Notte senza fine

30 4 0
                                    

«Giuro, un film peggiore non potevo sceglierlo.» borbotta, appena si accendono le luci dell'intervallo illuminando i lineamenti del suo viso contratti in un'espressione di disgusto divertito.

«L'hai scelto tu, io avrei guardato volentieri quello dei supereroi... ma ha insistito per questa commedia» rido, spensierata.

Enea ha parlato ininterrottamente per tutto il primo tempo, lamentandosi del doppiaggio, degli attori, della colonna sonora ed io non ho mai riso così tanto in vita mia. Per fortuna in sala c'era poca gente altrimenti sono sicura che ci avrebbero fatto uscire.

«Hai ragione, smettiamo di sprecare tempo» mi prende per mano, con una sicurezza disarmante e mi trascina fuori dal cinema. Quando saliamo in macchina mi chiede «Allora, conosci qualche bel posto, sai io non è molto che vivo qui...» mentre mi guarda speranzoso.

Ci penso un attimo. «Sì dai, qualcosa di bello da vedere c'è, però bisogna fare un po' di strada» Inizio a dargli indicazioni tra il dedalo di vie, mentre lasciamo il centro del paese.

Non molto dopo, come da mie indicazioni, Enea ferma la macchina su un'altura che si affaccia sull'Adige. Il fiume sotto di noi scorre lento e scuro come pece, rotto solo dalla luce riflessa della luna. «Romantico» afferma Enea sorridendo.

Sono sicura di perdere un battito, arrossisco «Mi hai chiesto un bel posto e ti ho accontentato» rispondo alla fine, alzando le spalle e guardandomi le mani nervosa.

«Hai ragione, lo è davvero.» Abbassa la musica dalla radio della macchina e spegne le luci, prima di continuare «Parlami di te Arielle.» La sua voce morbida e vellutata sembra un alito di vento del sud, caldo e avvolgente.

«Io non credo ci sia molto da dire...» Sono una strega, ma mi sento molto più un umana. «...Sai già che scuola faccio, dove vivo... mi piace disegnare!» So di sembrare infantile ma disegnare è davvero la cosa che mi fa stare bene quando sono triste, arrabbiata o nervosa.

Lui però sembra entusiasta almeno quanto me. «Davvero? Vorrei proprio vedere un tuo disegno.»

Ecco, magari non l'ultimo... «Vedremo se te lo meriterai!» rido «Piuttosto io ancora non so niente di te!» lo indico scherzosamente con un dito minaccioso.

«Vediamo... Vivo da solo ormai da qualche anno, non è molto che sono qui in Trentino... ma questo lo sai già...» sospira pensieroso, prima che un'idea gli illumini gli occhi verdi tempesta con una cascata di pagliuzze d'oro. «Ho un debole per le rosse.» sorride, beffardo.

Come ogni altra volta che l'attraente moro pronuncia parole così spudorate, io sono sicura di non riuscire a formulare nessuna frase di senso compiuto e realizzo che la strana sensazione è ormai solo un ricordo lontano. Stargli vicino mi fa questo effetto, ma non è solo la sua bellezza ad abbagliarmi. È una sensazione profonda, la sento nell'animo e mi scalda.

Mi mordo un labbro. Non voglio essere così... debole.

Dallo stereo ancora acceso della macchina, riconosco le note di una canzone che mi è familiare ed alzo il volume. «"La classica bambina con cui non si gioca, mi avevano avvertito e sono stato idiota, con quel vestito bianco mi sembrava innocua"» canticchio assecondando la musica, soddisfatta di aver trovato qualcosa da dire.

Enea ride di gusto e poi ammette: «Assolutamente una fantastica risposta per la mia frecciatina, starò attento allora.» Ed il solito smagliante sorriso non accenna ad abbandonare le sue labbra carnose.

«Dai prendiamo una boccata d'aria!» esce dalla macchina, dopo averla spenta, e iniziamo a scendere lungo il lato dell'altopiano verso il fiume. A qualche passo dagli argini dell'Adige si ferma di colpo e io mi scontro con una sua spalla, traballando sulle scarpe alte.

Non cado solo perché Enea rapidissimo si gira e mi stringe tra le braccia forti, che mi avvolgono dolcemente. Siamo distanti un soffio. Sento il suo cuore che batte nel petto appoggiato al mio, i suoi occhi smeraldo mi trapassano l'anima, sono brillanti anche nella penombra della notte.

Ho caldo. Incredibilmente caldo, come se il suo corpo a contatto con il mio fosse lava bollente.

«Ehi attenta a dove metti i piedi!» sorride, mentre piano mi lascia andare e con l'abbraccio sparisce anche il caldo confortevole delle sue braccia che mi avvolgevano.

«Questo è il posto più triste e meraviglioso che abbia mai visto» Enea si volta ad osservare il riflesso della luna nell'acqua.

«Si vede che abitavi davvero in un brutto posto prima.» Ribatto cercando di normalizzare i battiti del cuore che hanno accelerato nei pochi istanti in cui ero tra le sue braccia.

«Ho passato l'ultimo anno a Londra che per quanto possa essere bella, non può battere l'ottima compagnia di questa sera.»

Mi porge la mano per aiutarmi a sedermi sul muretto ad argine del fiume, con i piedi che penzolano verso l'acqua densa e scura.

Passiamo il resto della serata a chiacchierare di ogni cosa che ci passi per la mente ed io ho l'impressione di conoscerlo da sempre. L'idea di guardare l'orologio non mi ha sfiorato nemmeno un'istante, fino a quando un brivido freddo mi fa realizzare che ormai è notte fonda.

«Forse dovremmo rientrare...» ammetto controvoglia.

«Hai ragione, non posso fare brutta figura con i tuoi proprio alla prima uscita.» sorride e si alza dirigendosi verso la macchina, dopo avermi offerto di nuovo la mano per aiutarmi a rimettermi in piedi.

La prima volta, vuol dire che ce ne saranno altre, sorrido.

Quando ormai siamo nella via di casa mia, sono contenta della serata ed allo stesso tempo un po' triste, mentre osservo Enea concentrato sulla guida.

Vorrei restare tutta la notte con te.

«Grazie della bella serata, Enea» Gli dico sincera.

«Figurati, ti ho detto che ti avrei tirato su il morale.»

«Allora ci vediamo» Gli poso un bacio sulla guancia e scendo dalla macchina.

«Ehi rossa, quando sorridi sei davvero uno spettacolo!» Dice, prima che io chiuda la portiera.

Mentre io, per una volta nella vita, non odio i miei stupidi capelli rossi.

Cammino verso casa guardandomi intorno: non c'è nessun rumore ed ormai la macchina di Enea è già lontana, non c'è nemmeno un filo d'aria. È molto tardi ed intravedo una luce che si spegne in casa.

I miei mi aspettavano svegli?

Quanto entro tutto tace.

Devo essermelo immaginato, sono davvero stanca.

Sbadiglio e salgo le scale, cercando di non fare rumore.

Entro in camera dopo essermi struccata e vedo Myra che è già nel suo letto, dalla parte opposta della stanza, profondamente addormentata.

Mi svesto in fretta, facendo attenzione a non svegliarla. Spengo la luce del cellulare che ho acceso per vedere qualcosa e mi sdraio. Riesco solo a pensare a quanto mi senta a mio agio con Enea e che la strana sensazione del primo incontro-scontro ormai è svanita completamente, prima di addormentarmi.


NA: Ciao Lettori/lettrici! 

La scorsa settimana sono stata al Lucca Comics e non sono riuscita a pubblicare, perdonatemi! Nonostante la pioggia è stata come sempre un esperienza indimenticabile. Voi ci siete mai stati?

Tornando al noi...

Vi stiate innamorando un po' anche voi dell'enigmatico Enea?

La nostra timida Arielle non è abituata a tutte queste attenzioni che le fanno battere il cuore, cosa ne pensate della sua risposta in macchina?

Il prossimo capitolo per me è molto importante perché è stata la prima cosa che ho scritto di tutto il libro, quindi sono impaziente di sapere cosa ne pensate!

XOXO

Le anime del dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora