Alle piccole cose.
Mercoledì passa velocemente tra allenamenti con Arianna, prove sul simulatore per prepararci al circuito e riunioni con gli strateghi.
La sera vado a cena fuori con il team Mercedes, nell'aria inizia ad aleggiare il profumo della competitività.
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Giovedì continua più o meno allo stesso modo, l'unica cosa che cambia è la conferenza con i piloti.
Per cena rimaniamo tutti in albergo, la tensione inizia a salire e a nessuno sembra una buona idea uscire prima delle prove libere.
Per quanto riguarda me sono totalmente presa da gioia ed eccitazione per affrontare uno dei miei circuiti preferiti in assoluto.
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Venerdì mattina io ed Arianna ci concentriamo su esercizi per i riflessi e per il collo.
Dopo un pranzo veloce sono già nei box ad aspettare il via libera per salire nella macchina, mentre discuto degli ultimi dettagli con gli strateghi.
La prima prova libera non va come sperato, mi lascio prendere dalla paura e non spingo la macchina al massimo delle sue capacità.
Per quanto sia abituata a correre il fatto di doverla spingere a tali velocità su un terreno irregolare porta a galla le mie insicurezze.
La rabbia si aggiunge a quella della sera precedente e quando esco dalla monoposto sono furiosa, Wolff mi si avvicina cercando di contenere l'agitazione "che ti prende?" chiede sedendosi proprio di fronte a me.
Non rispondo iniziando a sfilarmi gli indumenti di gara, quando lascio cadere la tuta sui fianchi noto il suo sguardo indagatore "mi sono fatta prendere dalla paura." sputo lasciandomi cadere su un'altra sedia "immaginavo..." mormora afferrando il casco dalle mie mani, se lo appoggia sulle gambe e torna a guardarmi "purtroppo questo sentimento devi superarlo Emersyn, lo dico per la tua carriera da pilota, è importante accettare i rischi che corri salendo su quella macchina e metterli da parte." annuisco analizzandolo attentamente.
Toto Wolff è Mercedes, respira Mercedes, vive per la Mercedes.
È difficile da spiegare, ma ci sono persone che solo guardandole puoi capire a che luogo appartengono e nel suo caso è proprio questo.
Mi chiedo se anche lui vede in me la stessa cosa, lui che ha creduto in me sin dal principio e lui che ha messo in gioco la sua carriera per darmi un posto.
"hai ragione, ma il punto è che non ho paura per me, ho paura per gli altri." annuisce capendo il mio discorso "ok qua cambia tutto, devi fidarti di te stessa in primis perché parliamo chiaro ragazzina sei uno dei piloti più promettenti che abbia mai visto, c'è chi pagherebbe qua in mezzo per avere le tue capacità." mi lascio sfuggire un sorriso soddisfatto "in secondo luogo devi fidarti dei piloti che ti circondano, non stai più gareggiando con persone a caso ma con professionisti, i ragazzi si fidano di te, fallo anche tu e lasciati andare, ti prometto che alla fine della stagione ne sarai soddisfatta." continua appoggiandomi una mano sulla spalla "grazie Toto." dico per poi allontanarmi verso gli ingegneri.
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Supernova
FanfictionNon mi sono mai arresa, nemmeno quando vedevo i ragazzi che si allenavano con me trovare un posto loro ed io rimanevo indietro, a guardarli gareggiare in televisione. Mia madre mi ha chiamata Emersyn, significa coraggioso e potente, non ho mai senti...