A L K A L I N E
Donnie
Mi sono rigirato tutta notte nel divano letto.
Andy è tornato con la faccia di uno che per un pelo è scampato dallo schiantarsi a tutta velocità contro a un albero. Non mi ha voluto dire cosa è successo con Kasey nei dettagli, ma quella ragazzina squilibrata ha cercato di sedurre pure lui. Il mio piano, però, ha funzionato: Andy non ha ceduto, non l'ha scopata, a differenza mia.
Almeno lo spero.
Odierei scoprire che mi ha mentito.
Mi alzo a sedere e mi strofino la faccia. Sono le sette e mezza, tanto vale rinunciare a dormire.
I miei fratelli, invece, stanno ancora facendo sogni beati nelle loro stanze. Rick sta russando così forte da sentirlo anche con la porta chiusa, Andy potrebbe essere morto per quanto ne so.
Non appena ci arriverà il milione di Ramington e lo avremo ripulito insieme al gruzzoletto di Urquhart, proporrò loro di prenderci una casa più grande. Con tre stanze separate e diretto accesso alla spiaggia, possibilmente. O magari un appartamento di lusso in quei palazzi di acciaio e vetro sulla Ocean.
Accendo la macchina del caffè. Ne avrò bisogno oggi.
Devo passare da Target a prendere una maglietta per la ragazzina. Non posso riconsegnarla mezza nuda, ma nemmeno con una camicetta strappata e impegnata del mio seme. Non posso rischiare più di quanto abbia già fatto.
Il liquido scuro e bollente inizia a riempire la brocca e ne respiro l'aroma a piene narici.
Per una frazione di secondo, mi domando se forse non sarebbe meglio tenermela, Kasey. Rinunciare al milione di suo padre per farla restare con me ed esaudire il suo desiderio di essere scopata dall'uomo mascherato che l'ha rapita.
Scuoto la testa.
No. È una pessima idea.
Verso il caffè in una tazza e bevo un sorso, camminando verso il bagno. Mi faccio una doccia fredda nel tentativo di levarmi dalla testa l'immagine delle tette sode di Kasey Remington e dei suoi capezzoli appuntiti come matite. Al solo pensiero di leccarli, morderli e strizzarli ancora tra le dita, il mio uccello diventa duro come marmo.
Quale cazzo di incantesimo mi ha fatto quella sirena?
Mi tocco, massaggiando la mia erezione pulsante sotto al getto dell'acqua e penso alla sua bocca aperta per me, alla sua lingua avida di assaggiarmi e quella sua fica così bagnata da farmi girare la testa.
Vengo in meno di due minuti.
Porca puttana.
Devo fare qualcosa per spegnere il cervello e levarmi quelle immagini dalla testa.
Mi infilo dei vestiti puliti e, tra un sorso e l'altro di caffè, riempio il mio borsone sportivo con tutto quello che mi serve per la palestra.
Dopo una decida di minuti alla guida, arrivo alla PowerFit Gym. È ancora mattina presto e la sala è quasi completamente vuota, se non per un paio di fanatici del fitness. Saluto la receptionist con un cenno della testa e passo la mia tessera sul monitor per registrare il mio ingresso.
Mi cambio in fretta nello spogliatoio, impaziente di sollevare pesi e non sentire più niente se non fatica e dolore. Infilo un paio di auricolari alle orecchie e la trap di Travis Scott oscura i miei pensieri.
Inizio la mia solita routine: riscaldamento, braccia, petto, addome e, se ho tempo, gambe. È lo stesso allenamento che ho iniziato a fare in prigione, avevo solo diciassette anni e l'unico modo per non soccombere era mettere su massa e ignorare quelli più grossi. Fortunatamente, ho sempre avuto l'altezza dalla mia parte. Hanno presto capito che un ragazzino di oltre un metro e novanta con una corona di spine tatuata in fronte era meglio lasciarlo stare, se non volevano rischiare di essere pugnalati con un frammento appuntito di una doga del letto.
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DARKTOKEN || Dark romance
RomanceNon sarei dovuta essere in casa. E lui non sarebbe dovuto entrare. ✞✞✞ Kasey odia suo padre, il giudice corrotto Remington. Controlla ogni aspetto della sua vita, come se la figlia fosse solo un altro dei suoi possedimenti: dall'università che freq...