Lasciai la gelosia
E mi misi a pensare
Che ognuno va dove vuole stare
E perde ciò che vuole perdereMartedì pomeriggio atterro a Baku, assieme ad Arianna e Megan, decise a starmi il più vicino possibile dopo la questione di Charles.
Ho rimandato fino all'ultimo la mia partenza, concentrandomi su simulatore e preparazione atletica a Monaco.
Poi inevitabilmente il giorno della partenza è arrivato, spiettallandomi in faccia che è arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità.
La mia carriera andrà sempre prima, prima dei miei sentimenti o dei miei rimpianti, prima delle mie paure e delle mie ansie.Ho lottato troppo per arrivare qua, mollare la spugna per un uomo egoista e troppo cieco per rendersi conto della mia situazione delicata non è un opzione, non lo è mai stata.
La temperatura è perfetta, ne troppo fredda ne troppo calda, eppure queste nuvole grigie mettono tristezza.
Arrivare in hotel è come una boccata di aria fresca, chiudendosi le porte lasciano indietro miriadi di giornalisti e paparazzi.
Ad aspettarmi ci sono Lewis e Lando, che corro ad abbracciare dopo aver lasciato le valigie al portiere.
Naturalmente la prima cosa che fanno è cercare di incastrarmi in una cena con gli altri piloti, ma questa volta non funziona e sembrano cedere alla scusa della stanchezza.
In qualsiasi caso si fanno promettere un pranzo domani assieme a Piastri, Carlos e Ricciardo.
Mercoledì inizio gli allenamenti con Arianna, non potrei desiderare di meglio.
Sono costantemente circondata da rumori, persone e chiasso.
Nel 90% dei casi ogni individuo che incontro cercherà di estrapolarmi informazioni o violerà il mio spazio privato.
La cosa che ho sempre apprezzato della mia preparatrice atletica oltre alla professionalità è la delicatezza con cui mi tratta.
Si accorge immediatamente se voglio stare in pace, prendendo così un comportamento più distaccato, lasciandomi spazio e tranquillità.
Verso le 11 ci salutiamo ed io torno in albergo, dove mi godo una doccia bollente.
Come promesso a mezzogiorno e mezzo sento bussare alla porta, saltello su un'unica scarpa verso l'entrata ed apro.
Lando mi sfoggia uno dei suoi sorrisi enormi ed entra "siamo pronti?" chiede afferrandomi per il braccio, nel tentativo di darmi stabilità mentre infilo la seconda scarpa del tutto.
"Dammi un secondo metto le cose in borsa e ci sono." constato andando verso il letto, dove ho sparso alla rinfusa il necessario.
Sento chiaramente lo sguardo del ragazzo su di me "che vuoi Norris?" brontolo buttando tutto nella borsetta.
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Supernova
FanfictionNon mi sono mai arresa, nemmeno quando vedevo i ragazzi che si allenavano con me trovare un posto loro ed io rimanevo indietro, a guardarli gareggiare in televisione. Mia madre mi ha chiamata Emersyn, significa coraggioso e potente, non ho mai senti...