Versando il caffè in una tazza, un uomo si era messo a pensare al temporale della settimana scorsa.
Aveva preso un cucchiaino ed aveva iniziato a girare lo zucchero nel caffè, per poi afferrare la tazza, chiudere gli occhi ed iniziare a berla.
Era scalzo, con dei pantaloni pieni di piccoli buchi ed una maglietta nera a maniche corte.
Aveva un po' di barbetta sul mento ed i capelli biondo cenere gli toccavano a mala pena le spalle.
Le braccia erano muscolose ed il suo corpo era magro, le gambe lunghe lo aiutavano ad essere più agile e saltare più in alto.
I suoi occhi erano di colore bianco chiaro, bellissimi, incantanti.
Aveva finito di bere il caffè ed aveva poggiato la tazzina con delicatezza sullo scaffale, per poi stiracchiarsi e sbadigliare.
Si era recato nella camera da letto e si era messo dei calzini blu, poi aveva aperto la finestra e rimesso a posto il letto.
La luce della mattina illuminava la stanza ed il vento gli faceva venire i brividi alla schiena.
Si era chinato e mettendosi le dita sul mento aveva iniziato a pensare a quali scarpe mettersi.
Bianche o nere?
Aveva tirato su le spalle come se qualcuno lo stesse guardando e si era infilato le scarpe bianche.
Uscendo di casa aveva controllato la cassetta della posta, era vuota.
Aveva sorriso vedendo che non fosse arrivato niente da pagare, successivamente si era incamminato verso Nord e dopo qualche minuto era entrato in un villaggio.
Le case erano tutte staccate e permettevano di camminare da tutte le parti, I bambini correvano felici per strada e gli adulti passeggiavano insieme alla compagna o il compagno.
I vecchietti si salutavano mentre pulivano il davanti della loro casa ed i ragazzini andavano a fare spesa al mercato del mercoledì.
Le case erano piccoline, ognuna era situata su una piccola piattaforma in legno ed aveva davanti ad essa uno o due scalini per arrivare alla porta.
Le finestre erano pulite e le mura del villaggio erano appena state pitturate di bianco, la pioggia aveva fatto sciogliere la vernice.
Camminava in mezzo alla folla sbadigliando, pensando a cosa fare.
Alla sua destra c'era uno spiazzo con il mercato, ma guardando la tasca vuota aveva cambiato idea.
Le sue orecchie si erano addrizzate e come un cane aveva iniziato a puntare qualcosa.
Aveva sentito qualcuno nominare la creatura dei cieli, la balena celeste.
Nessuno l'aveva mai vista e nessuno era intenzionato a vederla, sapendo la brutta fine che avrebbero fatto nel tentativo.
La voce proveniva da una casetta che aveva appena superato; Si era girato velocemente e con le mani nelle tasche dei pantaloni si era avvicinato.
Un signore anziano ed una signora della casa affianco stavano parlando fra di loro, uno stava spazzando la polvere dalle scale e l'altra stava dando da bere alla pianta che teneva davanti alla finestra.
Fischiettando si era messo nel mezzo delle due case e si era appoggiato al muro, nella speranza che i due continuassero il loro discorso.
Aveva smesso di fischiare per sentire meglio, e l'unica cosa che era riuscito a sentire era la voce della donna che chiedeva se stesse bene.
?: Gli va di traverso la saliva ed inizia a tossire, sbattendosi il pugno sul petto. Si signora- Smette di tossire. Avreste un goccio d'acqua per favore?
I due vicini si erano guardati, la signora era entrata ed uscita in tempo zero con un bicchiere d'acqua.
?: Grazie mille signora...Beve. Scusate se vi ho interrotto, ho sentito che parlavate della Balena Celeste...E mi sono interessato.
?: Si mette a ridere. Te lo avevo detto che qualche giovanotto con le rotelle fuori posto c'è ancora!
?: Pisko! Non dire così...
Pisko: E perché mai? Continua a ridere. Tutti mi davano del pazzo quando sono andato a cercarla!
La signora aveva fatto un sospiro e si messa la mano davanti agli occhi.
?: Perdonalo...
Il ragazzo, aveva mantenuto una faccia seria fino a quel momento...
Poi si era girato piano piano e si era schiarito la gola, guardando il signore intensamente.
?: LEI È ANDATO NEL CIELO?!
Il vecchietto aveva iniziato a ridere sbattendo la mano sulle mura delle sua casetta, mentre la vecchietta era rientrata in casa dall'imbarazzo.
Pisko: Si asciuga le lacrime provocate dalla risata. Che ne dici di una tazza di tè, ragazzino?
L'uomo aveva alzato le sopracciglia e sorriso.
?: Ovvio che si gentil signore. Inizia a camminare tutto tremolante.
Ragazzino: Mamma, ma perché quel signore cammina come un pagliaccio?
?: Si ferma. SARAI TU UN PAGLIACCIO! Accelera il passo ed entra nella casa del vecchietto, mentre lui si chiude la porta alle spalle ridendo.
La casa all'interno era calda e ben arredata:
Aveva una piccola cucina ed un salottino composto da un divano ed un tavolino pieno di liquori.
Andando avanti nel pavimento in legno c'erano delle scale a chiocciola, che probabilmente portavano alla camera da letto e il bagno.
Grattandosi i capelli si era seduto sul divano, prendendo una bottiglia di liquore e versandolo in un piccolo bicchierino apposito.
Il vecchio aveva iniziato a ridere e si era seduto di fianco a lui, versandone un po' in un altro bicchierino.
Pisko: Vedo che preferisci un altro tipo di tè! Beve e gli sorride.
?: Puoi dirlo forte vecchio, questo è un liquore di altissima qualità. Beve e si rilassa nel divano, dando degli schiaffi alle sue gambe tremolanti.
Pisko: Come ti chiami, ragazzino?
?: Kairimo, ma puoi chiamarmi Kai.
Pisko: Bene, Sbatte le mani al tavolo. Come mai ti interessa così tanto ciò che ho fatto sopra queste terre?
Kai: I suoi occhi si illuminano ed inizia a parlare più vivacemente. Perché il cielo è fantastico! È da quando sono piccolo che sento leggende e storie su storie della Balena Celeste...E tu sei andato a cercarla, non è vero?!
Pisko: Inizia a ridere e si versa un altro po' di Liquore. Sono andato a cercarla, ma non l'ho mai trovata.
Kai: Il suo sorriso scompare e cade in avanti, sbattendo la testa contro il tavolo.
Pisko: Però...
Kai: Si raddrizza e torna nella posizione di prima. SI?!
Pisko: Solo le persone del quarto cielo sanno veramente la verità, e purtroppo io non ci sono mai arrivato.
Kai: Quindi per trovare la Balena Celeste mi basta chiedere ai popoli del cielo?!
Pisko: Inizia a ridere. Lo fai sembrare facile!
Kai si era alzato velocemente ed aveva stretto la mano per qualche secondo buono a Pisko.
Una volta fuori dalla casa aveva iniziato a correre e saltare dalla felicità in mezzo alla folla, andando a sbattere ogni tanto contro qualcuno.
Era arrivato alla fine del villaggio ed aveva rubato un panino ad un ragazzino; Mentre correva in mezzo alla pianura e mangiava il "suo" pasto era andato addosso ad un ragazzino, facendo cadere entrambi.
Si era rialzato velocemente e si era tolto la polvere dalla maglia e dalla faccia, per poi avvicinarsi al ragazzino.
Kai: Scusami ragazzino, non ti avevo visto.
Il ragazzino si era alzato e lo aveva guardato.
Era vestito con delle scarpe nere slacciate, dei pantaloni lunghi ed una maglietta a maniche lunghe di colore beige.
Al collo portava un ciondolo ed i suoi capelli neri erano sporchi di terra.
Kai: Ehy ragazzo...Ti sei sporcato i capelli.
Il ragazzino era rimasto in silenzio qualche secondo e poi se n'era andato, camminando verso l'entrata del villaggio.
Kai: Gli scende una goccia di sudore e lo guarda perplesso, iniziando a pensare. ...Eh...? Gli scende un'altra goccia di sudore ed inizia a guardarlo più intensamente. Aspetta non è che...Si guarda le mani, unte per via del panino finito sul pavimento. Non è che...Inizia a sudare di più. NON È CHE È AMICO DI QUEL BAMBINO?! Corre velocemente verso di lui e gli finisce davanti, cercando di fermarlo.
?: ...Che sta facendo...?
Kai: TI PREGO NON DENUNCIARMI! Si inginocchia. PROMETTO CHE PAGHERÒ UN PANINO AL TUO AMICO!
Il ragazzino aveva iniziato a guardarlo confuso.
?: Ma che sta dicendo?
Kai: TI PREGO, MI BUTTERANNO FUORI DAL VILLAGGIO! Si avvicina a lui da inginocchiato facendo finta di piangere e lo prende per il collo della maglia. E NON POTRÒ PIÙ ANDARE IN CIELO!
andare in cielo.
Gli occhi del ragazzino si erano illuminati di azzurro.
In quel momento, aveva riavuto tutta la voglia di andare nel cielo e vedere tutte le meraviglie che poteva mostrare.
Il suo cuore stava battendo forte insieme alla sua voglia di raccontare tutte le sue avventure alla tomba di sua sorella.
Per una settimana era rimasto chiuso nella sua bolla e tutti i suoi sogni erano spariti per via della sua morte, ma ora, vedendo la determinazione e la voglia di andare in cielo del ragazzo strambo che aveva appena incontrato...
Gli era rivenuta la voglia...
Di andare ad esplorare i 4 cieli.
Ma prima, aveva una domanda da fare all'uomo.
Aele: Lei sa controllare l'acqua?
Kai: Smette di piangere per finta e realizza che il ragazzino non era amico del bambino. Eh? Si alza e tossisce, passandosi un fazzoletto sotto gli occhi, facendo finta di starsi asciugando le lacrime. Più o meno si...
Gli occhi di Aele si erano illuminati ancora di più, mentre le sue mani si erano chiuse per l'emozione.
Per ora evita quella gente...
Aveva sorriso pensando alle parole di sua sorella ed aveva guardato l'uomo.
Poi aveva afferrato il ciondolo con la mano e sorriso, sapendo che sua sorella l'avrebbe accompagnata nel suo viaggio grazie ad esso.
Sorridendo, aveva proposto una cosa all'uomo strambo.
Aele: Le va di...Esplorare il cielo insieme?
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I regni del cielo.
PertualanganAele, un giovane ragazzino, ha un sogno: Esplorare tutti i 4 cieli del mondo e vedere con i suoi occhi tutte le loro meraviglie. Accompagnato da uno strambo ragazzo capace di controllare l'acqua ed una creatura formata da essa inizierà la sua avve...