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Ai rari,Che irromponoPer restare

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Ai rari,
Che irrompono
Per restare.

Mi ritrovo dopo la gara al motorhome Mercedes con una telecamera puntata addosso in una stanza illuminata da milioni di faretti.

Massaggio il collo dolorante, perdendomi nei miei pensieri, mentre Wolff, Megan e Oliver parlano con varie persone.

Nonostante il direttore esecutivo mi abbia pregata di tornare in albergo a riposare io ho insistito perché venisse registrato un video da mettere nel profilo Instagram della Mercedes.

Potrò pure essere la persona più riservata del mondo, ma sono pienamente convinta di dover dare una spiegazione ai tifosi.

Per quanto questo possa significare esporre una parte dolorante del mio animo sono pronta a farlo.

Le truccatrici mi danno un'ultima sistemata prima di iniziare la registrazione.

Al cenno del regista inizio a parlare con voce ferma, consapevole che nonostante cioè i miei occhi sono ancora gonfi di lacrime e sicuramente ho dipinto sul viso uno sguardo spento.

"Oggi sono qua innanzitutto per rassicurarvi sulla mia salute fisica, l'incidente è stato sicuramente un grande colpo, ma me la caverò con qualche semplice botta a schiena e collo.
Vi ringrazio per la preoccupazione ma soprattutto per la gioia che ho sentito nelle voci dei presenti quando sono uscita dalla macchina.
Voglio rassicurarvi in secondo luogo sulla mia salute mentale, ovviamente come potete immaginare il primo incidente di un pilota è sempre qualcosa di spaventoso, a livello emotivo soprattutto.
Ne ho visti molti di incidenti durante la mia carriera, ma questo non può preparare una persona a ciò che significa venire scaraventato in aria a 300km/h e al terrore che si prova durante quei pochi secondi, che almeno a me sono sembrati eterni.
Sono consapevole di avervi spaventati parecchio, soprattutto dopo essere uscita dalla macchina, dunque ritengo sia necessario darvi delle spiegazioni.
Forse pochi di voi saranno consapevoli del fatto che quasi due anni fa correvo per la ferrari in una competizione esclusivamente femminile, questo negli Stati Uniti.
L'obbiettivo della competizione era in primis dare spazio ai piloti di sesso femminile raccontandone le difficoltà, ma aveva come obbiettivo di pubblicizzarne il talento.
Durante questo anno, ho fatto amicizia con una ragazza canadese di nome Celine, una di quelle persone che ti scaldano il cuore con un sorriso e cercano del buono in tutti. Una di quelle persone così dolci da farti venire voglia di proteggerle.
Aveva 3 anni in più di me ed un talento spettacolare, fuori dalla pista eravamo inseparabili, all'interno eravamo nemiche giurate, ci davamo del filo da torcere a vicenda.
Nel nostro sangue scorreva l'arte della guerra, cosa che però a lei si è ritorta contro alla penultima gara della stagione, nella quale ha fatto il mio stesso identico incidente, perdendo la vita sul colpo."

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