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CONTORTIONIST

Donnie

     

Un accordo.

Kasey Remington, la ragazza che ho rapito, che ha sparato a mio fratello, che mi ha fatto perdere il controllo, vuole un accordo.

E se ne sta qui davanti a me, con un fottuto top bianco che le copre a malapena il seno e i capezzoli duri in bella vista sotto alla stoffa sottile.

Come ha fatto a trovarci? Come cazzo sa il mio nome?

Abbasso la pistola.

Sono curioso, adesso. Voglio sapere come è arrivata qui e perché. La mia vita stava andando così bene, Rick aveva quasi finito di riciclare il milione facendoli passare per non so quale criptovaluta e account falsi di qualche paradiso fiscale estero.

Non ho bisogno di avere Kasey Remington tra i piedi, quella ragazzina porta solo guai.

Voglio sentire cos'ha da proporre, però.

Non può essere piombata nella casa dei tre criminali che l'hanno rapita senza una buona ragione.

Lancio un'occhiataccia a Andy, lui scuote la testa. Non è stupido come sembra, lo sa che non ci si può fidare di questa sirena. La mia curiosità è più forte del mio buon senso, non so resistere al suo richiamo.

Afferro la ragazzina per il gomito e la trascino fino alla stanza di Andy. In quella di Rick c'è il suo computer e non voglio rischiare tanto. È davvero ora che trovi una casa in cui possiamo starcene tutti e tre comodi, con i nostri spazi. Soprattutto ora che la Remington conosce i nostri nomi e il nostro indirizzo.

Chiudo la porta dietro di noi.

Kasey si guarda intorno, storce il naso verso una pila di vestiti sporchi ammucchiati in un angolo e alza un sopracciglio quando nota le confezioni vuote di farmaci sul comodino.

«Mi aspettavo qualcosa di diverso per il nostro primo appuntamento» commenta, con un ghigno sarcastico che le inclina le labbra. Non vuole darlo a vedere, ma lo sento che è nervosa di essere qui da sola, insieme a me. Pensa di sapere quello di cui sono capace, ma non mi conosce quanto pensa.

Appoggio la schiena al muro e incrocio le braccia al petto, tenendomi a debita distanza e osservando i suoi movimenti.

«Che cosa vuoi?»

Kasey si porta i capelli dietro alle orecchie, intreccia le mani dietro alla schiena e sorride. «Voglio che tu uccida mio padre.»

Sbatto le palpebre per un momento, incredulo. Poi scoppio a ridere.

La ragazzina sembra offendersi. Il suo sorrisetto spocchioso si spegne, gli occhi azzurri diventano fiamme incendiarie.

«Sono seria» replica piccata. «Posso pagarti.»

Inspiro dal naso, le mie risate si placano sostituite da una serietà intransigente. Punto l'indice verso la porta.

«Vattene fuori di qui.»

Kasey fa un passo avanti. I fianchi ondeggiano e mi azzardo a guardarle le cosce lasciate nude dai pantaloncini di jeans cortissimi. Ha un paio di New Balance ai piedi, forse si aspettava di dover correre per non beccarsi un proiettile in quel suo bel culetto.

Era bella quando era intrappolata nel mio magazzino come ostaggio e lo è anche adesso, pulita, in ordine e con un livido scuro intorno all'occhio destro. Ha segni anche sul mento e in diversi punti delle braccia e gambe.

Non ho bisogno di chiedere per sapere che glieli ha fatti suo padre.

Non deve aver reagito bene al suo rapimento e, non potendo vendicarsi su di me per avergli estorto il suo prezioso denaro, l'ha fatto su sua figlia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09 ⏰

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