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E-GIRLS ARE RUINING MY LIFE

Kasey


L'opening di Death Note suona a tutto volume nella stanza, facendomi sobbalzare così forte che cado giù dal letto.

Cristo.

Controllo il telefono: sono le 7:15 e Randolph Stronzo Remington mi sta chiamando.

Abbasso la suoneria e ignoro la chiamata. Mi alzo in ginocchio e mi strofino la faccia, cercando di aprire gli occhi ancora appiccicati. Sono sicura di avere il trucco sbavato fino alla fronte. Quanto diavolo ho bevuto ieri sera?

Non ho nemmeno l'età per bere, ma sono molto convincente nel farmelo offrire. Basta muovere il sedere verso l'uomo giusto, offrirgli una sbirciatina nella mia scollatura e magari anche concedergli di palparmi le natiche.

Kasey: Ciao, papi. Non posso rispondere, sono in biblioteca. Come ti avevo detto, dovevo finire la tesina per il prof di politiche internazionali e ho deciso di svegliarmi preso e venire al campus con la mia Jeep per studiare all'apertura della biblioteca. Non volevo svegliarti, scusa se non ti ho avvisato.

Ricontrollo il messaggio e, prima di spedirlo, lo rileggo tre volte per verificare che non ci siano errori. Se Randolph scopre che gli ho mentito, che sono uscita di soppiatto da casa in piena notte e che ho passato la serata a saltare da un club all'altro con Margo mi spedirebbe davvero alla base militare di Fort Knox come minaccia da anni.

Randolph: Non mi piace quando prendi la macchina da sola, lo sai. Ti voglio a casa prima di cena.

Kasey: Certo. A stasera.

«Cosa cazzo era quella musica?» mugugna Margo, alzandosi a sedere sul letto. L'ombretto dorato che aveva ieri sera sulle palpebre si è esteso fino alle guance, così come il mascara, l'eyeliner e, in qualche modo, anche il rossetto. Come se qualcuno le avesse preso la faccia e gliel'avesse spostata tutta a sinistra. Ha la voce rauca per aver gridato, ballato e bevuto almeno quanto me.

«Scusa» farfuglio. «Mio padre.»

«Sta mandando l'esercito a prenderti?» domanda, sbadigliando e voltando la testa a cercarmi, confusa forse di non trovarmi a letto accanto a lei. «Cosa ci fai per terra?»

«Sono caduta» rispondo, ridacchiando. Poi mi schiarisco la gola. «Gli ho detto che ero in biblioteca a studiare per la tesina del corso di Garrison, spero che mi lasci stare per oggi.»

Margo annuisce e si ributta di schiena sul letto, così mi arrampico sul materasso per infilarmi di nuovo sotto alle coperte.

«Vuoi andare davvero a studiare in biblioteca?» domanda, tirandosi la coperta fin sotto al mento e aprendo un occhio a guardarmi.

Sbadiglio. «Tu che dici?»

Sento la mia amica ridacchiare, ma non faccio in tempo ad aggiungere altro che mi riaddormento.

    

✞✞✞

    

Il sole mi picchia dritto in faccia e sono costretta a svegliarmi, di nuovo.

Margo si tira il lenzuolo fin sopra la testa per nascondersi dalla luce. «Sto morendo di fame» borbotta.

«Anche io.» Sbadiglio e mi alzo a sedere sul letto, stiracchiando la schiena. Il mio vestito argento striminzito è accartocciato a terra sopra ai sandali con tacco alto dello stesso colore. Li ho comprati online e li ho dovuti far spedire da Margo, perché se mio padre li avesse visti li avrebbe usati come combustibile per il camino del salotto. Ci avrebbe dato fuoco anche con ventotto gradi fuori.

DARKTOKEN || Dark romanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora