Alla fine delle lezioni saluto Chris e mi incammino verso la stazione con le cuffie nelle orecchie. Alzo il volume al massimo e guardo l'ora dall'orologio sul mio polso sinistro.
Merda, sono in ritardo, finirò per perdere il treno.
Accelero drasticamente il passo e quasi per miracolo riesco ad arrivare in stazione e salire sul treno giusto un secondo prima che le porte si chiudano. Mi siedo in un posto vuoto con tutta l'intenzione di non fare niente per tutto il viaggio che non sia ascoltare la musica. Ricomincio a respirare regolarmente dopo la corsa e una volta sistemata sul sedile chiudo gli occhi per concentrarmi sulle parole della canzone.
"Nato dal gioco di un dio iracondo, dentro una guerra nel grande marasma, vive nel mondo e vola in un cielo di plasma"
Oltre il suono della musica sento di sfuggita una voce maschile dire qualcosa senza capire se stia davvero parlando con me, così mi costringo ad aprire appena gli occhi.
No, non di nuovo lui dai!
Sfilo una cuffia. «Scusa?»
Il ragazzo con cui mi sono scontrata questa mattina ora è seduto davanti a me sul treno. Lo guardo, mentre si passa disinvolto una mano nei capelli.
«Dicevo "Sangue di drago", il titolo della canzone.... Hai la musica a palla la sentono fino in fondo al treno» Ride.
«Scusa, adesso abbasso il volume...» Mi scuso istintivamente, senza sapere bene il motivo.
«Figurati, è una bella canzone.» La sua voce si rifrange in me come il suono di un cristallo che si rompe, ho di nuovo una sensazione che non riesco a decifrare.
«Oh bene, abbiamo gli stessi gusti..»
No, aspetta che cosa ho appena detto? Ora penserà che voglio fare amicizia e non è proprio quello che ho intenzione di fare, devo rimediare.
«Ma a parte questo cosa fai mi segui?» Aggiungo sperando di essere stata almeno un po' scortese. Questo ragazzo è bello da togliere il fiato, ma stargli vicino mi rende troppo nervosa.
Lui scoppia in una fragorosa risata.
«Dai siamo partiti con il piede sbagliato, stamattina. Mi chiamo Enea, piacere di conoscerti. » Dice mentre mi porge la mano, che afferro poco prima di togliere anche l'altra cuffia e spegnere la musica, scocciata.
«Ho capito che hai voglia di chiacchierare.»
Lui mi sorride «Ho appena cambiato città, devo farmi dei nuovi amici.»
E per quale motivo avresti scelto di iniziare con me?
Alla fine chiedo semplicemente «Da dove arrivi?»
«Oh, un paesino sperduto non lo conosce nessuno, davvero. Ma parliamo di te ancora non mi hai detto il tuo nome.»
Mi infastidisce.
«Sono Arielle, piacere» Confesso.
«Fai la facoltà di design, vero?»
Manca solo che adesso si metta a scrivere il mio curriculum e siamo a posto.
«Sì, non mi sembrava di averti detto che lezione seguivo, questa mattina...»
«Hai ragione, ma ti ho vista entrare nell'aula»
Ed ecco spiegata la sensazione di essere osservata.
«Ti andrebbe di andare a prendere un caffè un giorno di questi?» Mi domanda, vedendo che io avrei lasciato morire il discorso.
Innanzitutto odio il caffè e sinceramente sono un po' disorientata.
Vorrei rispondergli di no, ma lui mi sorride e giuro, non ci capisco più nulla. «Forse...»
«Ah, come siete complicate voi... » sogghigna e si alza dal sedile. «Questa è la mia fermata, ci vediamo Arielle...»
Potrei quasi giurare di aver sentito un "non sarà così facile liberarti di me" ma stava ormai scendendo dal treno, quindi non ho modo di confermarlo.
Nel resto del viaggio resto ferma immobile senza riuscire a riaccendere la musica, riesco solo a ripensare alla sensazione che mi dà stare vicino a questo ragazzo.
Ho assoluto bisogno di una doccia fredda.
Una volta a casa, sgranocchio un panino e trovo la concentrazione per finire la mia presentazione, per domani.
È venuta bene. Sorrido davanti allo schermo del computer, compiaciuta.
Questa volta ho davvero voluto impegnarmi perché non scherzavo affatto dicendo che la professoressa non mi sopporta, anche se ancora non ho capito bene quale sia il motivo.
Prendo la tavoletta grafica perché ho assoluto bisogno di sfogarmi e disegnare è il modo più efficace che conosco quando ho bisogno di rilassarmi.
Accendo la musica nelle cuffie al massimo. Prima o poi mi farà male tutta questa musica a palla nelle orecchie, ma ora proprio non mi importa. Se non è al massimo non riesce a darmi le stesse emozioni.
Canticchiando inizio a tracciare qualche linea, quasi non me ne rendo neanche conto che sto disegnando i suoi lineamenti.
Enea.
NA: Grazie per essere arrivati fin qui! Se vi sta piacendo la storia lasciatemi qualche commento e qualche stellina!
Ah giusto... Se non l'avete mai ascoltata, vi consiglio di ascoltare Sangue di drago di Rancore. xoxo

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Le anime del drago
FantasyArielle è una strega con una vita perfettamente normale al punto che si è quasi dimenticata di essere magica. Tra una lezione di design ed una di storia dell'arte capirà che un esistenza normale non è quello a cui è destinata, dato che il suo viaggi...