo lo aveva definito una sua creatura.

"Remus!"

Remus si fermò in mezzo alla strada e alzò gli occhi al cielo. Perché? Perché proprio in quel momento? Era stata già una giornata difficile e stancante, l'ultima cosa che voleva era parlare con il suo ragazzo. Luca stava lavorando nel giardino di casa sua, indossava la solita logora salopette di quando lavorava nel campo dei suoi genitori. Remus si voltò a guardarlo con il miglior sorriso che riuscì a mettere insieme in quel momento.

"Ehi."

"Rem, possiamo parlare? Riguardo a ieri."

"Dovremmo sì, ma ora..."

"Ti devo delle scuse Rem, ero ubriaco. Non volevo picchiare Sirius."

"Lo so... Non preoccuparti."

Remus fece per continuare a camminare verso casa sua, ma Luca lo fermò.

"Rem aspetta! Le cose tra di noi...?"

Remus fece un respiro profondo. Era davvero il peggior momento per avere quella conversazione, ma Remus non sentiva di avere via d'uscita ed era fottutamente arrabbiato con il mondo, non era in grado di sorridere e dire che lo amava ancora. Fece del suo meglio per essere brutalmente sincero.

"Luca, ti voglio bene e non voglio che tu stia con qualcuno che non ami. Non mi ami, è finita. Non credo nemmeno sia mai iniziata."

Remus si rese conto troppo tardi di essere stato cattivo, ma, sinceramente, in quel momento era l'ultimo dei suoi problemi. Voleva chiudersi in camera e mettere il vinile dei Beatles o di Bowie per non sentire più la voce di Fenrir Greyback.

"Ma posso imparare, posso imparare ad amarti. Voglio farlo."

Sbottó subito Luca. Remus quando sentì che Luca aveva lasciato cadere la pala che aveva in mano si voltò a guardarlo. Luca era carino, bellissimo e gentile, ma non amava Remus. Remus era stanco. Non era triste, non era arrabbiato, era solamente stanco.

"Mi piaci davvero Luca, ma non credo di essere in grado di amarti. Non ti meriti qualcuno come me."

Tagliò corto Remus, senza crederci nemmeno. Conosceva Luca da quando erano bambini. Luca aveva assistito al suo incidente, era andato a trovarlo in ospedale, lo aveva visto crescere nonostante il dolore e un corpo rovinato. E, nonostante tutto ciò, continuava solo a vedere sé stesso e a mettersi al primo posto. Remus lo sapeva. Sapeva che quelle parole avrebbero funzionato più di tutte le altre.

My Romeo to your Juliet || Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora