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C O D E   M I S T A K E

Kasey


Miles guarda fisso lo schermo della televisione da più di mezz'ora, senza degnarmi di uno sguardo. Stringe le mani il controller della PS5, premendo i pulsanti come se ne valesse della sua vita. Mi aveva detto che mi avrebbe passato i suoi appunti di diritto penale, ma forse ha bisogno di un incentivo.

Già lo sto lasciando vincere, e Miles fa schifo a Call of Duty.

Mollo il joystick sul suo letto e mi lascio scivolare sul pavimento.

«Che fai?» chiede, senza ancora guardarmi.

Mi metto tra le sue gambe e inizio ad accarezzargli l'uccello attraverso i pantaloni della tuta. Miles mi lancia una veloce occhiata, ma riporta subito lo sguardo al gioco.

Sbuffo e infilo la mano oltre l'orlo. Gli abbasso i pantaloni e lo prendo in mano. Come al solito, non indossa manco le mutande. Inizio a massaggiarlo con movimenti lenti, senza ancora riuscire ad attirare la sua attenzione. Il suo uccello, però, diventa duro sotto al mio tocco. Mi avvicino e lecco la punta, poi scendo per tutta la lunghezza lasciando una scia di saliva per lubrificarlo.

«Mmh, piccola» geme Miles, guardandomi finalmente.

Alzo gli occhi verso di lui, lanciandogli uno di quegli sguardi innocenti e vogliosi che so che gli piace tanto, uno di quelli che gli fa credere di possedermi, o che lo consideri chissà quale stallone. Lo prendo tra le labbra e succhio con lentezza, continuando a massaggiarlo alla base. La sua erezione è dura e pulsante, mi riempie la bocca e mi arriva quasi in gola mentre spingo in avanti per prenderlo tutto.

«Sì... così, piccola» mormora lui. Mi afferra la nuca e mi spinge contro di lui, costringendomi ad aumentare il ritmo. Cerco di respirare dal naso per non soffocare, mentre lascio che mi scopi la bocca.

Mi stacco per riprendere fiato, poi torno a leccare e succhiare. Vedo Miles mollare sul letto il controller e gettare la testa all'indietro, poi grugnisce ed esplode nella mia bocca. Quando ha finito, mi sposto e mi pulisco le labbra con il dorso della mano.

«Piccola, sei troppo brava.» Mi accarezza i capelli, manco fossi un cane.

Non mi piace la sufficienza con cui mi tratta, ma lascio che mi usi solo perché mi fa comodo.

Gli salgo a cavalcioni sulle gambe e lui mi afferra per le natiche, coperte a malapena da un paio di pantaloncini di jeans. Mi avvicino per baciarlo, ma lui scosta la testa inorridito.

«Cristo, Kasey!» esclama. «Ti sono appena venuto in bocca.»

Lo fisso per un attimo basita, poi alzo gli occhi al cielo.

Fottuto bambino.

Miles avrà anche l'appetito sessuale di un ventenne, ma rimane un fottutissimo bambino viziato che non è nemmeno capace di baciare in bocca la persona che gli appena fatto un pompino. La stessa espressione schifata di quando lo prego di ricambiare il sesso orale e scendere tra le mie gambe.

Scuoto la testa e scatto in piedi.

Mi domando chi me l'ha fatto fare di stare insieme a questo deficiente. Ho bisogno di uomo maturo, io. Uno che sia più che felice di sporcarsi labbra e lingua con i miei umori, che si ecciti al pensiero di mischiarli insieme con un bacio.

Stringo le cosce a quel pensiero, cosciente che per soddisfarmi dovrò farlo da sola.

«Devo andare, Miles. Puoi darmi gli appunti ora?» chiedo.

DARKTOKEN || Dark romanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora