M'hai toccata,
Senza neanche toccarmi.A svegliarmi è la luce del sole che filtra dalle tende, mi stropiccio gli occhi allungando il corpo per stiracchiarmi.
Quando mi volto trovo Charles che dorme beato, i capelli tutti scompigliati e il segno del cuscino sulla guancia.
Sgattaiolo via dal letto in silenzio per non svegliarlo e mi dirigo verso il bagno, dove mi godo una bella doccia rigenerante.
Esco dopo 15 minuti, stendo un sottile strato di crema sul corpo e mi avvolgo in un asciugamano.
Quando entro in camera vedo Charles che mi osserva dal letto "buongiorno." constato avvicinandomi e lasciandogli un leggero bacio sulle labbra, risponde con un semplice grugnito osservandomi mentre mi allontano.
Apro l'armadio in legno, estraendo un paio di mutande ed una canottiera, che infilo subito.
Quando mi volto il monegasco è ancora la che mi osserva, con quei due occhioni verdi da furbetto "se mi svegli ogni mattina così ti pago." constata passandosi una mano tra i capelli.
Scoppio a ridere di gusto, sedendomi accanto a lui nel letto, non pensavo fosse possibile ma la mattina è ancora più bello "ci vogliamo alzare?" domando posandogli una mano sul petto "posso farmi una doccia?" annuisco alzandomi e lui mi segue.
Mentre Charles si lava decido di preparare una semplice pasta fredda, che successivamente metto dentro ad una ciotola con due forchette.
Infilo tutti in una borsa assieme a tovaglia, posate e l'immancabile vino.
Opto per un semplice vestito bianco e le scarpe da ginnastica.
Nonostante il giorno precedente abbiamo ceduto al ozio non ho intenzione di fargli passare altro tempo chiuso a casa, dunque verso l'una ci incamminiamo nelle soleggiate campagne toscane.
Dopo 40 minuti di camminata arriviamo nei pressi di un laghetto, il mio preferito a dirla tutta.
Quando era piccola ci venivo sempre con i nonni, mi mettevo a fare i compiti distesa sull'erba e quando faceva troppo caldo mi tuffavo nell'acqua cristallina.
Apriamo la tovaglia rossa e la distendiamo sull'erba fresca, estraendo tutto il necessario per pranzare.
Mi sfilo le scarpe, poi il vestito e cogliendolo evidentemente di sorpresa mi lancio in acqua.
Quando torno in superficie Charles mi osserva dubbioso "dai muoviti!" esclamo schizzindolo.
In tutta risposta si spoglia velocemente e si lancia a pochi centimetri da me inondandomi completamente.
Torniamo a casa verso le 6, ci facciamo una doccia e ci prepariamo per uscire, avevo promesso a Giulia di portarlo a cena fuori con i nostri amici.
Incredibilmente sembriamo in grado di non farci notare in centro o forse gli abitanti di San Gimignano sono come sempre abbastanza discreti da non assaltarci.
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Supernova
FanfictionNon mi sono mai arresa, nemmeno quando vedevo i ragazzi che si allenavano con me trovare un posto loro ed io rimanevo indietro, a guardarli gareggiare in televisione. Mia madre mi ha chiamata Emersyn, significa coraggioso e potente, non ho mai senti...